Amorina
Senatore
   
Italy
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Inserito - 10/06/2003 : 18:45:30
Complicata la vita, complicata e feroce, la vita, alle volte. Il pensiero,nella mente di Chiara, era un tarlo, che scavava un buchino alla volta. Disillusa,non vinta, lavorava la maglia, seduta. L'uncinetto volava, i capelli gia' grigi, nella crocchia ordinata, nel compunto vestito di lana. Una donna ancor viva, era Chiara, con i sogni, sempre intatti, in soffitta. In montagna,la sera, il silenzio si poteva toccare, la presenza di Dio in quei monti, abbracciava ogni cosa, ogni uomo. E alla sera,quando tutto taceva, Chiara usciva di casa, furtiva. Camminava veloce, sul sentiero a lei noto, con i ciottoli sotto le suole, col pensiero ostinato, come tarlo che scava,pian piano. Arrivava con il fiato un po' ansante, in quell'unico bar del paese. Le finestre eran occhi, con i vetri appannati , come piccolo schermo, dove Chiara guardava il suo sogno. Lo guardava,lo sognava, ogni notte , da anni. Lui massiccio, i capelli ricciuti, la camicia sformata, la risata profonda. Eran belli,lui e Chiara, eran dolci, ventenni, una vita davanti, una voglia di baci, e carezze,e le mani intrecciate, ele bocche golose. Il corredo di Chiara era pronto, tutto pizzi e nastrini. tutto bianco. Nel baule di legno in soffitta, ogni giorno, Chiara apriva lo scrigno prezioso, annusava e toccava, e rideva. Poi la vita, complicata e feroce, con le vesti di donna vissuta, con lo sguardo di sfida, con il corpo sinuoso, il suo sogno aveva distrutto. Non voleva capire, non voleva accettare. Mille notti non aveva dormito, pianto, urlato, come bestia ferita, mille volte aveva tentato, come uccello senz'ali, di volare nel vuoto. Solo Dio l'aveva fermata, solo lui, con il tempo,maestro. Le e' rimasto il ricordo, quel baule in soffitta, ed i sogni, come soffi di vento, mentre guarda il suo uomo, attraverso quei vetri appannati, nella sera, in montagna, dove Dio e'piu' grande, e vicino.
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