Tuttavia, non avendo molti diritti, i ciclisti milanesi stanno diventando una categoria di persone prepotenti e soprattutto molto
indisciplinate e non più delle simpatiche persone dedite ad una attività fisica e distensiva.

Hanno le loro associazioni, alcune organizzano gite alla scoperta di angoli sconosciuti, se ce n'è ancora.
Ci sono anche i ciclisti che partecipano alle gare da dilettanti allenandosi di sera, spesso privi di luci catarifrangenti, non previste sulle bici sportive, ma pericolosi per sé e per gli altri.

Un'altra associazione, nata non in Italia, ma con aderenti anche a Milano, per statuto tiene un comportamento volutamente fuori legge, del tipo andare di proposito contromano oppure organizzarsi per andare in giro nudi o abbigliati in modo originale, per farsi notare ad ogni costo.

Ci sono anche quelli che della bici non possono fare a meno. In via Bergamo un distinto signore, un avvocato restato vittima di un incidente, con una gamba sola ed un bastone, con grande agilità, inforcò la sua "due ruote" e pedalava con l'unica gamba, disivoltamente, in mezzo al traffico di tram, auto, moto e pedoni.

I ciclisti si sono costituiti in associazioni allo scopo di tutelare i loro diritti. Ma chi tutela tutti gli altri dalle loro prepotenze?
Perché accade anche questo.

Le mamme che dalla loro due ruote, forse invidiose di non poter controllare il trucco al semaforo rosso, si rivolgono a chiunque abbia da dire sul loro operato passando al contrattacco con un linguaggio da cloaca maxima. Mi è capitato più di una volta di avere rispostacce per avere osservato che non si va contromano, con il pupo sul seggiolino davanti, con il piccolo capo reclinato da un lato, ciondolante ad ogni movimento.

I vigili dovrebbero intervenire per fare scendere il pupo e denunciare la donna per maltrattamento a minore.

Fausto Coppi, il campionissimo.

...vai Coppi che sei solo... si legge ancora sui muri delle curve delle strade di montagna.....mi supera a razzo, mi sfiora il mio povero braccio ammalato...mormora qualche cosa, si gira con la rispostaccia...ssst...zitta, penso tra me, tanto il bauscia dell'Ortica ha già attraversato Via de'tafani e dietro di lui la famiglia adorante, cercando di emulare il signore e padrone, l'ha già raggiunto ed è già lontana...

ed ora che sappiamo quasi tutto sull'andare in bici, ci prepariamo per il prossimo Giro d'Italia e per meglio essere infiormati andiamo a rivedere i vecchi film in b/n di Cineteca:

- Bellezze in bicicletta ( con Silvana Pampanini . Due amiche hanno perso il pulman per Milano e scelgono di andare a piedi pi in biciletta. Incrociano il giro d'Italia, dopo dopo essersi fatte distruggere le loro bici da un irresistibile Renato Rascel, ullallà, così piccolo e già figlio di un meccanico...!)

- Totò al Giro d'Italia ( Il serio professore che vende l'anima al diavolo per potere vincer il giro)