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 Davanti agli occhi?
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Roberto Mahlab
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Inserito - 07/01/2009 :  18:21:06  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Ci sono degli appartenenti ad ideologie apparentemente opposte nel mondo occidentale che sostengono, falsificando senza pudore la Storia, che la via di uscita per la situazione nel vicino oriente sia la sparizione di Israele e lo sterminio degli abitanti ebrei, esattamente come nel 1938 volonterosi complici del nazismo nel mondo occidentale sostennero che la soluzione dei problemi dell’Europa fosse lo smantellamento della Cecoslovacchia in favore della Germania hitleriana.

Io invece sostengo che la situazione troverà una via di uscita quando tutti i popoli arabi diventeranno democrazie liberali come Israele.

La scorsa settimana, leggendo del nuovo conflitto scatenato dal movimento antisemita hamas contro Israele, queste erano le semplici alternative che mi venivano alla mente.

Non ci ho pensato più di tanto, perché stavo per uscire per andare al cinema a vedere un nuovo thriller interpretato da una delle mie attrici preferite, Uma Thurman, intitolato “Davanti agli occhi”.
Poco prima di uscire, una grande amica di Concerto di Sogni mi aveva mandato in mail box uno degli ultimi, dei tantissimi, sermoni con i quali quotidianamente i fondamentalisti islamici di hamas intasano le vie mediatiche, questo il testo, come riportato da tutti gli organi di stampa, delle farneticazioni del “parlamentare di hamas” Yunis al-Astal :
Yunis al-Astal ha detto ai fedeli che l’islam presto conquisterà Roma, “la capitale dei cattolici, la capitale crociata che ha dichiarato guerra all’islam e che ha insediato in Palestina i fratelli delle scimmie e dei maiali [gli ebrei] per impedire il risveglio dell’islam”, come fu per Costantinopoli. Roma, ha affermato al-Astal, diventerà “un avamposto della conquista islamica che si estenderà su tutta l’Europa e poi si volgerà alle due Americhe ed anche all’Europa orientale”. “Allah ha scelto voi per sé e per la sua religione – ha continuato il predicatore palestinese – affinché serviate da motore che traini questa nazione verso la fase della successione, della sicurezza e del consolidamento del potere, e verso la conquista delle capitali di tutto il mondo per mezzo della predicazione e delle conquiste militare. Credo che i nostri figli e i nostri nipoti erediteranno la nostra jihad [guerra santa] e i nostri sacrifici e, a Dio piacendo, i comandanti delle conquista si leveranno fra loro. Oggi noi instilliamo queste buone nozioni nelle loro anime e, mediante le moschee, i libri coranici e le storie del nostro Profeta, dei suoi compagni e dei grandi condottieri, li prepariamo per la missione di salvare l’umanità dal fuoco dell’inferno sul cui orlo oggi si trova”.

Ho letto quasi sbadigliando queste allucinazioni, dopo tutto gli adepti di hamas, di hezbollah, di Ahmadinejad e della jihad globale le ripetono da anni, con tali argomenti educano i bambini, prendono in ostaggio popolazioni e poi ormai è tutto ripetitivo, fino alle moschee aggiunte ai presepi in Italia, la adunate di intimidazione degli integralisti islamici in piazza Duomo a Milano con tanto di bandiere di Israele bruciate, le solite notizie che non interessano più nessuno. Insomma, ho chiuso la mail box annoiato e me ne sono andato finalmente al cinema. Ma non mi sono goduto il film, una sensazione di inquietudine mi disturbava.

Mi pareva che il film non fosse granchè come trama, Uma Thurman rimane una grande, ma il regista secondo me aveva guastato il finale. Peccato, perchè fino all'ultima scena andava bene e quell'ultima scena ha fatto la differenza. Comunque, pur ammirato da Uma, la mia attenzione tornava misteriosamente al discorso di quel seguace di hamas, non so perchè, non era una novità, ne ho letti a decine e decine. E forse è proprio questo, a decine e decine, fino a che li ho presi come un fumetto, un cartone animato di una serie. Ma pensandoci per due ore, mentre Uma correva tanti rischi terribili sullo schermo, piano piano l'orrore e il senso del pericolo incombente ha preso il posto della sensazione di deja vu, di cosa poco importante perchè tante volte ascoltata e apparentemente lontana. Ecco, questo è cambiato, non l'ho più sentita lontana, solita, normale, come fosse una striscia dei cartoons che ogni pomeriggio compare sugli schermi televisivi.

Mentre aspettavo in sala che il film cominciasse, leggevo un numero di Le Scienze, un articolo avvincente di un biologo sulla vita e il pensiero di Darwin. Questo è naturale, leggere le Scienze, andare al cinema, mettersi a sorridere con gli altri spettatori alla fine perchè comune è stata la sensazione che il regista abbia un poco abbassato il livello di un bel film con l'ultima scena che ha voluto spettacolarizzare, ma che è andata al di là della sequenza logica, come all'improvviso recidere un fiore che ci ha mostrato per due ore. Ma non è grave, era solo un film, il regista ne farà altri, spero sempre con Uma Thurman e io li andrò a vedere. E' la vita, tra la meraviglia delle riflessioni degli scienziati e la spensieratezza di una serata al cinema e poi il pop corn, non dimentichiamo il pop corn, vado in quel cinema proprio perchè hanno una macchinetta che fa i pop corn morbidi e caldi, non quelli unti e di sgradevole odore, proprio quelli che ti riscaldano quando li mangi, sono buoni.

Eppure, nonostante il momento di rilassamento, non se ne andava la sensazione che quel tipo che vuole uccidere le "scimmie e i maiali", non sia neppure all'altezza di una scimmia o di un maiale, gli animali intendo. Gli animali apprendono, soffrono, quel tipo non ha la mente, ha meno cervello di una scimmia e di un maiale. Non lo dico come offesa, ma perchè è così, non è un animale, è uno zombie, una macchina senza cuore o senza anima, spento, non serve convincerlo, parlargli, chiedergli perchè, assomigliava tanto al tizio che nel film voleva uccidere Uma Thurman, un serial killer, freddo, non come un animale, come uno zombie. Ho letto che si definiscono come "psicopatici", coloro che fanno del male agli altri perchè non hanno coscienza di che cosa gli altri provino. Ma esistono, con le armi puntate. Non esiste razionalità e sbagliamo se cerchiamo di trovarla, è come se pretendessimo che zombies del genere avessero i nostri stessi circuiti mentali, il limite della comprensione della sofferenza, non l'hanno, come una lavatrice non risponde se le chiediamo di passarci il sale. E' la loro forza non avere la comprensione, è la nostra debolezza cercare di razionalizzare. Possono essere sconfitti? Certo, semplicemente se l'opinione pubblica mondiale ragionasse in modo lineare e riconoscesse che sono degli psicopatici. Invece parte dell'opinione pubblica percorre ardui sentieri mentali per scoprire le "ragioni", magari “religiose”, magari “tradizionali”, magari “umane”, di tali comportamenti. Fino al punto di giustificare tanto le loro azioni da scagliarsi contro le loro vittime che devono di consenguenza scomparire. Se i "pacifisti" europei fossero andati in piazza a milioni contro lo zombie saddam hussein, non ci sarebbe forse stata la guerra, invece sono andati in piazza per difenderlo. Come è accaduto più volte nella Storia, come verso hitler, verso stalin, verso mao, verso i più aberranti psicopatici che andavano mandati subito in cliniche psichiatriche, non su poltrone per essere osannati dalle folle. Un tipo che ha meno cervello di un animale, con un'arma in mano, con la quale vuole uccidere "le scimmie e i maiali", perchè lui, non sapendo che cosa sia l'umanità, non considera gli altri esseri come umani. E gente del genere sta crescendo i bambini nello stesso modo. Quel video e quelle parole dovrebbero sostituire tutti gli articoli dei giornali, dovrebbero riempire senza altre parole tutti i blog, essere ripetuti sulle televisioni, fino a svegliare l'opinione pubblica. Se vogliamo proseguire nello sviluppo della civiltà dobbiamo far comprendere che non c'è nulla di normale, non solo nella ripetizione di quelle parole, ma già quando esse compaiono la prima volta. Dobbiamo protestare contro il metodo di far crescere i bambini come zombies simili ai loro istruttori. Ed è giusto che noi piangiamo anche i loro morti, che gli zombies stessi prendono come ostaggi, la gente dietro la quale si nascondono, perchè è la differenza tra gli zombies e gli umani, perchè costringendoci alla guerra vogliono toglierci la nostra umanità.

Esiste un universo da scoprire, con segreti che fanno venire la pelle d'oca, che ci lasciano a bocca aperta, quello è il senso del nostro esistere, non rispondiamo agli zombies e ai loro seguaci, non dibattiamo con loro, parliamo agli altri. Non so, sarà un caso aver visto il film con Uma Thurman, drammaticissimo, proprio nello stesso giorno, ma adesso comincio a capire anche il senso di quella fine che il regista ha voluto girare, non dico che sia stata un'idea artistica, no, ma un senso l'aveva, nella scena finale tutta la vicenda della protagonista veniva spostata in un universo parallelo, in realtà non era esistita. Quando l'ideologia fondamentalista degli zombies che odia i cristiani, gli ebrei e i musulmani democratici conquisterà il mondo, non ci sarà più Uma Thurman, ma non ci sarò neppure io a volerla vedere, non ci sarà nulla, la mente umana perderà il senso dell'esistenza, dello studio, della conoscenza, della curiosità, non ci sarà più la mente umana. Non ci sarà più alcunchè “davanti agli occhi”, né il prima, né il dopo.

Roberto Mahlab

   
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