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 Help on line/12 - La teoria del dono
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Roberto Mahlab
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Inserito - apr 12 2002 :  23:24:41  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Quante volte ci si sente chiedere con voce angosciata :"Che cosa posso portare come regalo per l'occasione?".

La help on line team di concerto di sogni non si lascia mai prendere di sorpresa e anche in questo caso si ingegna a proporre dei buoni suggerimenti ai concertisti. Vediamo un po'...

I

Anch'io ho sempre avuto il problema di fare i regali giusti al momento giusto alla persona giusta e cosi' pure non so mai cosa rispondere quando mi chiedono in qualche occasione :"Che vuoi di regalo?". Non e' che proprio non sappia rispondere, e' che l'interlocutore se ne va stizzito dopo che io ho risposto onestamente :"Una Rolls-Royce e un Rolex". Ora, perche' chiedermi le cose, se poi quando rispondo sinceramente questo non va bene?

In sintesi i quesiti sono:
- vale la pena fare un regalo tanto per farlo o e' meglio risparmiare i soldi per investirli alla Borsa di Tokio?
- che faccia fare quando si riceve come regalo dalla persona Z una scatola di cioccolatini che si era regalata tanto tempo prima alla persona A e che e' servita a essere girata in sequenza a tutte le altre lettere dell'alfabeto prima di ritornare alla fine a noi? E se quando torna a noi, la data di scadenza e' appena passata?
- e' meglio regalare qualcosa che ricordi all'altra persona noi stessi oppure cercare si soddisfare piuttosto il gusto di chi riceve?

L'utilita' sociale di questi argomenti mi pare molto pratica e senz'altro dello stesso livello di un piano Marshall per sollevare il morale a chi ha questi problemi.

II

"Le cose regalate non si danno piu' rigate!"
Era con queste parole che mia sorellina si rifiutava di restituirmi le figurine che le avevo regalato prima che me ne facesse una delle sue e che io pretendevo indietro dopo ogni litigio. Lei e' sempre stata molto piu' intelligente di me e con quella frase sibillina e incomprensibile mi faceva rimanere senza parole e finiva le collezioni sempre per prima.

Un giorno, con calma, mi prese da parte e mi spiego' che nel linguaggio dei bambini quella frase significava che chi regala qualsiasi cosa in qualsiasi occasione, non ha il diritto di aspettarsela in restituzione, quando le cose non vanno come vorrebbe. La saggezza dei bambini, che non si dovrebbe perdere da grandi. Nel suo immaginario, una cosa donata con il cuore e richiesta indietro, diventava "rigata", non piu' nobile, rovinata, cosi' come lei vedeva l'animo di chi non le aveva donato qualcosa con sincerita', senza limite temporale, ma come oggetto di eventuale scambio futuro.

Mi ha sempre dato tante lezioni durissime mia sorellina, ma sempre molto profonde, anche quando cercava di tenermi con la testa dentro l'acqua della piscina. Per rappresaglia io mi sono messo a piangere alla sua cerimonia di matrimonio, non potevo accettare la sua lontananza, e gli uscieri mi hanno buttato fuori dal tempio. Il primo cartellino rosso ad un matrimonio.
E cosi' io credo che, all'opposto, se qualcuno vuole restituirci qualcosa che abbiamo donato, non dobbiamo accettare, diventerebbe una cosa "rigata", sarebbe come se quel qualcuno volesse apposta graffiare la nostra sincerita' al momento del dono.

Cosi' mia sorellima mi ha donato un pensiero prezioso e io non lo restituiro' mai, me lo terro' sempre ben stretto, in modo che non diventera' mai "rigato". E lo condivido con tutti voi.

Roberto - help on line team - Cns - Concerto News System - @2002




colibrì
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Inserito - apr 14 2002 :  19:37:52  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a colibrì
Scrivere con sincerità è un po’ regalare se stessi. Io credo che ci sono dei segni da cui si capisce quando uno sta scrivendo con sincerità o solo per ottenere qualche cosa. Ma, proprio per queste tracce rivelatrici, scrivere con sincerità è rischioso. Esiste chi, intuendo l’autenticità, è capace di prendere quel tuo cuore aperto sulla carta, stringerlo fra le mani senza alcuna tenerezza, usarlo e poi buttarlo via con disprezzo quando ormai non serve più. Non pensavo fosse possibile. Invece un giorno fai una passeggiata per la solita strada e vedi un sacco della spazzatura riboccante, ti avvicini e fra i rifiuti noti una piccola cosa ancora pulsante… il tuo cuore, che tu avevi regalato con tanta fiducia! Cosa fai? Piangi? E a che serve? Ne parli ad altri? Sapete cosa mi hanno risposto tutti? Sei stata un’ingenua, è solo colpa tua! Ma cosa ti aspettavi? Credi ancora alle favole? No, io non credo alle favole - non ci credevo nemmeno da piccola - ma credo nella potenza del dono, e della sua massima espressione che è il perdono!
Ho raccolto quel cuore ancora vivo e l’ho portato a casa. L’ho osservato. Ho rivisto tutto quello che avevo fatto. Ho scoperto tanti miei errori. Ho smascherato tanti miei egoismi, e la cosa all’inizio mi demoralizzava: a nessuno piace contemplare le proprie Waterloo. Per molto tempo sono rimasta così… immobile ad osservare quel cuore. Ma ad un certo punto lui non aveva più bisogno di qualcuno che lo osservasse con tristezza. Aveva bisogno di chi lo aiutasse a raccogliere tutte le energie per riprendere a battere. E io dovevo aiutarlo. Io lo voglio aiutare, perché c’è ancora molto da fare, non serve nascondersi, come ero tentata di pensare!
Così ho cominciato a prendermi del tempo, tutto il tempo e il silenzio di cui avevo bisogno.
La guarigione è tuttora in corso, ma adesso non provo rancore per quella persona, assolutamente. Anzi, mi rendo conto che deve vivere in un mondo triste e senza luce. Mi dispiace di non avergli potuto dare niente, forse paradossalmente ho solo aumentato quel suo vuoto. Ora sono costretta a difendermi (è doveroso farlo!), ma se avesse bisogno di un aiuto e fosse in mio potere dare quell’aiuto, credo che lo farei. È la logica del dono. Una logica “da pazzi”, ma cosa volete farci, io ci credo!
E adesso ho una gran voglia di veder sbocciare questa primavera per il momento ancora un po' bagnata!
Grazie, Roberto, per il tuo aiuto on line!

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