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 Perché io
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riccardo resconi
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Italy
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Inserito - 30/08/2009 :  16:50:58  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a riccardo resconi
Perché io

Scendo le scale della metro

Parigi ha sempre un fascino particolare

Oggi volevo andare nel quartiere latino

Mancava dal mio giro turistico

Sono quasi trascorse due settimane dalla mia partenza dall’Italia

Un vecchio suona un organetto mentre dei ragazzi in roller sfrecciano nei corridoi

Un manifesto indica giorno e orario dello spettacolo all’Opera

Troppo costoso

Penso che mi limiterò a mangiare in un ristorantino greco

Cosi tanto per cambiare

Non avevo fatto molte conoscenze anzi direi nessuna

I parigini sono pochi inclini ad allacciare conoscenze

Sono adesso all’incrocio tra Rue de la Huchette e Rue de la Harpe

Una piccola piazzetta ospita bambini che giocano tirando gessetti a terra

Saltellano felici

Il quartiere si sta quasi fermando da una giornata intensa

Ho cosi voglia di vedere tutto che mi sento agitato

Ma non voglio neanche farmi prendere dalla frenesia

Mi impongo di godere di tutti gli attimi che mi verranno offerti

Mi fermo da un “marchand de legumes” , entro e mi mordo una bella pesca

Che bella sensazione e che gusto dolcissimo

La testa ruota tutta intorno per scoprire anche le minime cose nascoste

Cammino con passo indolente ma non me ne vergogno

Dei negozietti di libri espongono mappamondi luminosi

Un mobiliere dei finti tavolini Luigi XVI

Sento delle urla e mi giro

In un vicolo vicino un uomo è a terra

Non conosco la zona ma affronto le mie paure

Corro verso di lui mentre tre uomini fuggono via

L’uomo sembra svenuto ma lo scuoto appena e rinviene

Mi guarda e gli pongo un fazzoletto per tamponare il sangue dal naso

Solo poche parole:

-Merci, monsieur-

Lo aiuto a rialzarsi e lo sorreggo fino alla macchina vicina

Non faccio domande a cui forse non avrei risposte

Di nuovo con un cenno della mano ringrazia e sparisce via, cosi come era arrivato

Sono un po’ scosso ma adesso penso solo di aver fatto una buona azione

Questa cosa mi fa sentire bene

Riprendo il mio cammino ma mi accorgo che ho la camicia sporca del sangue dell’uomo

Forse meglio rientrare per cambiarsi

Una variazione ai miei classici percorsi programmati

E poi oggi emozioni ne ho avute

Mangerò qualcosa in albergo

Il tavolo dà sulla strada ed è bello vedere lo sfrecciare la gente

Ad un tratto quando sto per addentare il mio cosciotto di pollo lo riconosco

E’ l’uomo a cui ho dato soccorso

E’ all’interno di una macchina e mi guarda con insistenza

Un uomo di sua fiducia mi fa un cenno con la mano di uscire

Lo guardo stralunato ma obbedisco

Entro in quella macchina come ipnotizzato

Nessun saluto

Il percorso non è breve, se non ricordo male sembra la stessa strada che ho fatto per andare al casinò

Il viaggio termina davanti un cancello ed un viale si apre davanti

Vengo fatto accomodare in un salone con lampadari di cristallo e ampie finestre

Forse adesso avrò delle spiegazioni, ma ho la lingua secca

L’uomo mi si para davanti all’improvviso, sembra uscito dal nulla

Ancora nessuna parola e mi invita di sederci

La prime parole vengono fuori in un italiano stentato ma determinato

-Devo ringraziarla,lei mi ha salvato la vita-

Io lo guardo ancora stralunato, sembrando il mio comportamento assai normale

-Vede,ero in quella zona da solo perché avevo appuntamento con una persona che mi doveva consegnare della carte per me molto importanti

Accenno un movimento come per dire che non ho bisogno di spiegazioni ma lui insiste

-Lei con il suo intervento ha fatto in modo che quegli energumeni non ne prendessero possesso

-Io volevo ripagare questo gesto-

Io ancora sminuendo il tutto vengo di nuovo zittito

L’uomo di fiducia del misterioso personaggio si avvicina a me con una busta

Contiene dei soldi ,diversi franchi

Dalla mia voce il solo suono che emetto è:

-Perché io?-

Ancora silenzio ed una stretta di mano suggellano l’incontro

Rientro in macchina percorrendone il viale

Mi giro per un ultimo sguardo alla villa

Le luci sono tutte spente

Mi sveglio trasalito e tutto sudato

Era un sogno

Quei formaggi non li ho digeriti

Mi è sembrato tutto cosi vero

Ma che avventura

Mai capitato qualcosa di simile in Italia

Guardo fuori dalla finestra e sembra quasi veda il volto di quell’uomo

Sul comodino una busta

Misteriosa Parigi


patapump

   
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