Ieri però, in giro in auto con Pierluigi per alcune commissioni non rimandabili oltre, prima di rientrare a casa, mio fratello mi fece conoscere le periferie sud di Milano. In via Bernardino Verro, davanti all'osteria del Cassule, di cui esiste solo l'antica gloriosa targa, incontrammo un anziano signore che ci illustrò alcuni fatti ed eventi del Vigentino.
Sussultai letteralmente quando mi chiese di acquistare alcune cartoline il cui ricavato dovrebbe contribuire ai restauri dell'antica chiesa del Vigentino, Santa Maria Assunta.

Si tratta in particolare dell'altare eretto da alcuni cittadini milanesi (Vigentino era fuori le mura), come ringraziamento per essere scampati all'esilio imposto dall'Imperatore che aveva occupato Milano, Federico I, detto il Barbarossa.

Anche all'Ortica, la chiesa dei SS Faustino e Giovita, i santi patroni di Brescia, città che raggiunsero partendo da qui,
c'è una importante memoria dei Milanesi esiliati dal,'Imperatore tedesco.
La testimonianza è data da un graffito che è comparso nel rimuovere l'antico affresco della Madonna delle Grazie: i temporali d'agosto avevano fatto entrare acqua dalla finestrella ed era importante provvedere.
L'affresco, databile intorno al XIII sec, o anche prima, venne rimosso e sotto comparve l'importante graffito.
Grazie all'intervento dello studioso e paleografo prof. Bonfanti, fu possibile decifrare il testo.
La scrittura usata per la preghiera è laminuscola carolina ( una scrittura agile, semionciale, introdotta all'epoca di Carlomagno, e ricca di abbreviazioni che ci complicano la lettura.)
Il testo latino
Haec ( h) praecatio ( p con sopra un tratto orizzontale, si legge prae )est ( E) + Anno MCLXXXII° mensis aprilis ( p con un piccolo segno verticale si legge pri) ut clementiam ( clm) dei teneamus ( ten)
La traduzione
Questa (immagine) è preghiera, Signore, (il segno di + )l'anno 1182 il 12 del mese d'aprile, per ottenere la clemenza di Dio
segue la firma: Silanus, che potrebbe essere il monaco scrittore o il pittore dell'affresco.
La preghiera riguardava gli esiliati dal Barbarossa che ivi rimanevano in attesa di rientrare in città.
Il testo e i disegni graffiti sono stati riprodotti e sono visibili al pubblico.

Le strade segrete non sono state inventate dai romanzieri o dai cineasti, ma esistevano. Mi raccontarono che per raggiungere la riviera adriatica esistevano antichi stradellie, ancora oggi sconosciuti o strade costruite in porticati a ridosso delle case, anche all'altezza di un primo piano, riparate dalle intemperie e in sicurezza.
La prima di cui venni a conoscenza a Milano fu quella della bramantesca. Collegava la sagrestia della Madonna delle Grazie con una stanza del Castello Sforzesco e la utilizzò Ludovico il Moro per sfuggire ai francesi, ciò non gli impedì di essere catturato.
I frati pagarono il riscatto usando i soldi della donazione del Duca per abbellire il locale adibito a sagrestia, ma Ludovico il Moro non fu liberato.
Gli armadi della parte dell'0rologio astronomico e dell'accesso alla via segreta sono rifiniti con avori preziosi intarsiati,la parte di fronte invece non potè essere terminata,ma gli abili artisti copiarono gli avori dando l'illusione ad un primo sguardo che il lavoro è completo.
Ieri ebbi anche la segnalazione di una via segreta, scavata nella terra, che congiungeva il Vigentino a Chiaravalle.

All'Ortica ne venne trovata un'altra. Nel fare lavori di restauro nella zona di viale Corsica, la volta di terra franò e la via sotterranea divenne impraticabile.

Elena Fiorentini

La scoperta dei graffiti

- Nel 1968 il prof. Wolfgango Pinardi pubblicò un articolo sulla Chiesetta dell'Ortica su "Arte cristiana" n.561 fasc.12, dic '68 vol.56 edito dalla Scuola Beato Angelico di Milano in cui datava l'affresco della Madonna delle Grazie al sec XIII.

- Nel 1979 al prof.Andrea Mandelli di Bergamo, in seguito ai temporali d'agosto, dietro indicazione della Scuola Beato Angelico, provvide a staccare l'affresco. I lavori inziarono il 29 nov. 1979.
L'operazione di stacco portò alla luce il graffito collocato esattamente dietro l'opera.

La lettura dei graffiti (vedi sopra)

La distruzione di Milano nel 1162 da parte di Federico Barbarossa
e dei sui alleati italiani, dopo sette mesi d'assedio, fu molto difficile da affrontare.

- 1162
L'esilio

I Milanesi di Porta Orientale furono esiliati tra i borghi circostanti di Lambrate e Cavriana sul cui confine sorgeva la cappella stazionaria di S.Faustino.
In questa cappella i contadini del luogo e i pellegrini di passaggio partecipavano alle celebrazioni liturgiche officiate dal clero decumano, 12 sacerdoti che, sotto la guida di un arciprete costituivano il capitolo minore del Duomo, che si recava periodicamente nella zona a riscuotere il canone dai contadini che coltivavano le terre di proprietà della Chiesa.

La località offriva agli esuli agricoltura possibilità di cacciagione e di pesca in attesa di rientrare in città e ricostruire.

- 1176
La battaglia di Legnano

Con la vittoria della battaglia di Legnano ad opera della Lega Lombarda (1176)rinacquero le speranze e alimentate da preghiere di intercessione alla Vergine.

- 1182

E' l'anno in cui si fa risalire l'iscrizione graffita e l'affresco

-1183

Pace di Costanza e rientro dei Milanesi in città.

- 12 aprile 1979 il cardinale Carlo Maria Martini, in occasione della Messa per l'ottavo centenario della Chiesetta di San Faustino, scrisse sul registro dei pellegrini:

"Mi unisco a tutti coloro che pregheranno davanti a questa immagine.
La Madonna benedica la nostra città .
Carlo Maria Martini Arcivescovo "