Fuga da Central City
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=6540
Stampato il:
14/12/2025
Tema:
Autore Tema: luisa camponesco
Oggetto:
Fuga da Central City Jumal apri il file con il suo computer da polso , restarono veramente sorpresi , mostrava la vita in superficie e come questa trascorresse prima della catastrofe nucleare si vedevano bambini giocare su prati verdi e la luce del sole, quello vero e gli uccelli volare , non avevano mai visto tanti bambini tutti insieme. Ma la cosa che li colpì fu vedere uomini e donne con i capelli bianchi e i volti rugosi, pensarono subito ad una conseguenza della contaminazione, ma scartarono l’ipotesi, la guerra atomica non era ancora iniziata . La cosa meritava una analisi più approfondita . Un’aria fresca e frizzante tolse loro quasi il respiro e poco alla volta aprirono anche gli occhi. Uno stormo di uccelli blù si levò da un cespuglio , un gruppo di animali color rosa a sei zampe brucava lì vicino , tutt’intorno era una distesa di verde brillante e cascate di acqua cristallina. e………………………………………………………..le armi caddero nell’erba umida di rugiada.
Inserito il:
29/12/2003 14:25:21
Messaggio:
La lezione era finita da poco e gli schermi oleografici spenti , era stata una noiosissima lezione sulle origini della terra , i giovani si erano trovati a navigare fra le immagini . Le loro poltroncine si spostavano a piacimento , un piccolo pulsante e si sollevavano o abbassavano, una voce fuori campo dava loro tutte le spiegazioni.
Halla e Jumal erano amici da sempre vivevano nello stesso settore contrassegnato con X4 anche le loro famiglie erano amiche . Central City era una megalopoli costruita 600 anni prima nel sottosuolo ad una profondità di circa 1.000mt e protetta da una cupola di cemento armato larga 50mt, ultimata poco prima della terza guerra atomica , quando vivere in superficie era diventato impossibile , la radioattività aveva annientato ogni forma di vita , ma nella città sotterranea tutto era stato fedelmente riprodotto
Dai cicli delle stagioni , la notte e il giorno , la luna e il sole , gli abitanti potevano scegliere se trascorrere una giornata sulle Montagne Rocciose oppure nelle isole del Pacifico.
Tutto era programmato , tutto era stabilito, la città funzionava con precisione cronometrica.
Quel giorno Halla e Jumal erano particolarmente vivaci , si rincorrevano lungo i corridoi della città , si chiamavano , ridevano , non si accorsero di aver imboccato un tunnel mai visto prima. Si fermarono di colpo e si presero istintivamente per mano poi lentamente procedettero incuriositi da quello strano posto.
L’illuminazione era molto bassa ed era del tutto deserto , i due bambini continuarono la loro esplorazione anche se sapevano di violare una zona proibita , ma proprio per questo motivo la cosa era più eccitante. Ad un certo punto il corridoio si stringeva per terminava con una grata oltre la quale si intravedeva una porta a chiusura stagna che ,dall’aspetto, doveva essere molto antica .
- Halla – disse d’un tratto Jumal - questo sarà il nostro segreto
Halla sorrise , per lei il gioco ora era molto più interessante .
Passarono gli anni e i due bambini erano diventati due bei ragazzi ma avevano continuato a frequentare quel luogo segreto e apparentemente dimenticato. Nel frattempo erano riusciti a penetrare attraverso la grata e raggiungere quella porta . Si domandavano spesso cosa potesse esserci dall’altra parte , poi il desiderio di parlare di stare insieme prendeva il sopravvento. La vita a Central City non era facile , la popolazione era tenuta sotto costante controllo numerico, tanti i nati altrettanti i morti . L’ingegneria genetica aveva fatto passi da gigante, e le nascite e le morti di compensavano seguendo uno schema prestabilito ed impresso nel DNA . Regole terribili fatte rispettate dal Consiglio dei Saggi , dettate dalla necessità di sopravvivenza della specie umana, la superficie del pianeta era inabitabile e le colture idroponiche erano predisposte per un determinato numero di abitanti , non uno di più , erano secoli che tutto funzionava in questo modo .
Erano i Saggi a decidere quando una coppia doveva sposarsi e quanti e quali figli potevano avere, ogni infrazione anche la più piccola era punita con la morte.
Di queste cose parlavano Halla e Jumal quel pomeriggio , loro non avevano mai conosciuto una vita diversa da quella
- Halla oggi ho trovato questo file , era nella memoria di un piccolo robot-.giocattolo del deposito 31
- Ma è un posto interdetto , come hai fatto ad entrare?
- Dovresti saperlo che per me non esistono porte che non possa aprire – rispose ridendo – scherzo Halla ho semplicemente clonato la chiave magnetica
- Forse un giorno riuscirai ad aprire anche questa – disse Halla indicando la pesante porta alle loro spalle
- Un giorno la aprirò ma intanto guardiamoci questo file
- Lo sai vero che se ci scoprono……..
- Stà attento Jumal – supplicò Halla – se ti scoprono sai cosa succede!
- Lo sò Halla ma io voglio sapere -
Si dettero appuntamento per il giorno seguente, quando Jumal arrivò era rosso in viso
- Ho delle grosse novità , guarda cos’hò trovato!
Inserì una microscopica scheda nel pc da polso sul monitor apparve la mappa di Central City e soprattutto delle porte che la isolavano dall’esterno , ne contarono 250 ed una di quelle era proprio dietro di loro. La guardarono affascinati , quella era una porta che portava all’esterno, la micro-mappa mostrava anche il congegno di apertura .
La scoperta fatta li fece tremare , se li avessero scoperto sarebbero stati condannati a morte, istintivamente si allontanarono da quel luogo.
Il giorno seguente , si ritrovarono di nuovo
- Devo entrare negli archivi segreti della Sicurezza , al punto in cui sono voglio sapere tutta la verità
- Ho paura Jumal – rispose Halla
- Anch’io, ma sarei condannato ugualmente per quello che sò ora , tanto vale sapere tutto –
Quel pomeriggio Jumal nella sua camera, davanti allo schermo del suo pc incominciò a cercare la combinazione alfa-numerica che consentisse l’accesso all’archivio segreto della Sicurezza di Central City ma ad ogni tentativo lampeggiava la scritta
ACCESS DENIED
Provò per tutta la notte e il giorno seguente finchè trovò la chiave giusta.
Seduto nel suo ufficio Haral controllava il pannello delle comunicazioni interne quando un segnale rosso incominciò a lampeggiare
- Allarme , tentativo di violazione degli archivi , pronti per l’intercettazione, settore X4
I vigilantes si mobilitarono e sulle loro motomobili si diressero verso il luogo indicato. Jumal spento il pc si precipitò fuori casa chiamò Halla al videofono e la pregò di attenderlo nei pressi del Centro degli Studi Superiori.
- Halla ho scoperto cose incredibili, siamo stati ingannati, manipolati fin dalla nascita . Ti sei mai chiesta perché moriamo tutti all’età di 51 anni? Perché hanno introdotto un gene che funge da orologio biologico e pone termine alla nostra esistenza esattamente a quell’età. Mio padre ha appena compiuto 50 anni , gli resta solamente un anno.
Si prese la testa fra le mani.
- Mi hanno scoperto, sono finito, ma se devo morire , voglio almeno scegliere io il modo
Jumal si allontanò di corsa e si diresse verso il corridoio che conduceva alla porta stagna
- Jumal aspettami- urlò Halla – vengo con te
- Tu devi vivere Halla e dire a tutti cosa ci hanno fatto
- Non potrei vivere senza di te Jumal, non potrai fermarmi
Intanto la notizia si era sparsa per tutta la città le sirene suonavano in continuazione segnalando il tentativo di fuga . Il padre di Jumal ,allarmato, entrò nella sua stanza, lesse i risultati della ricerca del figlio e capì , prese la motomobile , avrebbe combattuto se fosse stato necessario per salvarlo , si diresse verso la porta 206.
Haral dalla sua postazione
- dirigetevi alla porta 206, fermateli con qualsiasi mezzo
Davanti alla porta Jumal impostò i codici di apertura , ma la porta dopo tanti secoli non voleva aprirsi, mentre i vigilantes stavano guadagnando terreno con le armi pronte ad uccidere.
- Presto Jumal stanno arrivando
- Non si apre è come incastrata
In quel momento
- Jumallll
- Papà , che ci fai qui?
- Sono venuto per te figliolo
- Non tentare di fermarmi
- Non intendo farlo , ma voglio aiutarti
- Allora aiutami ad aprire questa porta
Padre e figlio unirono le loro forze e la maniglia circolare , incominciò a muoversi. La porta si aprì su di un altro corridoio , un odore di muffa li investì
- Andate voi due , io tenterò di rallentare i vigilantes. Vai figliolo
Si abbracciarono, i due ragazzi imboccarono il nuovo corridoio lungo e buio che terminava con una scala , con titubanza iniziarono a salire , pareva non finisse mai , poi un nuovo ostacolo , una botola poneva fine alla salita
- Che facciamo ora Jumal?
- Tenterò di aprirla
La disperazione gli diede la forza necessaria per girare la grossa corona di acciaio e con le spalle spinse verso l’alto mentre già giungevano dal basso le voci concitate degli inseguitori.
Una luce abbagliante li accecò , si tennero per mano e si prepararono alla contaminazione .
Incominciarono a camminare , stupiti da tanta bellezza mentre il sole li riscaldava.
Anche gli inseguitori erano usciti all’aperto, si arrestarono di colpo, si guardarono attorno increduli
Edited by - luisa camponesco on 19/11/2005 17:07:03
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