Tu mi urli nell'anima,
mi fai male,
ti giustifichi,
prendi tempo,
non capisci,
e' finita!

Ora gridi,
piu' forte,
e ti guardo.
Dov'e' l'uomo,
dov'e' il sogno?
Qui c'e' solo pieta',
e violenza,
e le vene del collo,
colonne,
ed il viso stravolto e cattivo.
Ora scappo,
mi afferri,
sono come una bestia ferita.
Mi fai male,
ma io scappo,e la strada,
la gente,
ti rifanno tornare te stesso,
il signore compito di sempre.
Mentre aggiusti gli occhiali,
e sorridi,
la mia porta di casa si chiude,
e' la fine,
l'ho voluta,
e' la fine.

Grosse lacrime rigano il viso,
mentre in fretta sparisci nel traffico.
Eri l'uomo,
l'amante,
il mio sogno,
eri il tutto.
eri il niente.....

Ne e' passato di tempo,
e ti penso,
ogni tanto.
Un graffito sbiadito,
i colori sbagliati,
croste vecchie, su di un muro,
ingiallito.
Quante volte,
noi donne,
siam costrette a lasciare
per prime.
Quante volte,
da sole,
riprendiamo la strada,
il cammino,
e una scala,un pennello,
per dipingere,
a nuovo,
quel muro.