Quando l’amore ebbe trascinato il dolore
oltre il muro dell’odio l’albero di loto
fiorì in silenzio in un crescendo di note e sospiri
l’anime erranti vennero danzanti insieme alle loro dame
ridendo del menestrello di corsa contro il vento
dolce bellezza non fai vedere la verità
l’ oscuro verso fitto e schiavo di neologismi
ridi chimera ti morde la tua coda di serpente
gli occhi ti diventano strabici il pelo s’arruffa
alle battute dei tuoi simili
Giurammo di non arredenderci ma fummo fatti prigionieri
dall’invidia e dalla volgare armonia
Nulla valse la storia narrare gesta
ripercorrere viali fioriti cavalcare draghi e sauri alati
Nella città in festa passavano per strade
soldati e spose vecchi e bambini
il vetusto campanile si piegava
al peso del sofferto tempo
Nell’oblio risorgevano
spiriti della gioia e delle fiabe
i racconti delle fate ,le avventure di pinocchio
l’illusione d’un sorriso
bianche signore con ventagli scendere le scale
accompagnate da virili amanti
ed il canto dei freschi boschi rischiò
di diventare un urlo disumano contro
quell'immaginario muro
confine tra il bene e il male di questo mondo
All’ombra d’una palma
macchiata d’inchiostro si riposa il saggio
nell’aria calda d’ un metafisico maggio
veggenza d’un amore profano
ragione di nostra mariana speranza.