I racconti del 2009 - Pigottina e Pigottona
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
14/12/2025
Tema:
Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto:
I racconti del 2009 - Pigottina e Pigottona
Inserito il:
10/02/2009 14:06:38
Messaggio:
Una mano pietosa raccoglie la piccola My Doll e la mette nel cesto dei giocattoli.
In fondo al cesto c’è un’altra Pigotta, più grande.
La Pigotta vuole incontrare la nuova arrivata e cerca di uscire, anche se la posizione a testa in giù non la disturba.
Spingi che ti spingi, esce prima un piede, poi una gamba. Con un po’ d’aiuto da parte di una zia, la bambola tira fuori finalmente la testa e ...op-là...con un balzo salta fuori e si accomoda appoggiando le braccia al parapetto del cesto dei giochi, fa l'occhiolino alla bambola nuova e le fa cenno di accomodarsi.
“Ciao”
“Ciao”
Enya, che sembrava interessata a quello che le due bambole stavano facendo, ora che tutto tace,perché non sanno più che dire, se ne va in cerca di altre cose interessanti.
Davanti alla nonna e alla zia, si gratta il nasino, pensierosa, quando nonna Lory l’afferra al volo, le dà un bacino e la prende in braccio.
“Mommo”, borbotta la piccina. "Non sono mommo, sono nonna."
Nonna Lory ride e le dà un altro bacino.
Le due bambole di pezza sono dall'altro lato del soggiorno, lontane da Enya. Le tiene in mano zia Terry, che le rigira da tutte i lati, studiandole con attenzione.
Da bimba non aveva avuto bambole, solo una bambola di porcellana, che si dava un sacco di arie per via dei capelli biondi e degli occhi azzurri che si muovevano. Era molto sofisticata e quando Terry magnificò le sue bellezze a scuola, la maestra le appioppò una nota scritta a matita blu che occupava tutta la pagina.
Zia Terry scosse la testa ricacciando i pensieri molesti, detestava andare a scuola e anche solo il ricordo le dava un senso di vertigine, rivolge di nuovo l'attenzione sulle bamboline di pezza.
Anche le due Pigotte si guardano in faccia e scoprono di essere nate entrambe nella stessa ditta “My Dolls”. Una è piccina, My Doll Pigottina , parla con una vocina sottilissima, quasi incomprensibile alle orecchie umane.
“Ciao, mi chiamo Enya e tu come ti chiami?”
La più grande, My Doll Pigottona, risponde con una voce più chiara.
“Ciao, mi chiamo Enya”
“Io mi chiamo Enya”
“No, io mi chiamo Enya “
Enya arriva incuriosita, la nonna non le interessa per il momento. Si siede davanti alle bambole e ascolta il dialogo che forse solo lei capisce.
“E’ lei, è la bimba che si chiama Enya” strilla My Doll Pigottina “Forse è meglio cambiare nome”
“Allora io mi chiamo Paoletta”
“ E io mi chiamo Enya”
Enya ride, si allontana e ritorna con un grande Winni the Pooh, lo consegna alla zia, che, nelle intenzioni di Enya , dovrebbe trovare un nome anche a lui.
Winni the Pooh ha un potente vocione:
“ Mi chiamo Winni the Pooh, non voglio cambiare nome “
La zia ritiene che il gioco è durato abbastanza, il calore del camino e le fiamme che danzano, spettacolo insolito in città, l’ hanno intorpidita , ora ha sonno, ma per non fare figuracce cerca di resistere e di tenere gli occhi aperti.
Winnie The Pooh torna sul divano accanto alla nonna, alla nonna bis e al nonno bis. Mentre tutt’e quattro si rilassano con le mani incrociate, la nonna bis si rilassa un po' troppo e s’addormenta.
La televisione continua a trasmettere le luci colorate e le canzoni in inglese del film con le nuove avventure di Barbie trasmesse da Italia1.
Gli altoparlanti sembrano un ottimo schienale per My Doll Pigottina, Enya capisce la situazione, appoggia My Doll Pigottona dall’altro lato della TV perfettamente in simmetria con My Doll Pigottina, appoggiando Doll Pigottona all’altro altoparlante.
Sempre senza parlare s’avvicina a zia Terry, le tende le braccia per darle un abbraccio e un bacio, riconoscente per i giochi del pomeriggio. La cara bimba pochi minuti dopo si addormenta in braccio alla mamma.
*********
- Il racconto è la minicronaca di un pomeriggio con la piccola Enya, le sue bambole My Doll, le nonne e le zie
- Le foto appartengono al sito ufficiale di "My doll"
Winny the Pooh da internet
Replies:
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 11/02/2009 17:00:36
Messaggio:
osservazioni per gli adulti che non si ricordano come i bimbi trattano le bambole
L'incontro di Enya con la bambola My Doll, una pigotta di pezza,ovvero "bambola di pezza" doveva essere il seguito del racconto del Monte Musiné.
Quando acquistai la bambolina, ignoravo che My Doll fosse una bambola celebre, da collezione, come Cicciobello.
Il negoziante aveva cercato di vendermi un giocattolo rigido e meccanico da mettere nella vasca da bagno, non era la solita ochetta di gomma, non mi piaceva, ma anche la commessa fingeva di non capire che desideravo la bambola, possibilmente una di quelle che da anni ammiravo nella sua vetrina.
My Doll è costruita con materiali naturali ed è molto graziosa, lo si può costatare ammirando le splendide fotografie.
Enya per prima cosa cercò di togliere le scarpe, non riuscendoci ne mise in bocca una, scarpa e piede...
Potere mettere in bocca un giocattolo senza essere avvelenati è di primaria importanza per noi adulti che ci preoccupiano perché i bambini abbiano dei giocattoli non pericolosi, sentire con la bocca è conoscenza per Enya che che compirà venti mesi ad aprile...
Enya non riuscì nemmeno a svestire la bambola, quanto piacciono ai bimbi le bambole nude! Stanno al freddo senza nessuna preoccupazione e si può vedere come la bambola è fatta...ops...attenzione a non romperla, le gambette sono così fragili, soprattutto perché i bimbi preferisono tenerle proprio per le gambe, anzi per una gamba sola, senza curarsi che la resta è all'ingiù.
L'interesse per i vestiti riguarda le bambine più grandi, supportate da un'imponente pubblicità televisiva, Italia1, malgrado le promesse di contenere la pubblicità, di abiti griffati e costosissimi per bambole.
Vidi una Barbie totalmente nuda in braccio ad una bimba che camminava impettita accanto alla babysitter. Stava ancora nevicando, si gelava, sentii i brividi corrermi per la schiena...la bambola non sembrava risentirne, forse aveva subito un trattamento antigelo che non le spezzava la fragile consistenza.
La bambola, la preziosa My Doll, venne lasciata cadere per terra...una bambola che non si può svestire non è interessante, che diamine, però se la bambola comincia a parlare anche con l'aiuto di una compiacente zia... allora è tutta un'altra cosa...la bambola e la maestra si fondono, la maestra, la sorella maggiore, la mamma, attraverso il gioco, divertendosi comunicano dolcemente e la bimba impara attraverso il giocattolo: "Come ti chiami'" " Vai a fare la nanna?" , così come accade attraverso la narrazione delle fiabe classiche che si tramandano di generazione in generazione.
Elena Fiorentini
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 13/02/2009 16:52:38
Messaggio:
http://www.puppenhausmuseum.ch/Startpage.1+M5d637b1e38d.0.html
C'è anche il reparto giostre e un area dedicata all'arte poplare napoletana con molti temi riservati al Presepe Napoletano.
Puppenhausmuseum
Steinenvorstadt 1
CH-4051 Basel
Tel. +41 (0)61 225 95 95
Fax +41 (0)61 225 95 96

http://www.museedelapoupeeparis.com/tempo/tempo.html
All'interno del sito troverete anche varie informazioni di servizio per potere raggiungere agevolmente il Museo, i prezzi e gli orari.
Il Museo di Parigi comprende anche il reparto dell'ospedale delle bambole , che ripara le bambole e i peluche rotti.
Per ora faccio queste segnalazioni e se qualcuno ha visitato un museo delle baambole o dei giocattoli sarebbe interessante conoscere le opinioni.
Elena Fiorentini
Topic author: ophelja
Replied on: 14/02/2009 15:11:15
Messaggio:

Son di pezze rimediate,
con l'ovatta ben riempita,
non sto in piedi e se mi reggo è perchè
m'appoggio al muro.
Eppure...quanto impegno e che gioia ritornare indietro negli anni e ritrovare, in una manualità accantonata dai giocattoli belli e pronti, il gioco della creatività con il niente che la Mamma m'insegnava da bambina...
Ophelja
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 14/02/2009 22:18:38
Messaggio:
altre considerazioni dopo avere conosciuto una nuovo personaggio:
"Già già"
Borbotta la signora Ginetta dopo avere sentito parlare del nuovo interessante personaggio che rallegrerà i nevudin, la bampezza, rivolgendosi alla filippina che tiene sottobraccio un vecchietto un po' svampito che la guardava ridendo: "Già, già, l'è propi vera...!"
" Adess che ghe pensi, ho vist ona pigotta che l'era propi inscì, anzi, adess che ghe pensi ben...sì...la Bampessa l'è propi quasi cumpagna de la pigotta della mia nevudina, la tosa del mè fioe, l'è come avegh ona cuginetta, l'è propi istessa, è quasi uguale alla pigotta della mia nipotina, la bambina di mio figlio.
Noi bambine le amavamo le nostre bamboline e per noi erano sempre bellissime, anche quando non lo erano, o se ci piacevano.
Le mamme aspiravano alle bambole di porcellana, per una questione di orgoglio materno o alle griffe, dal Cicciobello alle infinite versione di Tanya e Barbie.
Quando la mamma mise nel sacco la bambolina da destinare a bambini più poveri di noi, mentre il cavalluccio di legno prendeva la strada del bidone della spazzatura, m'è vegnù el magon , ma podevi di nagott, non si poteva dire niente ...e l'è tant vera che nacquero in questi anni pigotte sofisticate...per mano di ex bambine deluse, ma el coeur d'ona tosetta, il cuore di una bimba batte anche per una piccola bambolina fatta di materiali poveri.
N.B.
quando nonna Gina si commuove dovete scusarla, tra una lacrima e un sorrisetto, non sa più che lingua parlare.
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 28/02/2009 16:41:45
Messaggio:

Speciali bamboline sono state prodotte dall'UNICEF alcuni anni fa. Due testimonianze interessnti si posso leggere nell' area "Musica e canzoni" sptto i titolo "Le pigotte dell'UNICEF.
http://www.concertodisogni.com/mp/link1.asp?TOPIC_ID=10058
vostra
Elena Fiorentini
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