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 The thriller of life
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Roberto Mahlab
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Inserito - 14/03/2009 :  17:55:31  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
L'adagio cinese reciterebbe che "viviamo in tempi interessanti", la nostra vita ritmata da una drammatica serie di crisi che coinvolgono l'intera umanità, ogni singolo essere umano non è più un'isola, durante una delle più serie recessioni dell'ultimo secolo e una situazione diplomatica internazionale ricca di incognite. La diffusione dell'informazione attraverso una miriade di media trasforma il cammino del mondo in un thriller reale più appassionante di qualsiasi romanzo, i colpi di scena e i salti nell'ignoto avvincono come le pagine di un racconto di fantapolitica. E chi scrive o chi produce copioni non ha che l'imbarazzo della scelta, non c'è più bisogno neppure di sforzare la fantasia, il thriller si svolge di fronte ai nostri occhi, la suspence assicurata dal fatto che nessuno ne conosce l'ultima pagina.

E quando ci chiedono :"Qual è l'ultimo thriller che hai letto?"
"Il giornale", potremmo tranquillamente rispondere.

E se fosse anche l'isola di Concerto di Sogni ad essere al centro delle frenetiche giornate che si succedono nelle cancellerie del pianeta?

Ecco come gli scrittori di copioni di Concertwood ne approfitterebbero per una sceneggiatura ....

§§§


Roberto Mahlab
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Inserito - 14/03/2009 :  17:57:28  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Deposizione del Ceo della Banca Centrale dell'isola di Concerto di Sogni durante la seduta conoscitiva della commissione economica e finanziaria della municipalità dell'isola di Concerto City

"L'andamento di alcuni titoli chiave indicato in salita due giorni fa alla borsa di Wall Street, consente di tentare di rispondere alla questione posta da Nouriel Roubini, se cioè si tratterà di una recessione a V, oppure a U, oppure a L.
Due giorni fa il consiglio delle banche dell'isola di Concerto di Sogni aveva azzardato che si possa trattare di una recessione a U. L'andamento dei titoli chiave considerati coincide con tale curva. Riteniamo che il valore dei titoli sia sottostimato di cinque volte, tanta è la differenza tra gli assets propri degli enti, compresa la capacità di fare profitti, e il loro valore attuale in borsa. Questo significa che il valore reale dovrebbe posizionarsi attorno a 9700 punti di Dow Jones.

Riteniamo di poter affermare che il mercato globale non vuole la crisi, non sopporta la recessione, è alla ricerca di stimoli propri per tornare ad investire e per tornare a rendimenti positivi e remunerativi del denaro, tassi artificiali hanno annullato il motore del progresso industriale, la mancata remunerazione del denaro ha impedito lo stimolo all'investimento, la mancanza di regole etiche ha trascinato la debacle bancaria fino all'economia reale, ma l'economia reale, a differenza della grande depressione del 1929, non pare disposta alla rassegnazione. I titoli di stato intanto vanno a ruba, nonostante i rendimenti ormai negativi rispetto al tasso di inflazione, si tratta certamente di ossigeno per le casse statali. Ma si tratta anche di una pratica nazionalizzazione, di fatto di un consolidamento forzoso del debito pubblico.

I volumi di denaro che esistono, per evitare di essere svalutati, devono trovare sbocchi diversi e potrebbero così rientrare in borsa, ricapitalizzando gli enti sottostimati, permettendo una raccolta di denaro e di conseguenza uno sblocco della stretta creditizia. La banca centrale di Concerto City si ritrova nelle parole di Kenneth Lewis, Ceo di Bank of America e nelle tesi di Ben Bernanke e della Fed.
L'invito della Bank of Concerto al governo dell'isola è di ridare fiducia ai cittadini e di confermare che dalla crisi si esce tutti insieme con trasporto anche psicologico, rifiutandola, respingendo il suicidio dell'umanità.

L'umanità si trova in questo momento di fronte al baratro, ma anche alla scelta e l'umanità stessa ha nelle mani l'unica arma per salvarsi e questa arma è fare un passo indietro dal baratro, considerare che la strada da intraprendere non è quella del panico suicida, ma è quella del ritorno all'investimento. Un ritorno all'investimento che deve essere tutelato dal governo il cui dovere è controllare che gli investimenti non si ritrovino mai più alla mercè dell'ingordigia e di azioni bancarie che, se commesse dalle aziende, sarebbero senz'altro rapportate al reato penale di bancarotta fraudolenta. Dolorosa è la rinuncia, per quest'anno almeno, che costringe gli imprenditori a rallentare gli investimenti, con ripercussioni sull'occupazione e sull'effetto moltiplicatore di denaro circolante, le nostre istituzioni sanno che non è giusto il sacrificio che viene richiesto alla parte più innovativa della nostra struttura sociale, una diminuzione cioè delle aspettative e dell'investimento stesso rispetto a quanto preventivato, ma purtroppo, per salvare l'insieme del mercato, gli investimenti preventivati per un anno andranno spalmati su due anni, le banche sono chiamate a non cancellare i crediti, anche se saranno costrette ad aumentarli seppur gradualmente nel corso dell'anno, ma le banche devono tornare a fare le banche, a prendere a prestito denaro dallo stato e a girarlo alle aziende, considerandole socie e non materie da spremere. A tale compito, ci si consenta l'ironia, è sufficiente il ruolo dello stato nelle diverse forme di tassazione.

Affinchè la curva riprenda a crescere e torni alla condizione di equlibrio dalla quale ripartire, è necessaria la considerazione che l'intero sistema globalizzato si salva tutto insieme o tutto insieme perisce.
La banca centrale di Concerto City non sposa l'idea keynesiana di intervento totale dello stato, ma ritiene più equilibrato un mix di induzione al risparmio delle famiglie che sarà motore della prossima ripresa, perchè un investimento è solido quando ha le spalle solide.
La banca centrale di Concerto City è più disposta a suggerire una limatura delle tasse, piuttosto che solamente massicci investimenti statali di dubbio ritorno in un tempo che non appare vicino. Riteniamo anche probabile all'orizzonte una fiammata inflazionistica da considerare addittura come la cura alla paventata deflazione, anche le materie prime non sono infatti tornate a livelli deflattivi, l'attenzione verso tale probabilità dovrebbe indurci a preparare diverse soluzioni alternative al suo apparire, è possibile che si debba intervenire giorno per giorno e non con politiche economiche di grande ampiezza temporale, come fosse un marmo da levigare fino ad ottenere l'effetto desiderato".

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Roberto Mahlab
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Inserito - 14/03/2009 :  17:59:30  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Salone delle conferenze della municipalità di Concerto City, il flash dei fotografi e l'assedio dei giornalisti dopo il termine dell'udienza con la municipalità del governatore della Banca Centrale di Concerto City

"Governatore, sono Frank Di Maggio, del Times, la sua considerazione sulla curva della crisi si può considerare ottimistica o pessimistica?"
"Frank, il punto di svolta negativo è avvenuto attorno al sei di ottobre dello scorso anno, il 2008, è stato il giorno del passaggio della crisi bancaria all'economia reale, diciamo che è stato il giorno in cui una curva di recessione si è avvicinata ad essere una curva di depressione, so che il solo uso di questo termine vi fa fremere".

"Joe Flint, Kansas City Observer, governatore, ma allora il fondo lo abbiamo toccato oppure no?"
"Sai Joe, il fondo finanziario è diverso dal fondo reale, il tempo di trasmissione è veloce ma non istantaneo, stiamo risentendo delle conseguenze del punto di transizione ottobrino, come spiegarti, è come se tu inciampassi e cadessi in un burrone, di fatto sei già caduto, eppure l'impatto non è ancora avvenuto, avverrà quanto cozzerai contro il fondo del burrone ma, paradossalmente, sarà già il momento di rimetterti in piedi e di ritornare su".

"Tom Delaney, Toronto Star, governatore, la curva a U che lei ha interpretato, è il caso peggiore possibile?"
"Tom, diciamo che non è il migliore, ma è l'intermedio, comprende una fase di permanenza sul fondo prima di riprendere, poco a poco, la strada della risalita".

"Will De Ponti, Le Figaro, monsieur le gouvernateur, Nouriel Roubini sostiene una ripercussione positiva rispetto al fondo della crisi in un lasso di tempo di dodici, diciotto mesi, mi pare che la sua definizione di curva a U, nonostante le divergenze sulle cure, sia vicina alle stime di Roubini, che ne dice?"
"Mais oui Willy, il tuo accento francese mi mancava, senti, sì, i tempi coincidono, ma a differenza dell'amico Nouriel io ritengo che l'arrampicata verso la cima sia già iniziata, una salita lunga e tortuosa, ma gli occhi sono puntati verso l'alto infine".

"Stephanie Lewis, Minnesota Express, governatore, dunque quando sentiremo il mutamento del clima, in autunno?"
"Stephi, ma che bella pettinatura ti sei fatta, ragazza mia, basterebbe la tua bellezza a illuminare il pensiero di qualunque investitore triste..." (la giornalista arrossisce piacevolmente colpita e i colleghi sorridono, i pettegolezzi dei corridoi sostengono che esista del tenero tra il governatore e la reporter, la tensione in sala si scioglie)... "vedi Stephi, in effetti dodici, diciotto mesi dall'inizio di ottobre del 2008, arriviamo proprio al tardo autunno di quest'anno".

"Ludwig Steinborg, Frankfurter Rundschau, gofernatore, e ke kosa facciamo nel frattempo, kompriamo o stiamo a gfardare?"
"Ludwig, anche quando parli inglese, avrei bisogno di un traduttore ..." (risate dei presenti)..."seriamente Ludwig, se tu sapessi che in autunno un titolo varrà tante volte più di quante ne vale adesso, che fai, vendi quello che hai o aspetti di vederne l'incremento?"

"Philip Lawson, Los Angeles Times, governatore, e che succede se le sue previsioni, pur non tanto ottimiste di un pronto recupero, non si dovessero avverare e se ci ritrovassimo con la fiducia che non riparte e un autunno fermo?"
"Phil, ma perchè ti preoccupi del caso peggiore? Se la mia analisi non si avvererà, in autunno io non sarò in questo posto e tu non avrai un giornale su cui scrivere. Tu, io, vogliamo questo? Ti guardi attorno? Osservi dalla finestra la baia dell'Hudson, le montagne coperte di neve, i boschi del Delaware? Tutto questo non vale la fiducia Phil?, vale la pena di mantenere in vita tutto questo, oppure, di fronte a tale bellezza, credi che l'umanità sia portata
verso il suicidio?" ... (il governatore si avvia verso l'uscita, i flash lampeggiano ancora, i giornalisti fanno largo, diversi sono al cellulare a dettare il pezzo, altri si siedono alle scrivanie a digitare l'articolo da mandare al giornale)...

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Roberto Mahlab
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Inserito - 14/03/2009 :  18:00:53  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Terrazzo al cinquantaduesimo e ultimo piano dell'hotel Hyatt and Towers, Concerto City

Il governatore della banca centrale osservava il mondo che si dispiegava di fronte ai suoi occhi, i grattacieli della città, le vie illuminate dalle tracce dei fari del traffico serale, le prime macchie scure sull'orizzonte ancora azzurro di quella giornata di fine inverno, il viso dell'uomo si offriva al vento caldo che soffiava da sud, socchiuse gli occhi per godersi quel raro momento di serenità e di distacco dagli incalzanti eventi terreni.

"Si muove ancora?", il governatore sorrise riconoscendo subito la suadente voce della columnist del Minnesota Express che gli proveniva da dietro le spalle :"Sì, Steph, nonostante tutta la buona volontà, che sarebbe a dire i nostri peggiori errori, non siamo ancora riusciti a fermare la vita là sotto" e indicò con il bicchiere di brandy ancora pieno gli edifici della città attorno al grattacielo dell'albergo.
"E' bello vederlo da qui", la donna gli si avvicinò e gli si mise al fianco, seguendo lo sguardo di lui, "non sembra che nulla stia accadendo al mondo, come una cartolina felice".
"Ma dietro la facciata ci sono milioni di esseri umani che rischiano di tornare a situazioni di cui non possono neppure ricordarsi perchè troppo lontani nel tempo per aver avuto occasione di viverle, immense fortune spariscono non perchè cambiano di mano, ma perchè semplicemente scompaiono, chi ha causato tutto questo per avidità e le sue vittime si confondono, l'ingiustizia di chi ha abusato ha soppiantato la certezza della punizione e il rispetto del merito, troppo grandi per fallire, si dice, se lasciassimo fallire chi ha fatto tutto questo, fallirebbero anche gli innocenti che si ritrovano senza colpa a dover ripagare quanto avevano già pagato, eppure saranno le formiche a pagare per le cicale", il tono del governatore non era amaro, ma lucido, come stesse proponendo una fredda e pratica relazione alla commissione di controllo della borsa valori.
"Poco fa hai rincuorato i mercati, ci credi davvero che si possa risolvere senza un bagno di sangue finanziario?"
"Stephi, lo sai che non gioco in borsa, proprio perchè non ho sicurezze, a parte quella di trovarti sempre presente quando capitano i guai!", aggiunse con un ampio sorriso il governatore.
"E ti dispiace?", ribattè stando al gioco la giornalista.
"Vuoi scherzare?, quando finisce una crisi non vedo l'ora che ne arrivi un'altra, per rivederti!", e risero entrambi.
"A proposito Stephi", riprese il governatore, "se mi rimani così vicina come potrai poi smentire le voci che ci danno per amanti clandestini su tutti i tabloid del paese?"
"E cosa ti fa pensare che io desideri smentirlo?", prima che il governatore potesse rispondere, comparve il maitre del ristorante per informarli che gli ospiti erano arrivati e già stati fatti accomodare all'interno. Il governatore prese sottobraccio la giornalista e rientrarono nel salone, al loro tavolo erano già seduti tre uomini in abito elegante :"Ben, Giulio, Jean Claude", il governatore li salutò con calore. Gli uomini rimasero in piedi fino a che Stephanie non ebbe preso posto e poi uno di essi osservò con tono faceto che la giornalista sarebbe stata delusa, erano lì solo per gustare la famosa cucina italiana dell'hotel.
"Quando voi quattro vi vedete, sia pure per una cena, significa che qualcosa bolle in pentola e non sono solo gli spaghetti dello chef Lorenzo!", la battuta di Stephanie fu accolta con allegria.
Il cibo era superbo e non mancarono di riuscire a gustarlo, nonostante tra un boccone e l'altro si scambiassero pareri e decisioni che, giuste o sbagliate che si fossero rivelate, avrebbero modificato nei giorni successivi l'andamento della crisi economica mondiale e l'esistenza di centinaia di milioni di esseri umani.
"E come intitolerai il capitolo di oggi che scriverai per il tuo giornale Stephanie?", le chiese il governatore. "Ti riferisci al nuovo capitolo del thriller della vita?", la giornalista lo guardò pensosa.

Valle di Swat - Pakistan

A mala pena un sibilo, solo uno degli uomini del gruppo di terroristi di al qaeda se ne accorse, era conosciuto fin da ragazzo per un udito particolarmente fino. Non passarono neppure due secondi tra la sensazione e l'esplosione che squassò la caverna nella montagna, il drone teleguidato dalle telecamere del satellite della Cia non perdonava. Ma era una falsa pista, che l'organizzazione del terrore aveva seminato di fronte agli occhi delle forze della Nato, per permettere ad un altro gruppo di sganciarsi e di infiltrarsi con una missione letale.

Sala del ristorante dell'hotel Hayatt and Towers, Concerto City

"Forse trovare il titolo è più difficile che scrivere il pezzo Stephanie", stava osservando il governatore :"di solito i titoli dei capitoli si stabiliscono prima, perchè si sa come la trama proseguirà, ma nel nostro caso, non sappiamo neppure come finirà il prossimo paragrafo!".
Stephanie ammirava e adorava le argute riflessioni del governatore, non si sottraeva dal mostrargli una intimità che desiderava che lui ricambiasse, al di là della capacità dell'ironia che li accomunava.
Ma prima che potesse ribattere, un uomo in abito scuro con gli auricolari pose un foglietto nelle mani del governatore, quest'ultimo lo lesse e impallidì, alzò lo sguardo verso gli altri commensali e la giornalista :"amici, devo lasciarvi, c'è una convocazione urgente da parte del consiglio della municipalità e vi suggerisco di mettervi subito in contatto con le vostre ambasciate".
Si alzò e salutò i tre ministri velocemente, poi la sua mano sfiorò quella di Stephanie, ritraendosi con imbarazzo appena prima di toccarla.
Mentre veniva scortato nell'ascensore che lo avebbe condotto al garage sotterraneo dove lo attendeva l'auto governativa, faticò a sospendere dalla sua mente l'immagine della donna e a concentrarsi su quanto temeva stesse già accadendo sul mercato dei cambi e sulle quotazioni delle materie prime, accartocciava spasmodicamente il foglietto con la notizia che lo aveva sconvolto e gli pareva che il palmo della mano gli bruciasse. No, non sapeva davvero neppure lui come si sarebbe sviluppato il prossimo paragrafo del nuovo capitolo del thriller della vita, un nodo di angoscia gli strinse la bocca dello stomaco.

Roberto Mahlab

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