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saphir
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Inserito - 01/01/2003 :  21:58:27  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a saphir
Feste di Natale, un periodo di sogni, se ci si crede, un periodo di pace e di cose liete...eppure ci sono sempre infelici e tristi agli angoli delle strade, persone sole, bambini spaventati, gente malata e chi ha nel cuore tanta pena per non poter festeggiare con una persona cara che ha perduto.
A loro vorrei dedicare una speranza o, più semplicemente, un momento di evasione.
Venite qui, vicino a me...come quando era piccolo mio figlio e voleva sentire favole inventate.
Mi veniva vicino vicino e nel silenzio che c'era intorno a noi, all'ora scura della sera, lo prendevo per mano e cominciavo a raccontare.
Le prime parole le suggeriva sempre lui e da lì io andavo avanti, ma ora non riesco a udire le vostre, forse perchè sono tante e diverse, così comincio io e voi mi seguirete in questo viaggio fra fantasia e realtà così intrecciate che si fatica a capire dove finisce una e comincia l'altra.
Avete mai osservato l'alba in inverno in montagna?
Un tripudio di sfumature fra il rosa, il rosso e l'indaco che si riflette in un cielo ancora blu cobalto...dietro a cime innevate si riverberano i mille colori del sole che sta per nascere e ancora brilla qualche stella.
Mi piace pensare che le stelle siano le persone che abbiamo amato e che ci sono stati accanto nelle ore buie della notte quando ci sentivamo soli e spauriti e vuoti, dentro, e quando sorge il sole, pian piano si allontanano...per lasciarci guardare le meraviglie che ci circondano e per non turbarci nelle ore della luce…per lasciarci uno spazio dove continuare a vivere.
La notte spesso mi trovo ad osservare il cielo...le stelle si raggruppano in forme strane...non le solite costellazioni, ma se si osservano così, per cercare qualcosa di diverso, ecco che si riescono a vedere una serie infinita di disegni...sembrano ferme? No, non è così…guardatele attentamente e scorgerete il loro moto. Brillano uniformemente?
Neppure...ora si accendono di bagliori e ora sembrano meno luminose..
si muovono e cambiano la loro lucentezza...cos’altro fanno?
Questo dipende da noi, da chi le guarda.
A me sembrano danzare, si avvicinano e si allontanano ma ce n’è sempre una o due che pare voglia dire: “tendimi la mano, ti porterò a viaggiare”.
Stamattina era la seconda alba che osservavo..ieri, nella ultima notte dell'anno, era scesa neve in abbondanza...fiocchi leggeri che volteggiavano danzando nel vento e alla fine si posavano.
Gli alberi, ancora carichi di neve, erano bianchi...gli abeti sembravano grondare panna montata, mentre i larici senza alcuna foglia trasformavano i loro rami nodosi in delicati intrecci graziosi come pizzi..ieri notte le stelle mi erano mancate..spesse nuvole le oscuravano e mi sentivo sola.
Sul balcone, alla tenue luce dorata riflessa dalle finestre degli chalets, le cercavo, ma poi lo sguardo si beava di quei fiocchi lievi, impalpabili che soffocavano i rumori e rischiaravano la notte.
Eppure, stamattina, quando la prima luce ha attraversato il vetro della finestra mi sono svegliata subito...mi ero sentita sola e automaticamente cercavo la mia stella e, pensate un po’, c’era.
Immersa fra i colori sfolgoranti del rosso mattutino una lieve luce ammiccante, bianca e pura come quella di un brillante.
A volte sogno, guardando un cielo stellato o un’alba in montagna, sogno un viaggio su una di quelle stelle.
Volete venire ad accompagnarmi in questo viaggio?
I sogni sono un’evasione e un conforto e da quando ero molto piccola ho cominciato a sognare ad occhi aperti..mi serviva a chiudere fuori una realtà molto spesso troppo dolorosa e “pesante” per una bambina.
Crescendo la vita non è stata molto più facile di allora e io ho continuato a sognare.
La sera, quando mio figlio era piccolo lo portavo con me, per così dire, in questi viaggi fantastici e creavo storie per lui che erano anche le mie storie.
Viaggi nell’universo alla ricerca di persone perdute, di mondi diversi o anche solo di amore e di pace.
Viaggi in un tempo che non scorre come il nostro, ma che sembra immoto e immutabile dove i nostri ricordi sono cristallizzati nel momento in cui siamo stati felici...o nei momenti, per i più
fortunati.
Si può scegliere dove andare, quando andare e dove “sbarcare” con questi voli fantastici...sopra una stella, o un pianeta..continuare a passare nel vuoto infinito alla ricerca di ciò che ci manca per
trovarlo, sempre. Perché è questo il bello dei sogni, il poter trovare sempre ciò che desideriamo.
Se entriamo in una stella troviamo un mondo, un mondo come lo vogliamo vedere.
Il mio è pieno di luci..luci sfaccettate e multicolori come quelle di un cristallo.
Luci che si muovono e si compongono come in un caleidoscopio.
Sembra di camminare su una coltre di ovatta e si può annusare l’aria pura che si respira in montagna.
Da lontano scorgo la terra, così come si vede nelle riprese dai satelliti e posso anche guardare il sole senza che la sua luce mi abbagli. Anche la luna è splendente.
Non dovrei sentire profumi?
Perché no?
Tutto è possibile...basta volerlo.
Sento il profumo dei fiori, delle fresie, in particolare, un fiore che era tanto amato da mio padre e che adoro anch’io...colori stupendi e un profumo che inebria.
Su questa mia stella, in mezzo a questo manto ovattato che sembrano nuvole soffici, nascono tantissime fresie..se ci camminate in mezzo loro si aprono per lasciarvi passare, senza appassire né piegarsi.. la mano le sfiora in una leggera carezza.
In questo mondo di luci, colori e profumi io mi muovo per incontrare coloro che ho amato: mio padre, la mia nonna materna, il mio carissimo amico Sergio e ogni volta li incontro, ogni volta che voglio e che riesco a sognare.
Lassù le parole non servono.
E’ un posto dove esiste solo la tenerezza che brilla negli occhi e il sorriso che illumina il viso.
Eppure c’è sempre uno scambio di pensieri..le parole mi attraversano la mente come se potessi udirle con le orecchie.
Noi comunichiamo così senza intralci, incomprensioni o senza cose che non si possono dire o che non sono mai state dette.
A volte Sergio mi dice: “Dolcezza, guarda le notti stellate e mi troverai...guarda un’alba limpida e io sarò l’ultima stella ad andarsene e ti manderò il mio saluto in un alito di vento, nel profumo che viene da lontano”.
Mi chiamava sempre così, fin da bambino...persino nel suo ultimo giorno su questa terra.
A lui associo il profumo di un bosco, quell’odore di resina e di aghi di abete che mi piace tanto ricordare quando sono in città, lontano dai monti che amo.
La mia nonna materna è, invece, un radioso sorriso..così la ricordo io, l’ultima volta che sono andata da lei.
Avevo dieci anni.
Lei giocava sempre con me..adoravo le sue storie, il suo profumo di farina, di zucchero e latte.
Ogni volta che andavo da lei c’era sempre un dolce preparato apposta per me.
Mi è mancata troppo presto e così ho cominciato a sognarla, a cercarla e infine l’ho trovata in una stella nel buio profondo della notte.
E’ stata la prima che ho trovato..la mia prima stella, in una notte di due anni dopo quando il buio poteva sommergermi e farmi sparire.
E’ stata la prima luce a illuminare il cammino.
La prima a farmi compagnia e a riempire i vuoti spesso incolmabili.
Anche su questa stella dove sono approdata ci sono montagne di zucchero a velo, impalpabile come la neve, fiumi di latte e la polvere di farina forma nuvolette sospese nel vuoto.
Chissà quante volte avete guardato le nuvole da bambini cercandovi forme diverse…poi da adulti, a volte, si perde questa dote fantastica.
Qui io la ritrovo.
Nel rosso che via via sfuma nell’arancio, nel giallo, nel bianco brillante e infine nell’azzurro di un cielo limpido di un’alba in montagna io vedo sparire ad una ad una le mie stelle.
Mi hanno fatto compagnia durante le notti in cui ho avuto paura, quando non riuscivo a dormire per la tristezza, i dolori o i pensieri pesanti come macigni...solo le nuvole mi impediscono di vederle, ma io continuo a cercarle...ogni notte, dovunque io sia.
E ritorna il sorriso.

   
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