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 I supereroi di ogni giorno
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Roberto Mahlab
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Inserito - 27/01/2007 :  20:56:31  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
"Preso in flagrante, con le mani nel sacco", pensò Roberto sgomento, una giornalista che frequentava la sua stessa palestra l'aveva colto, grazie ad una casualità talmente improbabile da essere incredibile, mentre come tutti gli altri abitanti del pianeta attendeva una visita di controllo medico. Lui, che sempre aveva manifestato di ritenersi un supereroe della galassia, che non passava giorno senza raccontarsi protagonista di epici scontri con la montagna di muscoli del più forzuto della palestra, che narrava mitici episodi nei quali si ritrovava a fianco delle tartarughe Ninja a salvare l'universo dalle orde dei distruttori senza ragione.

Invece era lì, senza parole e a testa bassa, di fronte all'amica che certo attendeva una spiegazione, quanto meno una scusa che potesse salvare le apparenze e Roberto si sorprese a catalogare nella mente una serie di giustificazioni :"sono qui per puro caso, pensavo che fosse una pasticceria", abbastanza convincente, "sono qui in incognito, ho notato Jolly Jocker entrare e lo sto inseguendo su istruzioni del mio amico Batman", questa non era male, "ma io non sono Roberto, ci deve essere un equivoco, mi chiamo Bond, James Bond", ecco, perfetto, adesso rispondo così... ma mentre lui valutava le alternative, la donna a sua volta rifletteva sulle conseguenze dell'inatteso incontro, uno scoop giornalistico, ecco che cosa ne sarebbe nato, salutò affettuosamente lo stupito Roberto e, nonostante l'ora tarda, si precipitò in ufficio, alla redazione del Global Planet, il più diffuso quotidiano dell'universo. Si concentrò al computer e preparò un pezzo dal titolo :"I supereroi sono come noi", informava i lettori che anche i guardiani del pianeta avevano bisogno di cure e di controlli, esattamente come qualsiasi essere umano e dunque gli abitanti della Terra non dovevano mai scoraggiarsi. L'editore decise di pubblicare l'articolo della giornalista a nove colonne in prima pagina nell'edizione del mattino successivo, con a fianco un fondo, molto meno tenero, firmato dal direttore in persona e perfidamente intitolato :"Quando i miti si infrangono".

Intanto, alla clinica, il medico aveva fatto entrare Roberto nello studio, lo fece accomodare e poi abbassò accuratamente le tende alla finestra e chiuse a chiave la porta. Si avvicinò e premette un pulsante che si trovava dietro la nuca del suo paziente, l'involucro che appariva essere il suo corpo si espanse e si aprì e alla vista del dottore, anzichè la normale composizione interna di un organismo, comparve un groviglio di fili e circuiti integrati. Roberto in realtà era un esperimento di laboratorio che, per ragioni che nessuno scienziato era ancora riuscito a comprendere, aveva raggiunto il livello di coscienza che comunemente si collega agli esseri viventi. Avvenne che un tecnico del laboratorio scartò un cioccolatino al latte con ripieno di nocciola e caramello e, sbadatamente, lo fece cadere tra i circuiti, poco dopo questi ultimi avevano preso vita e si erano trasformati nell'essere ibrido che venne denominato come "Roberto". Le prime tre lettere, R O B, derivavano dalla considerazione che si trattasse di un ROBot e poi, per umanizzare il senso di quanto era capitato, si aggiunsero le lettere finali e da qui il nome completo "Roberto".

Il medico collegò l'essere ad uno scanner e, dopo attenta analisi, sorrise soddisfatto, ripremette il tasto e il corpo del paziente si ricompose. "Ok, puoi tornare alle tue avventure, ti aspetto tra un anno per un controllo, neppure voi supereroi della galassia, per quanto complessi siate, potete considerarvi esenti dagli effetti collaterali dell'esistenza".

Mentre ritornava verso il suo rifugio segreto, Roberto continuò a pensare a come avrebbe fatto a far ricredere la giornalista, se la notizia che i supereroi erano soggetti ai controlli medici si fosse diffusa, forse gli abitanti dell'universo si sarebbero sentiti meno protetti e forse anche i supereroi stessi sarebbero stati meno credibili. Sebbene, ricordò, Lois Lane accorse al fianco di Superman quando crollò a terra ferito dal pugnale alla kriptonite e Vesper si intenerì e salvò James Bond quando l'agente pareva non avere scampo a causa del veleno.

L'indomani all'alba, Roberto era seduto in un locale all'aperto a sorseggiare un succo di frutta, l'inverno quell'anno pareva non arrivare mai, leggeva con interesse l'articolo della reporter sul Global Planet, che quel giorno era andato esaurito per tutte le dieci edizioni straordinarie. Una comunicazione sul canale interstellare lo raggiunse e all'improvviso e il suo volto si rabbuiò, era un sos di Indiana Jones, aveva scoperto la ragione per la quale l'inverno tardava, la stagione era stata presa in ostaggio da Jolly Jocker, il suo diabolico piano era distruggere la Terra surriscaldandola. Robertò posò il quotidiano e corse verso una cabina telefonica, ne uscì con indosso il costume da supereroe e, con un balzo più veloce di qualsiasi battito di ciglia di qualsiasi essere vivente, si lanciò verso il blu del cielo, a raggiungere i suoi colleghi e amici, le tartarughe Ninja, Asterix, James Bond, Indiana Jones, insieme avrebbero affrontato e vinto l'ennesima battaglia contro i malvagi.

Mentre volava, il sorgere del sole illuminò le vie della metropoli tra i grattacieli e Roberto scorse lontani gli esseri umani, donne, uomini, bambini, che si apprestavano ad affrontare i nuovi impegni quotidiani, i coraggiosi supereroi di ogni giorno.

ROBerto Mahlab - I racconti della palestra


   
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