Gli occhi, neri e penetranti, erano la seconda cosa che si notavano nel suo viso.
Perché la prima - non senza qualche imbarazzo per chi guardava - era un naso lungo la cui punta virava improvvisamente verso sinistra.La proprietaria di questo naso era una ragazza vivace, intelligente e desiderosa di avere un naso normale che, stando ai responsi dei famosi dottori interpellati, avrebbe potuto avere solo dopo i diciotto anni, quando il necessario intervento chirurgico sarebbe stato al riparo dalle incognite dell'età evolutiva.
E lei aspettava.
Aspettava impaziente, a volte anche disperandosi quando era sola, ma ben decisa a non farsi abbattere da quello scherzo che madre natura e un padre nasuto le avevano rifilato.
Finalmente arrivò quell'età.
In altri lidi giovani debuttanti entravano in società e lei, con la stessa trepidazione, entrava in sala operatoria.
Mai reparto di chirurgia era stato testimone di tanto entusiasmo per un intervento che si preannunciava doloroso. Ma lei era felice e pur incerottata e tumefatta aspettava fiduciosa il momento della verità.
"Tutto è andato bene" le avevano detto dopo l'operazione, ma un filo di agitazione lei lo sentiva lo stesso. "Sarà il mio pessimismo" pensava la ragazza e guardava il disegno che il chirurgo le aveva dato prima dell'operazione. Si vedeva bella e sperava .
Dopo cinque giorni, con le ecchimosi che cominciavano a cambiare colorazione, le fu rimosso il bendaggio.
"Ho paura a guardarmi" diceva stringendo la mano al chirurgo.
"Anch'io" si sentì rispondere sottovoce dallo spaventato dottore. "Ecco.. qualche difficoltà...un incredibile..."
La ragazza corse allo specchio e vide con orrore che il suo nuovo naso era si più corto, ma la punta era tragicamente, indiscutibilmente, incredibilmente,
rivolta a destra.
Gli occhi vivaci divennero braci e si sentì morire.
Allora, lei che aveva atteso, sofferto, sperato non aveva che una soluzione. Sparare.
Il colpo, tirato con una pistola marca xxxxxx colse di sorpresa il dottore che, mentre cadeva, l'aveva guardata e aveva detto:
"Eppure lo sanno tutti che io non centro niente…":