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 Verso Avalon
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luisa camponesco
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Verso Avalon

Il cavaliere percorreva il sentiero attraverso il bosco per raggiungere Camelot prima che scendesse la notte. Portava notizie da parte di Merlino al giovane re Artù.
Artù, dopo aver estratto Escalibur dalla roccia, era stato e riconosciuto come legittimo erede di Uther Pendragon da quasi tutti gli altri principi e regnanti che gli avevano giurato fedeltà ma non vedevano di buon occhio Ginevra la sua sposa. Si mormorava nei cortili del castello che la regina avrebbe portato solo sciagure a quel piccolo ma strategico regno.
Il messaggero giunse sotto le mura del castello
- Aprite al messaggero di Merlino – urlò il cavaliere
- Chi è il messaggero di Merlino? - chiesero dall’alto
- Ser Dàlbon è il messaggero.
Il ponte levatoio fu calato fra lo stridore delle grandi catene, Ser Dàlbon scese dal cavallo che fu subito preso in consegna dagli scudieri, poi con passo svelto e deciso seguì la guardia che lo condusse in una grande sala. Al centro una enorme tavola rotonda catturava l’attenzione del visitatore e posata su di essa la mitica Escalibur.
- Un messaggio di Merlino?
Dàlbon si girò di scatto e si inchinò davanti al re.
- Si mio Signore – estrasse da sotto il mantello un cilindro di cuoio contenente una pergamena che consegnò ad Artù.
Dàlbon attese, nella speranza di conoscerne il contenuto, ma Artù lo congedò senza preamboli. Un po’ deluso attraversò la grande sala e diede un ultimo sguardo alla tavola rotonda di cui tanto si parlava nel regno.
Mentre scendeva dallo scalone si sentì chiamare..
- Ser Dàlbon ! – un servo dopo un inchino col capo lo invitò a seguirlo.
Un profumo di arrosto solleticò le nari e s’accorse di avere fame e con sorpresa si trovò dinnanzi ad una tavola imbandita.
- Ordine del re! – disse il servo che si premurò di servirlo.
Si sentì subito rifocillato, dopo quella lunga cavalcata, al termine della cena, venne accompagnato nell’ala riservata agli ospiti e gli fu assegnata una stanza.
- “ Finalmente” – pensò Dàlbon stendendosi sul letto e rilassandosi ma il riposo durò poco, un leggero bussare alla porta lo costrinse, suo malgrado, ad alzarsi. Con grande stupore quando aprì la porta si trovò dinnanzi una damigella.
- Messere! Se aveste la bontà di seguirmi, una persona vorrebbe parlarvi. – lo disse mentre un lieve rossore le dipingeva le gote.
Con un sospiro e dopo aver dato un’ultima e malinconica occhiata al letto, chiuse la porta dietro di sé e seguì la fanciulla.
Lo condusse attraverso vari corridoi e scalinate fino ad arrivare nella torre principale. La damigella aprì una porta e lo fece entrare. Una donna gli volgeva le spalle, i capelli biondi sciolti .
- Eccomi signora, in cosa posso esserle utile?
Ginevra si voltò e Dàlbon si inchinò in segno di rispetto verso la regina.
- Cavaliere so che avete portato un messaggio di Merlino, ne conoscete il contenuto?
- Mi spiace mia Signora, solo il re lo conosce.
Un’espressione preoccupata si dipinse sul volto della donna.
- Vi ringrazio comunque, potete ritirarvi.
Dàlbon si inchinò nuovamente ed uscì mentre l’ancella entrava.. Si diresse verso la sua camera domandandosi il motivo di tanto interesse da parte della regina sul messaggio di Merlino. Intanto nella torre damigella e Ginevra discutevano
- Se è ciò che penso dovremmo mandare un messaggio diverso – disse Ginevra
- E se fosse tutt’altro?
- No Erinna conosco troppo bene Merlino per sbagliarmi, sta tramando qualcosa. Dobbiamo intercettare quel messaggio e sostituirlo.
- Ma come faremo?
- A questo ci penso io – rispose Ginevra.
La luna illuminava Camelot e un inquietante silenzio avvolgeva ogni cosa.
Il mattino seguente il cavaliere Dàlbon lasciò il castello, era appena uscito dal grande portone quando si sentì chiamare.
- Messere!! Sono Erinna vi ricordate? Ci siamo incontrati ieri sera
- Oh si! Ma dove andate così di buon mattino e sola per giunta?- chiese il cavaliere
- Ho avuto notizie di una parente ammalata e vado ad assisterla col permesso della regina. – mentì Erinna
- Ma non sapete che è pericoloso per una donna sola avventurarsi per questi sentieri?
- Appunto signore vi chiedevo se potevo percorrere un tratto di strada insieme a voi!
Ser Dàlbon acconsentì, anche se la richiesta gli parve alquanto strana e soprattutto inusuale.
Ma l’allegro chiacchierio della giovane gli fece apprezzare il piacere della sua compagnia e non poté fare a meno di notare quanto la donna cavalcasse bene.
Quando il sole era già alto giunsero in prossimità del “bosco sacro” Dàlbon si fermò.
- Che succede messere? Qualche pericolo?
- Meglio prendere il sentiero più a nord…
- Ma allungheremmo di gran lunga la strada! – esclamò Erinna
- Preferisco allungare la strada che correre rischi inutili.
- Avete forse paura? Una cavaliere coraggioso come voi!
Punto sul vivo Dàlbon con un colpo di talloni galoppò verso il bosco seguito da Erinna soddisfatta per aver raggiunto il suo intento.
Il bosco era silenzioso, non si udivano cinguettii e nemmeno lo stormire delle foglie, procedevano affiancati, il cavaliere si guardava continuamente attorno la mano sull’elsa della spada.
Furono circondati in un attimo da piccoli uomini barbuti che li costrinsero a seguirli. Li condussero in un grande radura, al centro un fuoco acceso, tutt’intorno uomini e donne comminavano in cerchio cantando nenie, la premessa ad un sacrificio.
- Il pericolo viene da oriente – lo annunciò con voce alta e sicura il Sommo Druido
- Vengono da oriente nuovi pensieri. Un nuovo simbolo spazzerà via tutto quello che noi siamo e le nostre conoscenze se non combatteremo contro gli invasori. – continuò
- Dovremo usare tutto il nostro sapere per contrastare il male che avanza…
Si interruppe all’arrivo dei due forestieri.
- Come osate attraversare il bosco sacro!
- Non volevamo far nulla di mare… - balbettò il cavaliere
- Ho un importante messaggio di Merlino da consegnare – Erinna intervenne prontamente.
Nel udire il nome di Merlino, il Sommo Druido mutò espressione, anche Dàlbon la guardò stupito. Erinna scese da cavallo e si avvicinò al Druido e con lui si addentrò nel bosco. Non appena si trovarono lontani dagli sguardi di tutti, Erinna consegnò un cilindro che il sacerdote si affrettò ad aprire.
- Oh grande dea! – esclamò dopo aver letto – Artù farebbe questo?
- Merlino è vostro amico non direbbe un cosa così grave se non fosse vera – soggiunse la donna
- Dovremo agire in fretta – e pensieroso si allontanò con soddisfazione di Erinna ormai consapevole di aver portato a termine la prima parte della sua missione.
Allontanare i sospetti, di una cospirazione, da Ginevra e farli ricadere su Artù andava ben oltre le sue aspettative e anche di quelle della Regina, ignara delle vere intenzioni di Erinna.
Ora la donna doveva allontanarsi anche da Dàlbon divenuto ormai inutile, era solo il pretesto per entrare nel bosco sacro e rendere più credibile la sua storia con il Sommo Druido.
Lei Erinna, spia trasformista, giunta in Gran Bretagna, per stravolgerne religione e abitudini e piantare un germoglio preludio di una cultura nuova. Ora c’era solo un ostacolo il più difficile da superare, l’attendeva un lungo viaggio. Preso il suo cavallo si avviò, al galoppo, verso la costa.

A Camelot, Artù entrò nella camera di Ginevra.
- Dov’è Erinna? – chiese
Ginevra avvertì una stretta al cuore.
- Perché la cerchi?
- È una spia dei romani Merlino mi ha appena avvertito.
Per poco non svenne “allora” pensò “era questo il messaggio segreto, si trattava di Erinna e non di me, del mio tradimento amoroso”. Erinna una spia, non poteva ancora crederci lei l’ingenua Ginevra si era fatta raggirare.
- Se n’è andata stamattina – rispose con un fil di voce
- Allora dobbiamo inseguirla e catturarla.
Artù radunò i suoi cavalieri e si mise sulle sue tracce. Ma i druidi, convinti che Artù volesse spazzare via le antiche tradizioni celtiche lo ostacolarono con ogni mezzo.


^^^^^^^^


Sulla spiaggia dell’isola, una giovane naufraga fu accolta teneramente dalla Somma sacerdotessa della Dea Madre. Rifocillata, la giovane, narrò che un re malvagio la stava inseguendo e ottenuta la protezione, con lo sguardo attento e un sorriso soddisfatto, osservò l’ultimo baluardo da abbattere ….. la magica isola di Avalon.





Edited by - luisa camponesco on 19/03/2005 12:03:28

   
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