La vicina mi chiamò e mostrò l’alberello, non era più alto di un metro e mezzo.
- Cosa facciamo? – chiese
- Piantiamolo in giardino. – risposi.
Cosi dopo aver allietato le feste natalizie con i suoi addobbi, eccolo interrato in un giardinetto condominiale.
Lo guardavo perplessa, domandandomi se avrebbe attecchito. Così lo spiavo, primavera dopo primavera. Vedevo spuntare i teneri germogli d’un verde più chiaro e brillante, misuravo la sua crescita ad occhio, e lui non mi ha deluso.
Sono passati anni, oggi con la sua punta ha superato l’altezza del terzo piano e non solo ma è diventato la casa di parecchie coppie di uccellini. Merli dal becco giallo, passeri e anche una coppia di colombi. In questi giorni sono indaffarati a costruire il nido, io li osservo mentre raccolgono pagliuzze e legnetti e mi sorprendo di godere ancora di queste piccole cose. I nidi sono aumentati in proporzione della dimensione dei rami e, viste le nuove gemme, non ha proprio intenzione di fermarsi. Crescerà, crescerà ancora, e pensare che era solo un alberello di Natale.

Luisa Camponesco

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