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 Anything else (io c'ero...)
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emofione
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Inserito - 30/10/2003 :  13:14:51  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a emofione
Il genio umoristico di Woody Allen si mostra, nuovamente, attraverso questa commedia che, se a tratti può apparire un po’ lenta, risulta comunque assolutamente godibile soprattutto da chi apprezzi una comicità raffinata, pungente, mai volgare, come quella tipica del regista Newyorkese (che non a caso sceglie sempre la sua NY come ambientazione per quasiasi pellicola.
Il protagonista del film, tale Jerry Falk (un Jason Biggs molto diverso, fortunatamente, da quello di American Pie), è uno scrittore e, più in generale, un ragazzo poco più che ventenne di cultura elevata o quanto meno di interessi diversi rispetto alla maggior parte dei suoi coetanei. Jerry riesce a campare scrivendo battute umoristiche per comici di ennesima categoria, ma ha ambizioni maggiori. Sta lavorando al suo primo romanzo e vorrebbe sfondare con qualcosa di più serio. Ciò che lo limita, oltre al manager Harvey (Denny de Vito), conosciuto nell’ambiente per essere un agente "sfortunato" che ha in Jerry il suo unico cliente, è il suo fragile carattere, la sua insicurezza, che lo portano a subire le situazioni piuttosto che a dar loro la direzione che Jerry vorrebbe.
Così capita nel lavoro, con il suo agente, come e soprattutto nella storia sentimentale che egli vive con Amanda (una bravissima Cristina Ricci), ragazza sensuale e complicata, profondamente egoista ma ammaliante, mezza matta ma anche meno superficiale della media, che lo muove a mo’ di marionetta, mollandolo, riprendendolo, tradendolo, imponendogli una improbabile convivenza con la madre di lei (Paula, la “Rizzo” di Grease con diversi anni in più sulle spalle, per intenderci).
Parallelamente rispetto al cuore della commedia, rappresentato dal rapporto inedito e un po’ folle fra Jerry ed Amanda, si inserisce il personaggio di Woody Allen, David Dabbel, un professore nevrotico e un po’ svitato ma onnisciente, dotato di un lessico molto raffinato, che rapisce da subito Jerry, professore che condivide con il protagonista la passione della scrittura, in particolare quella di tipo umoristico. Sono numerosi altri gli aspetti però, a ben vedere, che i due soggetti hanno in comune: Dabbel è parimenti insicuro, incapace di imporsi, o almeno così lo è stato durante la giovinezza, sì da cercare di concedere a Jerry una chance, di indurlo a reagire come lui non ha mai avuto il coraggio di fare e di mandare al diavolo tutti (l’agente, la ragazza, lo psichiatra) per esser libero di seguire la sua strada.
La commedia si snoda attraverso una serie di battute sagaci dal sapore dolce-amaro (i due personaggi sono di origine ebraica e Allen sottolinea spesso, neanche troppo velatamente, la dolorosa sorte del popolo storicamente più perseguitato al mondo così come la barbarie del nazi-fascismo). Anche i costumi, peraltro, non lasciano niente al caso, così come il modo di esprimersi di David Dabbel e Jerry Falk: indossano entrambi, molto spesso, una camicia dai colori sbiaditi sopra ad una fruit che spunta fuori dal colletto, un look sobrio ed un pò cupo accompagnato da occhialini da intellettuale. E poi parlano nervosamente, mangiandosi le parole, finendo addirittura per balbettare e divenire a tratti quasi dislessici. Comportamento tipico, quest’ultimo, di chi ha una personalità molto poco accentuata, un carattere fragile, che rende i due, comunque, piacevolmente imbranati.
Sottolineo, infine, la definizione che del vecchio pazzo amico Dabbel ci fornisce Jerry, all’epilogo, e che suona più o meno così: “ E’ come un orologio rotto: almeno due volte al giorno funziona perfettamente”.


Edited by - emofione on Oct 30 2003 14:30:45

Edited by - emofione on Oct 31 2003 09:22:51

Grazia
Curatore


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Inserito - 30/10/2003 :  18:08:29  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Grazia
Ho sempre amato Woody Allen e la sua ironia, nonostante lui si definisca "un depresso cronico e inguaribile", continua a realizzare dei film divertenti.

Devo ammettere che "Anything else", all'inizio mi era sembrato troppo lento, mi stava deludendo, invece poi ha cominciato ad avvincermi nella sua trama e nelle battute simpatiche.

Lo strano personaggio Dobel, sembra fatto apposta per Allen, diventa l'angelo custode di Jerry e lo aiuta a liberarsi di persone che gli rendevano la vita impossibile, ciò che non riesce a fare lo psicologo, in fondo la psicoanalisi non serve..basta un amico....

Inoltre, prende un po' in giro gli americani , facendo scorta di armi, ossessionato da guerre e fine del mondo, inducendo Jerry a fare lo stesso:
Bella la scena, un po' confusionaria, con Dobel e Jerry che fanno vedere la scorta di armi con il famoso "Kit di sopravvivenza" alla fidanzata e alla madre....rimaste un po'..sconvolte..ma non troppo.

Ho trovato molto bravi i due giovani attori (Jason Biggs e Christina Ricci), la Ricci interpreta molto bene la ragazza svitata, carina la frase in risposta al "Ti amo" di Jerry, "Anch'io, non l'hai capito da come ti ignoravo?"

Anche Danny De Vito, nei panni dell'agente di Jerry, fa divertire con la scena in cui devasta un intero ristorante.

Una commedia davvero gradevole descritta egregiamente da Emofione.


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