Il cavalier gentile e quello che sa sempre cosa fare.

Mi ero appena appropriato dell'attrezzo che utilizzo solo io per quintuplicare i pettorali ogni volta, quando vedo avvicinarsi Magda, una avvenente appassionata di vela che, quando le chiedete se e' collegata a Internet, vi risponde che lei non naviga. Mi sono alzato immediatamente e lei, senza degnarmi di uno sguardo, si e' seduta sull'attrezzo. Dato che la teoria di Jeckill e Stranamore non pareva funzionare, cioe' non si era gettata ai miei piedi commossa perche' le avevo ceduto l'attrezzo senza averlo neppure utilizzato, sono andato a piangere sulla spalla del mito della palestra, il mio amico Egidio, quello che quando passa, le ragazze vengono risucchiate con sguardo perduto nella sua scia, quello che quando va a comprarsi l'agenda per l'anno nuovo, ne sceglie sempre una che consenta l'inserimento di fogli supplementari per poter scrivere tutti i suoi appuntamenti, maggiori ogni giorno del numero di granelli di sabbia che il vento del deserto di Gobi fa appoggiare delicatamente sulla Grande Muraglia Cinese. "Egidio, per favore vendicami, vai vicino all'attrezzo e chiedi a Magda di cedertelo". "Sai Roberto, a me non sarebbe capitata la stessa cosa, pensa che poco fa una ragazza mi si e' avvicinata chiedendomi di spostarmi dall'attrezzo che stavo utilizzando e io l'ho fatta piangere perche' non ho ceduto al suo fascino e non mi sono mosso, okay, ora impara!". Il Maestro si e' cosi' avvicinato all'attrezzo di Magda e ha chiesto alla ragazza, che stava parlando con altre persone di una gita in barca a vela, di alzarsi e cederglielo. Io mi aspettavo che lei gli rispondesse male e invece esclama :"Bello" e gli cede il posto e vanno avanti a conversare del piu' e del meno, lui seduto sull'attrezzo e lei in piedi di fronte a lui. All'uscita dalla palestra, io ho chiesto al mio amico Egidio se era proprio il caso di umiliarmi e lui mi ha risposto di si'.
Fu una fortuna quella sera, per loro, che la Dottoressa Jeckill e la Dottoressa Stranamore non passassero da quelle parti sulle strisce pedonali mentre tornavo in auto con gli occhi appannati dalle lacrime verso il laboratorio di ricerca telematico, dove mi hanno affittato una piccola gabbia all'interno di una mail box, in cui mi tengono prigioniero sulla paglia per portare avanti i loro diabolici esperimenti.

Segue....