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 I conti con l’oste. Ovvero...
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colibrì
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Inserito - 23/02/2003 :  21:51:01  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a colibrì
I conti con l’oste. Ovvero come ebbero inizio una sfida e la fortuna di un locandiere.

I tempi che furono spesso sembrano uno specchio, solo un po’ deformato, dei tempi che sono ed è per questo motivo che nei racconti di molti scrittori si trovano incongruenze temporali altrimenti inspiegabili. Perfino i più illustri registi dei nostri tempi non sfuggono a questa regola e perciò capita in un film che narra le guerre galliche di imbattersi in valorosi soldati romani che controllano l’ora sul lussuoso Rolex che portano al polso! Mi spiace deludere i “bloopers” ma questa è arte e non banale distrazione! ;-)))

In Inghilterra correva l’ultimo periodo del Rinascimento, quello che passò alla storia grazie al regno della prima regina di nome Elisabetta. Le donne potevano solo stare in casa a filare la lana e mandare avanti la famiglia... oppure governare la più grande potenza mondiale di allora. Di sicuro non erano ammesse sul palco di un teatro: roba sconcia, adatta a rudi uomini. E le meravigliose quanto immortali opere di tal William Shakespeare videro la luce proprio in quel fazzoletto di tempo. Mai nessuno però narrerà ed elogierà la fantasia che dovette avere il pubblico di allora per riuscire a commuoversi vedendo spirare sul palco una dolce Giulietta colla barba mal fatta e la voce leggermente roca per averci dato dentro la sera prima con fumo e succo di vite!

Ma veniamo ai nostri eroi.

Succede che tal Mastro Byro Tober, giovane letterato dal vivace talento, si mise alla ricerca di gloria, la quale però, donna capricciosa, non suole farsi trovare con poca fatica. Fu così che al talento in erba venne in mente che probabilmente sarebbe stato più semplice eliminare la concorrenza spietata del tempo, piuttosto che affrontare in frontal tenzone ogni singolo competitore che aspirava alla tanto sognata fama.

Fu così che un giorno, anziché usare come al solito carta e piuma d’oca per dar vita a nuovi personaggi e trame, decise di stilare la lista di tutti i più temibili avversari soggiornanti nel Regno d’Inghilterra. Lista che sarebbe stata consegnata a fidati sicari dell’epoca, che per un pugno di quattrini a tutto erano disposti.

Certo, durante le lunghe notti insonni la coscienza di Mastro Byro pretendeva la sua parte e voleva sapere il perché di tale caduta nell’illegalità. Le risposte erano più semplici di quanto possiate immaginare:

“Scusa Mastra Coscienza, ma sono davvero costretto ad eliminare la concorrenza al Nobel e al Pulitzer, cerca di capire: si tratta di trecentomila sterline di premio e sarai certo d’accordo sul principio che l’arte non ha prezzo. Tu. Io ho forse mai detto di essere dello stesso parere? Cara Coscienza, ti vedo un po’ sciupata ultimamente, credo tu abbia bisogno di dormire un po’... oh sleep my baby, oh sleep my darling ... zZzZzZ oh! finalmente Mastra Coscienza è eliminata. Ora passiamo ai nomi successivi nella chilometrica lista dei miei avversari... il secondo si chiama William... vediamo dove abita... uhm... Stratford on Avon... dovrò far intervenire i miei agenti dei sobborghi londinesi... “

Ma per fortuna Mastro Byro non cadde mai nella trappola della bricconeria più cupa. Un risveglio di Mastra Coscienza? Macché! Dobbiamo ringraziare la...ehm... abilità con cui Mastro Tober sceglieva i suoi agenti!

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Relazione segreta dell’agente segreto, talmente segreto che non ha neppure un nome (e comunque non se lo ricorderebbe)

Nome: William
Cognome: Shakespeare
Per gli amici: Guglielmo Scuotilepere
Lavoro: scribacchino di racconti dozzinali
Hobby: il teatro (pulisce il palco tutte le sere dopo lo spettacolo)
Domicilio: lo si trova tutto impolverato sullo scaffale di qualunque biblioteca che si rispetti
Amici: in genere tipi poco raccomandabili e tormentati, come Machbeth, Amleto, Otello, Bruto, ecc.
Imitatori: una caterva, dappertutto... più dei granelli di sabbia sulla spiaggia (poetica questa, eh capo?)
Punti deboli: che ne so? Non posso mica sapere tutto io! (provi a pagarmi di più, capo!)

Spero di averle fornito notizie utili, capo. Questo Scuotilepere non vincerà il Nobel al posto suo: ho argomenti molto convincenti io! Quali? E che ne so? Mica posso sapere tutto io, glielo ho già detto capo!

Badly yours
Agente X (non mi chiamo ics... è che non so fare la firma!)
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Come avranno intuito gli amici lettori, con questi agenti si agisce poco e nessun nome scomparve mai dalla lista. Ma chi vinse il premio Nobel di quell’anno che introduceva un nuovo secolo?
Mastro Will? No. Mastro Byro? No. Mastro Lindo? No no no!! (ma avete passato del tempo con l’agente X?!?) Lo vinse una outsider, una giovane letterata dal vivace talento che, cogliendo il succo di un famoso adagio, mentre i due litiganti litigavano, ne approfittò per vincere con tutta calma i premi in gloria et eziandio in denaro.

Fu così che iniziò la fortuna di un umile oste di periferia, che vide ben presto mutare in meglio la propria sorte ed amplificarsi ogni giorno di più gli affari della locanda, tanto che ne è pervenuta fama fino ai giorni nostri. L’oste si chiamava Hilton!

9 Luglio 1601
Mastro William Scuotilepere ed io ci ubriacammo quella sera alla locanda di Stratford on Avon alla notizia che Mastra Paula Humming ci aveva soffiato il premio Nobel per la letteratura ottenendo l’unanimità dei giurati. Trecentomila sterline in fumo! e pensare che avevo fatto del mio peggio, assoldando dei killer galattici, per guadagnarmeli... hic, oste, passami un altro otre di vino che devo dimenticare hic...

- dal diario di Mastro Byro Tober -

(to be continued...)


colibrì

   
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