Le scuole hanno in Congo una risonanza e un’ importanza estrema, rappresentano le prime scuole non confessionali e non tribali, aperte a bambini di tutte le fedi e di tutte le tribù, rappresentano delle opere compiute dal villaggio stesso ( tutte le strutture sono fatte dagli abitanti del villaggio) con l’aiuto di un congolese ( bambino originario di uno dei villaggi: Mbeti) che è riuscito a realizzare, con la collaborazione degli italiani, qualcosa per la propria terra.
L’esempio per le persone è altamente innovativo: in un paese dove tutti cercano i propri interessi e quelli della propria famiglia, un connazionale rientra per cercare di formare nuove generazioni capaci di guadare al futuro con un diverso senso di progettualità. I bambini, per la maggior parte analfabeti, guardano allo studio con entusiasmo, vedendo che un “ nonno” che abitava nel loro villaggio è riuscito a diventare medico, a lavorare in Europa, a sposare un’italiana medico e a tornare per incoraggiarli a cambiare un destino che sembrava portare solo ad un degrado progressivo di tutte le strutture, della cultura ( sia quella importata , sia quella tradizionale africana ) e della società.
Le scuole ospitano 2300 alunni di prima, seconda e terza elementare ( circa 1000 a Taliba e 1300 a Mbeti) , ad ogni scuola afferiscono una decina di villaggi anche molto distanti ( i bambini Kunda che popolano i villaggi del fiume raggiungono la scuola ogni lunedì e tornano il venerdì a casa, i compagni dei villaggi vicini alla scuola gli danno ospitalità)
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