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Marianna
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Inserito - apr 19 2002 : 23:06:56
Ciao a tutti. Mi sono registrata di nuovo perchè come Arianna ho dimenticato la mia pass... Volevo lasciarvi l'incipit di un racconto che mi ha mandato un amico fiorentino... Abbiamo in mente di costruire un racconto a due mani. A me piace l'idea. E voi, ci avete mai pensato?''Ci si accompagna, Ruben, ci si perde, qualche volta ritroviamo persone con le quali abbiamo condiviso un po’ di strada nella vita. Spesso tutto ciò avviene per cause fortuite, altre volte siamo noi che forziamo un po’ il destino. Siamo come pellegrini, che veleggiano con le loro barchette in un delta senza fine, ogni volta a scegliere quale braccio sarà meglio percorrere quale ci porterà più velocemente al mare.'' bye da Mariantonietta
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saphir
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Inserito - apr 21 2002 : 11:39:56
Perchè non a più di due mani? L'inizio è promettente, spero di leggere il seguito. Saphir-- Getto ancora una volta la rete nella fonte della mia vita rete fatta di fili di speranza nodi di poesia... |
n/a
deleted
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Inserito - apr 21 2002 : 21:57:18
Cara Marianna, mi piacerebbe sapere "quale braccio di mare" il veliero della tua fantasia deciderà di percorrere e ancora di più in quale mare sfocerà mai il delta del grande fiume sacro, che dà e toglie la vita, che percorri spavaldamente con la tua irresistibile carica di vitalità e la tua insaziabile sete di conoscenze ed emozioni. La mia zattera invece si lascia trasportare dalle correnti arenandosi spesso lungo il litorale che cerco sempre di non perdere di vista: la dea madre Terra mi chiama ogni notte ed io mi accampo dove la Luna mi indica di farlo. Accendo il fuoco sacro e compio il sacrificio che sazia l'amore della Gran Madre che solo così mi lascia vivere ancora un giorno, mentre la corrente trascina lentamente i leggeri tronchi libanesi... Passano i giorni e la mente dimentica i lussi del vivere terricolo... Domani il dio Sole sorgerà ancora, indifferente illuminerà amori ed atrocità di esseri a cui non so più se ho la voglia di appartenere... Con affetto Gabriella |
Marianna
Cittadino
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Inserito - apr 22 2002 : 21:38:29
Cara Silia, tu chiedi quale braccio di mare... Bene ...provo a dirtelo attraverso l'incipit di un mio romanzo epistolare che aspetta da 1 anno ispirazione. Novacella 14 Luglio ……. Caro Lorenzo, visitando l'Abbazia ho ripensato alle tue parole di venerdì. Sarà stata l'impressione destata dal 'Pozzo delle Meraviglie' o la leggera ebbrezza che m'ha dato un bicchiere di Sylvaner, offerto da un monaco nel Bruckenwirt. Quel tuo : ''Abbandona la ricerca, l' Edelweiss non esiste '' m 'ha insinuato un dubbio,che prima non conoscevo. Dettato dal desiderio di evitarmi disillusioni, quel tuo consiglio ardeva perentorio , frustando i miei sforzi e le mie certezze. Ieri indugiavo nell' elegante biblioteca di Novacella. Il mio sguardo accarezzava gli scaffali bianchi, i volumi . Volevo essere liberato dal laccio che m'hai teso, Lorenzo. Ma è un nodo gordiano , lo sento. A te sarebbe piaciuta la chiesa. Mi sono lasciato invadere dalla dirompente luminosità del suo interno come avresti fatto tu. T' avrebbe sedotto, lo so, la sontuosità di quegli stucchi e dei fregi. In abbazia la chiamano ' l'Atrio del Paradiso'. Io preferisco l'atmosfera nordica del chiostro, le sue linee semplici e nette. I nostri gusti vanno in direzioni opposte : per questo accettai la tua amicizia, ad Urbino. Ricordi il 'genovese' col quale feci la tesi sulla poetica di Rilke ? L'ho incontrato in montagna durante un' escursione. Il Cai ha un campo a pochi chilometri da Bressanone. M'è tornato in mente ' Il diario fiorentino' e con lui le nostre discussioni animate. A dire il vero io mi infiammavo nel tentativo di convincerti . Tu sedevi a dissertare tranquillo , sfogliando quel libro con gesto sedato. Mi provocava uno sdegno indicibile la tua pacatezza, e tu lo sapevi. Il 'genovese' seguiva il nostro torneo sdraiato davanti al camino. Eravamo di marzo .Tu proponesti di uscire in giardino. Ti guardai. Volevi smorzare in bellezza, l'avevo capito. Sai che m'ha rivelato il nostra collega ? Che Ingrid s'era invaghita di te. Sarà stato durante il corso di Estetica. La ricordo smarrita a prendere appunti con un moncherino di matita. Aveva un'amica. Ma tu non puoi ricordarle. Il seminario già t' aveva inghiottito ,con i suoi riti e preghiere, e gli unici nomi di donne che tu pronunciavi erano di fiori e di piante. Il tuo Dio è crudele, se esiste. I tuoi occhi verdi meritavano di sostare altrove. Mi procuri un libro di poesie, Lorenzo ? Ne ho nostalgia. Lo sai che smisi di leggere versi per partito preso. Ti lascio. Sono battute le due e il domani si affaccia tra i meli. Tuo Ludovico P.s. Se al tuo ritorno da Padova ti allungassi fino a Novacella ?
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consuelo
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Inserito - mag 02 2002 : 22:39:06
La mia barchetta naviga accompagnata dalla luce della luna, e quando essa non c'è si fa guidare dalle ali del vento, il suo lieve soffio l'accompagna è sicura non perde l'orientamento, la ormeggio dove trovo calore, dove le persone sono sincere ed oneste, ma non sono un illusa a volte la mia barchetta ha imbarcato acqua, c'era gente sulle sponde che ho toccato, gente cattiva pronta a speronarla ad affondarla, a volte è stata ferita, danneggiata, ma la barchetta ha comunque resisisto a quegli attacchi e piccola piccola, un puntino nel grande mare è andata per la sua strada, guidata dalla speranza e dalla fiducia che in quel mare possa incontrare sempre qualcosa di buono. |
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