Tre domande per gli studenti e riflessione per gli insegnanti1) Che cos’è la scuola per me?
2) Qual è la scuola che vorresti?
3) Pensa il modo più efficace di presentare la scuola.
La scuola per me è come un lavoro, perché è una cosa che forse tante persone vorrebbero evitare, ma è indispensabile, non per il guadagno, bensì serve per farsi una cultura, una strada nella vita, la scuola è una cosa obbligatoria, ma credo che ogni alunno, per dimostrarsi tale, devi imporsi l’obbligo di andare a scuola non considerandola un dovere, ma un diritto.
Vorrei una scuola dove il lavoro e il tempo libero siano equilibrati, gli insegnanti siano disponibili e non siano presi dalla fretta di finire un argomento, ma di creare un metodo di studio basato sulla capacità della classe. La mia classe ideale dovrebbe essere capace di ascoltare ed intervenire, essere ironica sapendosi fermare quando lo scherzo non diverte più, inoltre mi piacerebbe che il sabato sia un giorno libero e se ciò non fosse possibile almeno uscire da scuola un’ora prima.
Pensando al termine scuola ci viene in mente un luogo in cui gli alunni si ritrovano per costruirsi un futuro, farsi una cultura e crearsi una strada da seguire attraverso l’apprendimento delle cose utili della vita e del mondo.
Noi crediamo sia bene che in un paese sviluppato e dove la tecnologia stia avanzando a livelli fino ad ora mai immaginati, si possano creare dei robot che aiutino nella pulizia della scuola e nell’organizzazione scolastica, ma che siano sempre telecomandati dalle persone in modo che la tecnologia non prenda il sopravvento sull’umanità delle persone.
Una scuola per presentarsi nel miglior modo possibile, deve essere per prima cosa bella esteriormente, costruita basandosi sui caratteri giovanili, inoltre servirebbe una scuola dove non si studino solo materie come il greco e latino ma anche materie di attualità, in modo da essere informati su ciò che ci accade intorno. I prof, si dovrebbero presentare come persone allegre, non in preda all’ansia di finire i programmi o fare verifiche.
Bisognerebbe far prevalere la passione per una disciplina che molte volte non viene trasmessa e nel caso ci fossero ore disponibili fare ore anche per corsi come il teatro, organizzazione di feste e attività extrascolastiche varie.
Miriana e Alberto