Sei passata
e sei finita,
e ritorno a cercarti ancora,
vita,
ché riafferrarti per la cima
è la nostra ultima partita.
Vola lontana una farfalla,
eccola,
è fuggita, dall' attimo rapita.
E per noi non c'è salita
che non porti alla cima dell'eterna sfida.E sono io quel bambino
dilaniato,
che mai ha saputo ciò che ho amato.
Non ha capito cosa è stato,
quando respirò,
intorno,
l' orrore polverizzato dagli occhi ciechi.
E sono
sfondato dalla rabbia.
Ahi noi,
ci porteranno in dono
valanghe d' odio
e i nomi di questi morti
incisi
sulla schiena fulgida degli angeli.
E tu sei quel bambino
per la seconda volta,
e t' hanno violentato per la seconda volta,
e te ne stai lì fermo, sconcertato.
E un altra volta ancora
vorrai che la violenza calpesti l'innocenza.
Misero sei,
smorfia eretica di tracotanza,
uomo,
bianco, tu,
dimenticasti il canto
offeso,
dimenticasti
che i morti profanati risorgono, sempre,
armati,
mentre il carnefice
si decompone
tra le pagine impolverate
della storia.
Vergogna di tuo padre,
idiota bestiale,
uomo.
"Madre, ti prego, portami via"
è inciso laggiù,
ancora,
e ancora,
sulla schiena del massacro.
Luna Del Perù