Volevo crederci
Fin da quando ero piccolo
Già da quando mi appoggiavo ai vetri appannati della finestra ed un riflesso di luce mi arrivava
Poco importava da dove venisse, per me erano loro
Dovevo solo aspettare che sarebbero atterrati
Non avevo considerato che una volta scesi avrebbero potuto portarmi via con loro
Me lo disse mio cugino che poteva esserci questa possibilità
Ed io allora mi armai di coraggio ed iniziai ad accumulare nello sgabuzzino tutto quello che mi sarebbe potuto servire per un lungo viaggio
Dal costume di bagno ai vecchi sci che mi aveva comprato papà
Avevo sempre voluto crederci ai marziani
Li immaginavo gentili e molto alti
Certo, che non parlassero la mia lingua
Ma avrei fatto vedere loro il mio sussidiario e le figure sopra disegnate
Avrebbero potuto così capire che gli umani erano e facevano quello
Andavo alle scuole elementari, in una scuola che non assomigliava di certo ad un’astronave, piuttosto ad un carrozzone dove noi marionette erano alla mercè di un Mangiafuoco
Ma questa è un’altra storia, e così a volte quando il maestro era distratto, guardavo fuori dalla finestra e sognavo
Che li avrei visti, che gli avrei parlato e forse che mi avrebbero portato via con loro
Certo, solo dopo averlo detto a mia mamma
Sognavo e mi teneva in vita
Volevo crederci ai marziani
In fondo non ho mai smesso