Concerto di Sogni
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 Dialogo (sur)reale di una domenica sera
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colibrì
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Inserito - 26/01/2003 :  18:09:27  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a colibrì
Ottobre 2001. Odissea nello spazio? No, una semplice chiacchierata tra amici, forse in un bar di Milano, o piuttosto in un qualsiasi punto dell’universo illuminato da comunicazione fra esseri pensanti. Come Laura e Izac, due (ehm!) intelligenze terrestri.
Speciali satelliti hanno intercettato quella discussione che avveniva sulla Terra quando Concerto di Sogni non esisteva ancora come luogo, ma viveva già nel pensiero di chi lo immaginava.


- Ciao Laura, come va?
- Ciao Izac... Insomma, mi piacerebbe dirti che sto bene, ma purtroppo è un periodo segnato da problemi di comunicazione. Non so, noi umani abbiamo aperto ponti di comunicazione perfino con gli scimpanzé, i delfini e i pappagalli, ma abbiamo ancora così tante difficoltà a comunicare fra noi. Sai Izac, a volte mi sembra che la comunicazione sia un’attività più adatta agli dei che ai comuni mortali...
- Problemi di comunicazione interumani? Forse significa che sei arrabbiata con qualcuno?
- Beh, non saprei se arrabbiata sia la parola esatta...

Il ragazzo del bar appoggia sul banco una cioccolata calda per Laura e un profumatissimo tè per Izac

- Grazie. Eh! Meno male che esiste il cioccolato, versiamolo caldo sulle delusioni...
- Allora qualcuno ti ha deluso?
- Forse io stessa. Comunque si, hai ragione (come al solito)... lo ammetto vostro onore!
- E magari si tratta di un uomo?
- Si! Izac che intuito! ...riesci ancora a stupirmi!
- Lo sai? Alle volte anch’io mi stupisco di me stesso! Per esempio, proprio stasera sono andato a vedere con Tony l’ultimo film di Woody Allen, in cui fa l’investigatore di una compagnia assicurativa.
- Qual è?
- “La maledizione dello scorpione di giada”, con Helen Hunt. È un film bellissimo, ambientato negli anni Quaranta. Anzi, secondo me è addirittura il suo più bello fino ad ora. Dopo il cinema siamo andati in pizzeria e chiacchierando abbiamo toccato il tema della comunicazione telematica, dei suoi pregi e dei suoi difetti.
- E cosa ne avete concluso?
- Facendo un bilancio... i pregi non è che fossero molti di più delle olive nella mia pizza alle melanzane!
- Già. Internet è un guazzabuglio, con i suoi lati buoni e cattivi, come succede sempre nella realtà, del resto. Ma a differenza dalla realtà sembra che in rete sia estremamente facile far tacere le voci gentili. (Laura sembra essersi incantata a girare il cucchiaino nella tazza) Che strano: il problema della comunicazione, anche virtuale, è un argomento a cui sto pensando anch’io in questi giorni...
- “pensando”... vuoi scherzare, vero? in due noi non mettiamo insieme una decina di neuroni!
- Ah già! Ma scusa Izac, come facevo a ricordarmelo se ho meno neuroni di te? A parte gli scherzi... oggi avevo davvero un gran mal di testa, per colpa del dente del giudizio. Ma si può? Alla mia età sono ancora alle prese con i denti del giudizio!
- Ma come, Laura? Tu hai i denti del giudizio?
- Siii, ma non ti preoccupare: del “giudizio” ho solo quelli, Izac!
- Beh, a me invece non potrebbero fare male.
- Ah si? e perché?
- Veramente sarebbe un segreto. (Izac impugna la tazza per sorseggiare il tè, ma Laura continua a fissarlo come in attesa di una rivelazione) E va bene, proprio perché sei tu te lo svelerò: il vantaggio è che non può far male ciò che non si ha. Io vedo sempre la parte positiva di ogni cosa.
- (Laura sorride) Beato te! Izac... avrei una testa da vendere... interessa? È scontata! Un affare: sconto per l’usato!
- Ah, niente da fare! Io sto bene senza!
- Mpff! Lo so! Tu stai bene e gli altri si devono arrangiare, eh?
- Beh si, io sono spietato! ... Comunque digliene quattro al tipo che ti ha fatto stare male!
- Per me non è così semplice... (Per un momento il viso di Laura si fa serio, per tornare sgombro di nuvole immediatamente dopo) Izac, ti prego dimmelo: come si fa ad essere dei bravi cattivi come te?
- (Izac alza le spalle come se niente fosse) Davvero non saprei spiegartelo: a me viene naturale.
- A me no! uffa!!! Non gioco più, ecco!!! (Laura scherza battendo una mano sul tavolo)
- No no!!! Non bucare il palloncino del mondo! BUM! Oh no! Troppo tardi...
- (Laura scoppia a ridere) Che bella quella scena del film di Chaplin... l’ho vista e rivista, ma mi diverte ogni volta...
- Si, magnifico. Come il film di stasera: non faceva solo ridere ma era anche molto intelligente.
- “intelligente”???
- si!
- e come hai fatto a capirlo?
- Semplice. Me lo ha detto Tony. Io ripeto perché mi fido di lui. Così faccio anche bella figura!
- Ah, ecco... fiuuuu! Mi stava crollando un mito! Meno male che tu sei sempre tu!
- Ma perché credi che vado al cinema? Io ci sono andato perché Tony mi ha detto che lì i popcorn erano buoni. Io non so distinguere gli spettacoli intelligenti dal popcorn!
- Meno male... ora ti riconosco...
- Solo che a volte “penso” che 13.000 lire per un popcorn siano tanti...
- E pensi bene (quando pensi): ma che ladri sono in quel cinema? Sei sicuro che era un cinema e non Sing-Sing?
- Adesso che mi ricordo... io ero ad Alcatraz!
- Allora tutto quadra. Ma come ne sei venuto fuori, scusa?
- È successo così: mi avevano mandato a prendere il pane (sai, mi fanno fare sempre i lavori più adatti a me), ma al momento di ritornare ho perso la strada... adesso saranno preoccupati! Comunque dicevo del film: alla fine c'era la citazione dotta: la cella 5762. Non era un numero qualunque: 5762 e' l'anno attuale appena iniziato secondo il calendario ebraico. L’ho capita come citazione e così mi sono sentito per un attimo intelligente!
- ... solo per un attimo, vero?
- sì, ma è stato lungo, non finiva più: sarà stato almeno un secondo!
- Coraggio Izac, pensare per un secondo non fa poi tanto male... non è grave!
- Beh, spero che non si ripeta. Io non voglio diventare come tutte quelle persone che sanno tutto.
- Lo spero anch’io! Altrimenti con chi potrei fermarmi a chiacchierare la domenica sera?
- Con Brad Pitt?
- Bah!
- Sean Penn?
- Pfuiii!
- Kevin Costner?
- Ma no!
- Leonardo Di Caprio?
- No no! Ma non indovini mai? Eppure te l’avrò detto almeno mille volte: RUSSEL CROWE!
- e dove posso memorizzarlo secondo te?
- ah, già... come fai? Hai ragione... scusa. Però potresti usare un’agenda. Pare che sia un oggetto molto utile.
- la mia segretaria me ne ha regalata una: dice che ci devo scrivere i numeri di telefono.
- Ha ragione! E tu che hai fatto?
- io l'ho guardata come se fosse strana, ma ho obbedito. E così e' da un mese che mi sto copiando i numeri della guida. Eppure proprio non capisco: se sono già scritti lì a che serve trasferirli nell’agenda?!? (Sorridono) Comunque io credo che faccia bene scrivere, e un giorno dimostrerò il perché, e come al solito, sarà una spiegazione matematica.
- Matematica? E chi ti ha aiutato???
- oggi ho studiato le sinusoidi con mia nipotina
- attento, vacci piano: può farti male!
- Beh, ma lei dice che dobbiamo prendere un bel voto! Certo però che è strano che mentre io studio le sue materie lei legge i fumetti. Però credo che lo faccia per me!
- Dicevi che scrivere fa bene...
- Certo! Presto scriverò dei reportage sui miei viaggi
- Era ora! Il mondo deve sapere tutte quelle cose straordinarie, come i coccodrilli in salmì serviti agli ospiti più cari, o i serpenti timidi con cui è bello fare amicizia!
- Li scriverò e li manderò in rete... dici che verranno anche lì i disturbatori?
- Su “Concerto di Sogni” non verranno: è ancora un rifugio inesplorato. È utile avere un rifugio, ogni tanto...
- Ma la cosa più importante è che “Concerto di Sogni” si muove, è un rifugio mobile: appena viene sfiorato ricompare qui... o là.
- Perché si muove?
- Perché non è un luogo: è un’idea.
- Mi piace! speriamo rimanga così per qualche secolo!
- Altri luoghi che erano così ritorneranno ad esserlo.
- Come lo sai?
- Vuoi che ti riveli nomi e cognomi dei miei agenti? e che cosa mangiano per colazione? e magari a che cosa sono allergici? E perché no, anche i loro indirizzi?
- Certo! ma aspetta un momento: temo che questi agenti vorranno essere pagati...
- Come stavo dicendo, queste sono idee che si spostano: quando vengono a chiedere soldi il luogo si sposta e così non lo trovano!
- Ahahah! Ora ho capito tutto!!!
- Ma sai Laura, il problema è che se su questi posti non vengono attratte le persone normali, rimarranno solo gli altri. Ma a quel punto non si farà altro che mettere il coperchio e accendere il fuoco sotto...
- E come si fa ad attrarre i normali?
- Scrivendo cose normali, come quello che scrivi tu, come quello che scrive la maggioranza delle persone della galassia. Altri passeranno e leggeranno, e leggendo useranno il mezzo per rispondere al quesito di che cosa pensano "gli altri da noi". E quando scoprono che tutti pensano più o meno le stesse cose, allora si comincerà a ragionare...
- ...basta che non si pensi troppo: sai, fa male!
- a me fa male, non agli altri. Per gli altri pensare è un’attività ordinaria.
- ...mentre per noi è straordinaria. Dai! Mettiamoci a pensare con tutte le nostre forze: pare che gli straordinari festivi e notturni siano pagati molto, ma molto bene!!!

Solo in quel momento i due si accorgono dello sguardo minaccioso del barista che con le braccia conserte attendeva con pazienza il finale della chiacchierata. Ehi, ragazzi! Lo sapete che ore sono? Sento che stavolta gli straordinari notturni e festivi li verserete voi a me!

...e così il dialogo surreale andò avanti... su Concerto di Sogni

colibrì

   
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