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 Memoria
 Festa del 2 giugno

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Renato Attolini Celebriamo anche quest’anno la festa della nostra Repubblica, con tutti i guai e i problemi che ha ma che rimane comunque una forma
istituzionale, democratica, nata dopo le ceneri della 2a guerra mondiale e
come tale patrimonio comune di tutti noi italiani. Credo che il sentimento
patriottico sia una cosa bella e giusta. Patriottismo significa amare la
propria terra, la propria bandiera, il proprio inno, bello o brutto che
sia, ma che rimane quello! Non voglio sembrare retorico nel mandare questo
messaggio, ma per me è importante volerlo ribadire e approfitto della possibilità e dello
spazio che mi offre "Concerto" perché con questo voglio affermare dei valori che
quando ero giovane mi sembravano del tutto estranei se non addirittura
ostili e invece ora sento che fanno parte della mia storia, della mia
cultura, delle mie radici. Quando vedo i ragazzi che tornano dall'Iraq con
il loro stemmino tricolore sulla divisa, mi sento vicino a loro, mi sento
italiano come loro, senza volere entrare nel merito se sia stato giusto o meno
mandarli colà. Senza cadere nel sentimentalismo ma quando qualcuno di loro
muore é come se sprofondasse un pezzo della nostra terra, sia che si tratti di un militare che di uno chef di cucina. Mi sento italiano, patriottico il che non vuol dire nazionalista. Mi sento italiano "dentro" il che non m'impedisce di avere una compagna straniera, di avere
amici stranieri e amici lo sono anche in quanto rispettano le mie, le nostre
tradizioni, la nostra identità culturale, la nostra religione, altrimenti
non lo sarebbero. Invece non saranno mai amici coloro che vogliono con tutti i mezzi impormi la loro "cultura" ed assoggettarmi alle loro usanze (a buon intenditor...).
Il mio non é un proclama politico, non ne ha lo spessore, la consistenza e
soprattutto l'intenzione. E' un emozione "mia" che ho voluto "esternare"
come suol dirsi oggi parlando forse più a me che ad altri, ma chi meglio di
"Concerto" poteva accoglierla? Un abbraccio a tutti i concertisti.


Elena Fiorentini

In http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=8472
il mio personale ricordo del due giugno.
Elena

Edited by - Elena Fiorentini on 03/06/2004 13:20:08

Grazia Penso sia una festa che vale la pena di ricordare e festeggiare, dopo il 25 aprile è la più importante, nonostante sia stata tolta e finalmente rimessa al suo posto e nelle nostre memorie.

Ieri a Torino è stato un evento molto sentito, si è iniziato al mattino con la gara degli atleti andicappati, che hanno gareggiato in diverse competizioni e, nonostante le loro menomazioni, hanno dimostrato una grande volontà e impegno, sono veramente da ammirare.

Al pomeriggio, In piazza S. Carlo, un concerto delle più antiche Bande Musicali della zona del Piemonte, ha reso onore alla festa del 2 giugno, verso sera le Bande hanno sfilato per Via Roma e si sono recate in Piazza Castello, dove, riunitesi, hanno suonato tutte insieme, tra cui anche il nostro famoso "Inno di Mameli", di cui parla anche Ophelja.

La cosa che mi ha un po' amareggiata è che pochi conoscono le parole, infatti, mentre le bande suonavano, l'idea lanciata dal direttore musicale, di cantarla tutti insieme, non ha provocato molto entusiasmo, in pochi cantavano.

Verso fine serata, il Sindaco di Torino, Chiamparino, ha fatto un discorso e ha donato una targa ricordo a tutte le bande presenti.

Devo ammettere che è stato bello ricordare questa festa con le Bande musicali che ha reso tutto più fastoso e...festoso.

Voglio anche mettere in evidenza un fatto curioso:

Nel gruppo di una Banda Musicale, faceva parte anche un bambino, piccolissimo, forse aveva due anni...circa, con il vestitino quasi uguale agli altri, pantaloncini grigi e giacchetta blu, con cravattino azzurro e il berretto blu, con il suo tromboncino...tutto serio che cercava di suonare e stava buono buono in mezzo agli adulti, vicino alla mamma, quando sfilava per la via..tutta la gente sorrideva e gli batteva le mani...e lui tutto serio camminava al passo degli adulti, un vero spasso, ormai era la mascotte della Banda.

Grazy


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