Sinuosi rintocchi di campane
s'inerpicano sulle alture selvagge
e lascivi abbandonano ruvidi declivi
per scagliarsi senza paura
nei venti gelidi e rasposi

un prato si staglia dritto e monotono
brillo di luminosi ritagli verdi
sparsi a formare un paesaggio rovesciato
chiuso per sempre

un cielo di figure ignote
emana iridescenze in lunghi lacci
che galleggiano divertite
ritratte senza corpi
in una fissità quasi solenne

il fumo tortuoso di una candela
sfrenatamente colora
i segni del tuo viso
e cangia i tuoi ornamenti

moti contrari
sfiorano senza volerlo
le pendici dei nostri sensi
e si urtano
solo se
ricadono volti in su.

Francesco
Milano,dom1feb04