Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 16/02/2011 : 20:57:00
Per le vie Largo Cairoli il 13 febbraio Dopo la giornata di sabato passata all'aria aperta a parlare con la gente e ad improvvisarmi direttrice di una orchestra di casseruole e pentolame vario, mi sembrava giusto fare anche una passeggiata in Cairoli il giorno dopo, incoraggiata da alcune ragazze conosciute in piazza Fontana. C'era una folla enorme, inaspettata, pareva che dovesse un cosetta da nulla...in piazza? Sì, è vero che parecchia persone mi aveano detto che sarebbe ro veuti, mio cugino per primo al funerale della zia una settimana prima, ma non me l'aspettavo. L'autobus al capolinea si era riempito di gente di ogni età ed a Lanza, al termine della corsa, sembrava un "autobus di guerra." Non bastarono i blocchi del metro o gli autobus con il percorso dimezzato per scoraggiare il pubblico a recarsi in centro sotto una pioggia noiosa. Foto di Davide Parazzoli Non trovai nessuno dei miei conoscenti, ma trovai piacevole chiacchierare con alcune mamme, visto che gli altoparlanti non erano abbastanaza potenti da arrivare fino in piazza Cairoli. Dalle finestre sventolavano parecchie sciarpe bianche, non c'erano bandiere di partito e la folla era talmente tanta che non poteva essere contenuta nei due spazi assegnati dal Comune per il palco e dalla questura per l'ordinae pubblico. A me viene il panico in questi casi e mi allontanai, ma la ressa arrivava fino al Duomo. Prima di allontanarmi da piazza Cairoli intravidi il PUNTO FOTOGRAFICO, lo stesso dove avevo fatto la fotografia vestita da giudice di cartone, ma mi piacque in particolare il monumento a garibaldi preso d'assalto.
La scalata al monumento di Garibaldifoto di Gianni Sissa
Restai ancora una mezzora a parlare, ma quando vidi la scalata al monumento di Garibaldi mi ricordai di un episodio che raccontai con sommo divertimento dei presenti che non mancarono di chiedermi la traduzione. Foto del corriere della seraNel 1945 i tedeschi stavano andandosene da Milano, ma non si decidevano mai e largo Cairoli era ricoperto di carri armati. I Milanesi non sono del tutto pacifici come si vorrebbe fare credere, infatti un "Pasquino" mise un cartello alla base del monumento con questa scritta. Peppin ven giò che i Tognin hinn ch' ancamò *** ** *
Mi decisi ad andarmene e cercai una una via tranquilla finché mi imbattei nella storica pasticceria Passerini e così fu che arrivai a casa trionfante, raffreddore e tosse guariti, con un sacchetto di scorzette d'arancia e un vassoio di delicate chiacchiere da gustare insieme a Livio.
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