"Si puo' modificare il passato?"E' il tema di questo film spettacolare negli effetti speciali, ispirato al racconto di H.G. Wells, "La macchina del tempo". E tra un tuffo e l'altro, avanti e indietro nei millenni, i protagonisti ci raccontano una storia d'amore come motore nascosto della macchina, ci fanno riflettere su sogni e ricordi, sulla memoria della vita, su come sara' il nostro futuro, di esseri umani nel tempo e nel momento.
E alla conclusione della vicenda, una risposta viene data alla questione iniziale.
Altri film molto belli comparsi lo scorso anno hanno trattato temi simili in maniera ancora piu' vasta, spettacolare e intensa, due tra tutti ricordo con entusiasmo : "L'uomo bicentenario" con Robin Williams e "A.I." di Steven Spielberg.
Come A.I., anche "L'uomo bicentenario" non era un banale film di fantascienza, l'ambientazione era solo un pretesto per descrivere una delicata e poetica riflessione sull'amore, sul tempo della vita dell'essere umano, sull'apparente caso che avvicina sempre ad una persona simile, sul senso della morte e della vita. I titoli di coda erano accompagnati da una bellissima canzone di Celine Dion, io ho la tessera numero 15 del suo fan club italiano, la cui prossima riunione si terra' a Roma questa estate, poco dopo l'uscita del suo nuovo cd.
Poi entrambi i film proponevano la questione sul tempo che ci e' concesso, come usarlo, se usarlo per seguire un sogno e qualcosa di grande con la ricompensa piu' grande, oppure se usarlo semplicemente per quello che ci puo' essere dato di giorno in giorno. La scelta dei protagonisti di entrambi i film era commovente in ogni immagine, e il tema dell'immortalita' era assimilato e ancorato al tema dell'amore tra un uomo e una donna ne "L'uomo bicentenario" e tra figlio e madre in "A.I.", la fine della ricerca, la fine del tempo, lo sgomento di fronte al fatto che qualunque sia la scelta il tempo concesso e' lo stesso, l'accettazione di perdere il tempo per poter usarne la parte rimanente per raggiungere l'aspirazione, la gioia massima, e la non volonta' di chiederne altro di tempo nella vita per poter accompagnare nel grande sonno la persona cosi' amata.
Su tutto il tema dell'eternita' che nessuno di noi potra' concepire, ma quella piccola eternita' che ognuno si puo' ritagliare. Mi viene in mente che vedendo film cosi' si e' spettatori non solo del film, ma anche della propria vita, di quella di chi ci sta intorno e ci si rende consapevoli di quel nostro limitato momentaneo puntino di coscienza nell'eternita' del tempo.
Roberto