La Chinatown di Milano . via Paolo Sarpi
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Stampato il:
15/12/2025
Tema:
Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto:
La Chinatown di Milano . via Paolo Sarpi
Inserito il:
17/11/2007 10:03:56
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foto da vol. 6 di "Le strade di Milano" - Newton -Periodici
Ho letto fin da bambina con grande interesse libri di argomento cinese e visto alcuni film, ultimamente anche di produzione squisitamente chinese, su Sky - cinema come "Chinese odissey
, dove non c'è un titolo che sia in caratteri occidentali e La foresta dei pugnali volanti , un po' impressionante a dire il vero, cercando di sapere di più della storia e nella cultura cinese, per capire meglio. Così quando vidi per la prima volta il vecchio film in b/n La buona terra del 1939, restai affascinata. Divorai i libri che aveva acquistato mia mamma, scritti dalla figlia dei missionari americani, Pearl Buck,che ebbe l' ambiti premio Nobel e il premio Pulitzer per il romanzo La buona terra, entrai con curiosità nella casa dei parenti cinesi della protagonista della più lacrimevole storia d'amore di tutti i tempi, il film L'amore è una cosa meravigliosa, e il più divertente, salvo le drammatiche pagine della rivoluzione all'epoca di Mao, Storia cinese , con un irresistibile Glenn Ford, naturalmente vidi anche l'incredibile, ma simpatica Ingrid Bergman, nel film Locanda della Sesta Felicità, tutti di produzione occidentale....ma il mondo si ricordò ancora della Cina, di Mao e del suo libretto rosso, sventolato dagli studenti occidentali durante i cortei studenteschi e man mano la Cina ci sembrò meno sconosciuta, meno lontana e fantastica...ecco perché mi emozionai quando scoprii che avevamo parcheggiato la nostra auto proprio in via Paolo Sarpi.
I primi Cinesi arrivarono a Milano nei primi decenni del secolo scorso. Lavoravano come ambulanti vendendo le cravatte di seta di Como e invitando i compratori con la frase rimasta indelebile nella memoria dei milanesi: "Clavatte due lile ", le famose cravatte di seta, vendute a prezzo concorrenziale.
I bambini furono iscritti nelle nostre scuole pubbliche e si comportavano in genere molto bene. In quei giorni lontani una maestra della scuola di via Gattamelata promosse a pieni voti uno scolaretto cinese alla classe successiva, in seconda elementare. Il fatto eccezionale non era questo, ma il particolare comportamento del padre, che, molto preoccupato per l'istruzione di suo figlio, si fece ricevere dal direttore. Le sue proteste furono così formulate: "Se il mio bambino è blavo, meglio lipetele la plima classe, così ancola più blavo."
Ce ne volle del bello e del buono per fargli accettare di andare in seconda. Il fondo il nostro alfabeto ha solo venti caratteri, mentre gli ideogrammi sono molto più numerosi e difficili da imparare.
Ripeto la frase così come mi è stata raccontata dalla maestra, ma mantengo il suono liquido della lettera "elle", sorella della lettera "erre", che non è usata nei paesi orientali.
Non è tuttavia impossibile pronunciare la "erre", tant'è vero che i primi emigranti di via Canonica impararono alla perfezione un elegante dialetto meneghino, con tanto di erre e di u francese, parlato con una disinvoltura superiore a quella di molti altri Italiani venuti a vivere a Milano. "Pioev pù", mi disse costernato un Napoletano a Milano, " ma che razza di lingua difficile parlate qui a Milano!
A pochi giorni di distanza dal carnevale italiano c'è la festa del Capodanno Cinese, con la sfilata del colorato drago di carta e cartone, che fa accorrere turisti da ogni luogo.
Foto dal sito dell'associazione giovanile cinese di Milano. Manca un mese a Natale. I negozi e i grandi magazzini iniziano ad esporre l'oggettistica per le feste, secondo la tradizione del Nordeuropea.
Le ghirlande di Santa Lucia o i carillon con i pupazzetti di legno in movimento, ispirati ai grandi carillon della torri municipali delle città tedesche vengono prodotti in quantità industriali e messe in vendita fin d'ora.
Sono tutti ( o quasi ) oggetti di produzione cinese, alcuni made in China, altri prodotti nei laboratori ricavati negli scantinati milanesi. Quest'anno sono particolarmente divertenti e graziose...e scusatemi se, chiacchierando e divagando, mi sto dimenticando di dirvi che al teatro Verga, di via Verga, a cinque minuti da via Paolo Sarpi, è in calendario una commedia che porta questo titolo, molto significativo: L'allegro teatro di Chinatown - commedia brillante di Marzio Rossi - Compagnia teatrale Maniaci teatrali.
In un teatro milanese, nel cuore del quartiere cinese, quattro attori cercano disperatamente di risollevare le sorti di una struttura in cattive acque. Cercano allora di avere un pubblico cinese finché... beh non ve lo dico, aggiungo solamente che nel mese di marzo del 2008 potete godervi la commedia al teatro Verga, dove si parlerà della Chinatown milanese, che è la più originale del mondo a sentire quel che dicono i cinesi stessi:
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Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 17/11/2007 10:06:52
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Opere e autori citati:
Pearl Buck
Pearl S. Buck (pseudonimo per Pearl Walsh) nacque a Hillsboro, nella Virginia occidentale, nel 1892, da una coppia di missionari americani trasferiti in Cina poco dopo la sua nascita.
L'educazione della Buck fu affidata nei primi anni ad una governante cinese, poi terminò gli studi in Inghilterra e in America al termine dei quali tornò in Cina dove rimase fino al 1932, dedicandosi all'insegnamento.
Il suo primo successo, La buona terra del 1931, le valse il premio Pulitzer.
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- 1934 - si stabilì definitivamente in America;
- 1938 - Premio Nobel per la letteratura con questa motivazione:
Per le sue ricche ed epiche descrizioni della vita contadina in Cina e per i suoi lavori autobiografici.
Tra i suoi romanzi si possono ricordare anche:
- Vento dell'Est: vento dell'Ovest, 1930;
- i tre romanzi costituenti la trilogia: Figli ( 1932)- La buona terra - La famiglia dispersa 1935
- Stirpe di drago (1942)
- La saggezza di Madama Wu ( 1946 )
- Lettera da Pechino ( 1957 )
Scrisse racconti per ragazzi e un'autobiografia: Le mie patrie, 1954.
Altri romanzi:
La casa dei fiori - Un ponte per l'altra riva - Le ragazze di Madame Liang.
Morì il 6 marzo del 1973.
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 17/11/2007 10:22:08
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Il sogno della camera rossa
le notizie intorno al celebre romanzo sono numerosi in internet, mi limiterò alla segnalazione del testo tradotto in italiano:
Einaudi - Collana: I Millenni - Serie: Tesori dell'Oriente
Argomenti: Narrativa, Letteratura cinese
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 17/11/2007 17:16:28
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Elena Fiorentini
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La lunga marcia
Nel mio racconto cito la lunga marcia, avvenuta negli anni trenta.
Lessi la storia in un affascinante libricino
,di cui non ricordo l'autore e ora andata perduto.
Nella prefazione l'autore precisò che non si sapeva molto della marcia leggendaria, ma ricordo di avere letto che la lunga colonna militare era seguita anche da un intera popolazione, a cui non fa cenno l'articoletto che ho trovato in wikipedia, ma che coincide con i ricordi della ia lettura del libro perduto.
riporto il paragrafo iniziale scritto per wikipedia
La Lunga Marcia (長征, pinyin:Chángzhēng) fu una gigantesca ritirata militare intrapresa dall'esercito comunista (solo in seguito chiamato Esercito di liberazione del popolo) per scappare dal "quinto accerchiamento" da parte delle truppe del Kuomintang agli ordini di Chiang Kai-shek nel 1934. L'esercito impiegò 370 giorni per passare dal Jiangxi allo Shaanxi e per percorrere circa 6000 km tra altopiani aridi, montagne prive di strade, cime innevate e fiumi imponenti come il Chang Jiang. Il tutto continuando a combattere per aprirsi la strada.
Nel 2003 Ed Jocelyn e and Andy McEwan rifecero il percorso impiegando 384 giorni.
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