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 7 Riflessioni
 giovani d'oggi e il mito del denaro

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Elena Fiorentini L'ultima domenica a Milano c'era il blocco del traffico.
La soglia di sicurezza é abbondantemente superata anche quando non c'é allarme, anche se tutti sospettiamo che i dati vengono manipolati per tranquillizzare la popolazione.
Gli autobus erano stracolmi.
Davanti a me c'erano due ragazzini di circa dieci e dodici anni,fratello e sorella cinesi.Erano molto inquieti perché avevo rifiutato di sedermi, finché furono felici di potere offrire il posto ad altre due signore.
Il piccolo mendicante, Mohammed, di cui ho parlato tempo fa in Due chiacchere, venne strattonato dal padre perché non abbastanza veloce ad offrire il posto ad un invalido, che si sarebbe comunque seduto e conosceva bene la triste storia di questo bambino.
Ho conosciuto molti ragazzi che vengono dalle campagne a Milano per studiare o a lavorare come manovali, si alzano verso le cinqe e mezza,senza fare colazione, sono già stanchi prima di iniziare.
Ho conosciuto una piccola comunità di Magrebini,tutti provenienti dallo stesso rione della loro città d'origine, alcuni clandestini.Ragazzi bravi e sensibili che hanno mostrato una educazione frutto di una tradizione lontana nel tempo.
Al contrario molti studenti vivono in un loro mondo, senza radici, si direbbe, resiste il mito del Dio Denaro, della griffe,un mondo in cui vedo solo la loro vanità, belli, pieni di vitamine, muscoli gonfiati.Sono abituati a vedere accontentato ogni più piccolo ed insulso capriccio.
Sono questioni educative,oltre che di sensibilità personale.
La società c'entra, ma in che modo?
La società siamo noi,oltre a tutti gli altri. Siamo anche :io, Scarlet, Concerto.
Noi facciamo parte della società, anche se mio figlio afferma che la realizzazione dell'Utopia non esiste.
La società é variegata,e quella parte che alleva i propri rampolli- bene indifferenti a tutti, salvo il mito del Dio Denaro, mi sembra veramente in netta maggioranza.
Anch'io ho "viziato" mio figlio, ma nell'ambito familiare, in ciò che sapevo di potere dare senza danneggiore od offendere nessuno.
Una linea da seguire faticosa, che non vuole distruggere la serenità del bambino che nello stesso tempo viene educato nei valori della solidarietà, della famiglia, del rispetto dell'amicizia.
Mio figlio é cresciuto e anch'io come la cara amica Scarlet, credo di avere seminato bene.
Elena

Monica Cara Elena e cara Ohara,
le cose che osservate sono, purtroppo, una triste realtà.
Dico subito che non riguarda la totalità dei giovanissimi, perchè sarebbe una cosa ingiusta, ma, comunque, un numero elevato e preoccupante.

Tu, Elena, ti chiedi in che modo c'entra la società e osservi giustamente che la società siamo tutti noi.
Certamente i modelli di vita che per lo più ci vengono proposti ogni giorno dai media inneggiano a falsi valori, quali il denaro, la bellezza a tutti i costi e senza tempo e la griffe da ostentare (si pensi alle "baby gang" di ragazzini che rapinano loro coetanei di scarpe o giubbotti dalle marche più o meno note).
Recentemente, in metropolitana, ho assistito a una squallidissima scena di quattro ragazzini che avranno avuto 16 o 17 anni a dire tanto, i quali sbeffeggiavano volgarmente un signore di colore seduto vicino a me; questo la dice lunga sulla fine che han fatto valori quali la solidarietà, il rispetto del diverso, l'amore per il prossimo.
Io, al contrario di voi, non ho figli, ma cerco di immaginare quanto deve essere difficile tirarli su educandoli secondo valori di rispetto e giustizia, in altre parole controcorrente.

"Sono abituati a vedere accontentato ogni piccolo ed insulso capriccio" dice Elena e il problema è proprio questo: non imparano che, talora, le cose bisogna conquistarsele, con umiltà e con la propria intelligenza. Tra l'altro, accade sovente che comportamenti illeciti e violenti vengano sottovalutati dagli stessi genitori, che cercano di coprirli, forse considerandoli delle banali "marachelle", con il risultato che questi giovani non diventano mai uomini e non comprendono che le azioni di ciascuno hanno delle conseguenze.
E il fatto è che questi giovanissimi rimangono sempre i "bambini" di questi "amorevoli" genitori, dai quali, spesso, non si staccano fino a 80 anni (!), serviti, coccolati e senza imparare ad essere autonomi.

SALUTI E BACI DA MONICA

Elena Fiorentini Athina ha ereditato l'immensa fortuna degli Onassis.I soldi non le hanno portato del bene. Pare che abbia espresso il desiderio di liberarsene,la stessa cosa l'aveva annunciata alla morte del padre, qualche anno fa.
E' una ragazza sensibile, come per fortuna molti giovani, che tutti i soldi del mondo non sono riusciti a rendere felice, anzi hanno turbato l'armonia della sua famiglia.
Le aberrazioni a cui abbiamo assistito in questi ultimi tempi,il ragazzo del Veneto che ha ucciso i genitori per soldi e altri casi simili o non cosi gravi, ci sono quelli che si dedicano a picchiare i genitori o a commettere furti e rapine, vengono compensati da altrettanti ragazzi splendidi di cui non parla mai nessuno.
Qui in Concerto ho avuto la solidarietà e l'aiuto concreto di alcuni giovani quando mio figlio é stato licenziato.Sono la nostra speranza per il futuro.
Un grazie di cuore.
Elena


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