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LA DOPAMINA
Non sempre aprendo il giornale c’é di che deprimersi. Di tanto in tanto ci sono anche delle belle notizie, piú che belle buone. Di una buona notizia si tratta, per lo meno per me e per tanti come me, quella riportata oggi dall’agenzia Reuters - Washington - e riferita all’ultima ricerca di un gruppo americano sulla dopamina.
Fino a questa mattina, dopo aver fatto sparire col solito colpo di magia mattutino un paio di croissants con marmellata, un vasetto di yogourt al miele, una banana, un succo di frutta ed un caffe (amaro, peró), ero preso come sempre da tardivi sensi di colpa pensando alla circonferenza addominale necessitante di una cintura piú capace e meno coercitiva. Lo confesso, per me il rapporto con il cibo é sempre stato un rapporto d’amore. Rapporto d’amore nato giá in tenera etá, nonostante il razionamento bellico che ne limitava la varietá e la quantitá. Appena piú grandicello, arrivó il gianduiotto Ferrero e la patatine fritte (queste al seguito della Army, avevamo anche prima le nostre brave, robuste e casarecce patate fritte - tagliate a pezzi irregolari -, ma non potevano fregiarsi del termine patatine riservato, quest’ultimo, alle chips). Crescendo, l’amore continuava a crescere. Tutte le occasione erano buone per percorrere nuovi sentieri, per varcare nuove frontiere, per aggiungere nuove esperienze e nuovi chili. Dopo peró, dopo...., sempre arrivavano i sensi di colpa quasi a metabolizzare meglio i piatti trangugiati con tanto....amore e tanto gusto (e diciamolo, tanta aviditá).
Finalmente stamattina la buona notizia!
I miei sensi di colpa svaniti come per incanto! Non é piú colpa mia, ma della dopamina.
La ricerca americana ha fatto giustizia acclarando che la colpa non é mia ma dei miei geni insaziabili, che producono la dopamina, appunto, un neurotrasmettitore associato al comportamento ed al movimento, scatendo l’ira di Dio nel mio comportamento alimentario. Gli stessi ricercatori non si sono limitati a ció, hanno infatti appurato che la dopamima é complice anche per l’abuso di droghe, di alcool, di gioco di azzardo. Jennifer Temple, neuroscienziata all’Universitá di Buffalo a New York che ha lavorato alla ricerca, sostiene che questo gene non é legato solo “ alla sovralimentazione, ma anche ad altre dipendenze. E’ associato con decisioni di ricompensa” La Temple ed i suoi colleghi, hanno descritto sul giornale Behavioral Neuroscence gli esperimenti a cui hanno sottoposto alcuni volontari che sono stati, tra l’altro, invitati a molti snack, compresi patatine e cioccolato.
Un dubbio: la dipendenza a Concertodisogni, puó essere ascritta alla dopamina?cuocoligure |
| ophelja |
Conoscendo il soggetto, predicato e complemento, direi che la dipendenza può essere ascritta solo "durante". Il primo (con secondo, dessert e frutta) e dopa è tutto merito tuo. Ophelja
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| rosvita |
no, caro amico, ti informo subitaneamente che per Concerto hanno condotto uno studio a parte: in questo caso si tratta della ben nota CONCERTINA, la cui produzione deriva dalla ghiandola CreatiVitale, e la cui stimolazione sembra avvenire in due modi: attarverso la lettura o per contagio aereo... concertisti, occhio a starnutire |
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