Avendo digiunato a mezzogiorno per poter fare della mia pancia una capanna alla cena, tale tassa che rimandava il poter placare la fame mi risultava appena più pesante dell'irpef.

E così il capo famiglia ha recitato il Kiddush, la benedizione principale con il bicchiere di vino e poi è passato alle brevi preghiere affinché vengano tenuti lontani i nostri nemici e veniamo premiati nel nuovo anno per i nostri meriti con dolcezze e prosperità e ogni preghiera è accompagnata dall''assaggio di un cibo particolare.

Primo tra tutti uno spicchio di mela intinto nel miele e quando il piatto da cui attingere è arrivato a me, mia sorella mi ha suggerito di tenerlo vicino perché probabilmente avrei dovuto sostituire gli altri assaggi sempre con uno spicchio di mela. E lì ho iniziato a sospettare della trappola che si sarebbe chiusa su di me.

La frittatina con i porri, fratelli delle per me immangiabili cipolle erano l'assaggio relativo alla seconda preghiera e non ho potuto fare altro che seguire il suggerimento di mia sorella e sostituirla con un altro spicchio di mela intinto nel miele.

La preghiera successiva si accompagnava alle bietole che per me sono un altro fratello minore delle cipolle e così le ho sostituite con la mela intinta nel miele.

Pensavo di aver superato le difficoltà e di poter rientrare nel mondo civilizzato alla preghiera successiva che si accompagnava agli squisiti datteri, ma lo sguardo di rimprovero degli altri convenuti mi ha suggerito di sostituire anche i datteri con uno spicchio di mela intinto nel miele. "Devi rimanere coerente quando intraprendi un percorso", mi facevano giustamente rilevare mentre si dividevano il mio dattero.

E così avvenne per la marmellata di zucca che a me piace ma che dovetti sostituire con lo spicchio di mela intinto nel miele.

Ho sofferto molto quando fu il turno del succoso melograno, ma la coerenza è coerenza e l'ho sostituito con lo spicchio di mela da solo perché il miele era finito.

Le vicende della vita sono un susseguirsi di eventi che ci mettono alla prova e che dobbiamo superare e di situazioni positive che ci retribuiscono dello sforzo e appena mia sorella ha portato a tavola il riso con il bamia, il pollo e le patate al forno ho compreso perché vale la pena soffrire per raggiungere il risultato agognato.

Solo che mentre agli altri veniva riempito il piatto con le prelibatezze, a me veniva consegnato un piatto con altri spicchi di mela intinti nel miele. Ora a loro giustificazione devo ammettere che potevano aver pensato che io fossi un tale fanatico delle mele intinte nel miele che le preferivo al resto o forse avrei dovuto ricordare a tutti che il mio problema all'origine era solo con cipolle e affini, ma chi sono io per turbare la gioiosa atmosfera della festa e ho fatto buon viso alla sorte e ho elevato inni di ammirazione agli spicchi di mela che io mangiavo mentre gli altri mangiavano le prelibatezze.

Al dolce, una torta al cioccolato appena sfornata, mia sorella in verità ha avuto l'idea di chiedermi se ne volevo una fetta al posto di uno spicchio di mela, ma io ho risposto con un deciso diniego, non è che arrivato alla fine potevo rinnegare l'intero percorso.

Nel percorso del ritorno verso casa ho a lungo elaborato una eventuale strategia per la seconda cena di stasera, ma lo scoglio della frittatina con i porri non mi permette scampo.

Forse sarà meglio pranzare.

Roberto Mahlab