La Storia è fonte di ispirazione. Da sempre.
Ma quando è frutto di un'operazione di restyling di un'altra opera, mi sembra un'operazione di furbizia.Mi spiego: il prof. Manfredi, di cui apprezzo la chiarezza nell'esposizione di fatti ed eventi in trasmissioni come Stargate, mi ha deluso profondamente nel suo romanzo "L'armata perduta" che è il racconto, rivisto e romanzato, dell'Anabasi di Senofonte.
Passi per la teoria di un giallo internazionale del IV sec. A.C., passi per la voce narrante di Abira, piccola barbara, che vede, sente e capisce tutto pur non sapendo leggere e scrivere o parlare altre lingue, ma non posso credere al linguaggio "attualizzato" dei personaggi e al finale a sorpresa del romanzo!
E' troppo anche per me che, in un tema sulla guerra di Troia, avevo fatto fuggire la "voce narrante" del tema, con lo stesso Enea.....
Un'ultima annotazione: i sentimenti della protagonista, il suo modo di pensare,( e a volte anche qualche svista grammaticale) sono così rispondenti al mondo femminile che ho pensato - malignamente - che l'opera del professore fosse in realtà fatica di un'allieva sconosciuta.