Poco dopo il grande scienziato Cesare Guaita ha tenuto una conferenza sul Sole, le esperienze e le immagini di tutte le eclissi di cui è stato testimone e fotografo, il pubblico era affascinato dalla straordinaria capacità dell'esperto di guidarci nelle conoscenze e nei misteri della nostra Stella.

A metà serata un brivido di gelo ha percorso la sala, il relatore ha mostrato un grafico che potrebbe far supporre che l'attività solare si troverà presto nei dintorni della quiete e che teoricamente si stanno per ripetere le condizioni che hanno provocato sulla Terra una miniglaciazione tra il 1645 e il 1715. Se si supererà un determinato limite di diminuzione del campo magnetico che non consentirà neppure la formazione delle macchie solari, il fenomeno potrebbe iniziare a farsi sentire sul nostro pianeta tra il 2018 e il 2020. Con somma gioia dei miei sci Rossignol S7 gialli.

Noi sciatori che stapperemo champagne a parte, il resto dell’umanità potrebbe trovarsi di fronte all’emigrazione di massa dal nord verso il sud del mondo, all’inseguimento dell’abbronzatura in pericolo e i titoli delle imprese di aria condizionata crollerebbero in Borsa.

Nelle scorse conferenze del nostro gruppo di relatori più belli che bravi, il nostro grande astrofotografo Fulvio Fabbiano esordiva con : ”non voglio spaventarvi, ma la galassia di Andromeda si mangerà la nostra” e, mentre il pubblico impallidiva, proseguiva con un rassicurante “però succederà tra quattro miliardi di anni” e sospiro di sollievo divertito in sala. Nella prossima conferenza aggiungerà : ”e ci sarà anche una nuova era glaciale” e mentre il pubblico attenderà sorridendo di essere rassicurato che avverrà tra quattro miliardi di anni, Fulvio proseguirà con :”e succederà tra due anni”.

Forse un giorno la fotografia di una piccola macchia solare che il nostro gruppo di astrofotografi ha ripreso dieci giorni fa in montagna, sarà ricordata come l’ultima scattata sulla nostra Stella per molti decenni a venire.

Adesso vi auguro una buona continuazione di giornata, dopo avervela rovinata. E questo mi frutterà l’oscar della perfidia 2017.

Roberto Mahlab