Un giorno un filosofo sfidò professori
e maestri d’ogni cultura a misurare
l’ingegno loro con l’intelligenza del povero suo somaro.
Animale che egli aveva tanto a cuor e tanto amor gli donava
poiché capace di passar giorni insieme a lui senza mai ragliare d’arare la poca terra del suo giardini di portarlo a spasso
per lo paese suscitando l’ ammirazione di tutti i villani .
L’invito fu preso per un affronto e nessuno comprese
il perché d’un simile confronto.
Solo l’asino capì che era giunto l’ora d’andare per la sua strada poiché il suo padrone non era diventato un folle
ma ormai considerato lui assai sapiente
si riteneva d’essere un somaro al di sopra d’ogni somaro.
Non è la somma a far d’un uomo un filosofo ma la sua
capacità di saper ragionar per immagini e concetti secondo natura.
Così pensò il povero somaro è s’incammino
per la sua strada cantando libertà
ti voglio io lodare poiché
sei tu figlia naturale dell’ amore e della morte.