Un domani incerto nasce dal ventre di questa società.
Una ribellione che bolle in pentola , un’ autocritica che rode
il cervello , un tentativo di comprendere la diversità che in noi emerge tra lettere nascoste ,tra i righi della nostra acerba letteratura .
Parole confuse nel corso degli eventi che prendono
posto tra le cose comuni, diventando parte della nostra esistenza conducendoci per mano verso mondi immaginari , leggendari
e sovraumani , inafferrabili come il volo dei gabbiani
sulle onde del mare.
Immagini dissimili in bilico tra il bene e il male.
Visioni surreali sull’ uscio della sera silenziosa e adorna di vari interrogativi, di soluzioni possibili a quel lento morire tra rime e disgrazie in giorni senza alcuna possibilità di essere alfine noi stessi.
Come innumerevoli espressioni spirituali ribelli sotto la luna
legata alla metropoli da un lungo cordone ombelicale
dove mille ombre si affacciano alla vita.
Voci di un tempo che non hanno mai raggiunto una terra promessa .
Un canto doloroso che esce dalla bocca dei vicoli ,
dal corpo delle strade affumicate e sconosciute .
Note coronate dal duro lavoro quotidiano ove ogni cosa
si confonde e si trascende nel traffico schizofrenico
voci diverse e uniche , unite nel canto dei motori
nel canto delle auto ,nell’urlo dei disoccupati e metalmeccanici,
dei baraccati , degli studenti , uniti nella lotta in marcia dentro
la città che dorme sugli allori e sulle sue ricchezze .
Tutti insieme in cammino verso quel sospirato futuro
attraverso un arcobaleno che sorride alla vita , aggrappati
all’ali di un piccolo , grande sogno di libertà.