Concerto di Sogni
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 Concerto Mix di Roberto Mahlab
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Beppe Andrianò
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Prefazione:
Ho deciso di ripubblicare questo messaggio di Roberto in diverse aree proprio per dare la visibilità che esso merita. Le sue parole sono anche le mie ed il senso è quello che vorremmo fosse per tutti.
Buona lettura.

Concerto Mix
by Roberto Mahlab

Un discorso interessante si e' sviluppato, smetto per un attimo di scrivere racconti, era un tema che si mi sarebbe piaciuto trattare sul forum due chiacchiere, ma colgo l'occasione per farlo qui.

Fino a dove uno schermo?

Anche se peraltro e' un discorso che non occorre fare necessariamente relativamente ad uno schermo.

Due donne, mie amiche, mi avevano regalato in passato riflessioni che ho talmente apprezzato dal farle mie.

La prima e' : si puo' parlare di tutto con tutti? No, esistono livelli di interiorita' che sono riservati, devono essere riservati a persone particolari, persone la cui sola presenza ci offre equilibrio, ci offre una visione diversa e piu' reale di quanto il nostro animo da solo possa fare, e' dunque un ascoltare che bilancia il nostro parlare.

La seconda e': quanto parlare di se'? Quell'equilibrio che ci consente sia di non prevaricare sugli altri, sia di non essere tiranni con noi stessi.

Ma torniamo al nostro schermo.

Come tutti sapete, l'impresa di concerto di sogni e' nata come risposta di forza straordinaria contro una violenza straordinaria a cui abbiamo reagito scegliendo la strada della costruzione, una rivista telematica pubblicata su internet a nostre spese dove qualsiasi offesa permessa sul resto di internet e' vietata, qui non si puo' apostrofare nessuno per il fatto che e' vivo, non si puo' offendere nessuno per qualsivoglia ragione in qualsivoglia argomento, comporta l'espulsione immediata, siamo convinti che presto la societa' sapra' difendersi dalla violenza migliorando l'istruzione nelle scuole, ma fino a che non accadra', noi siamo qui con una proposta editoriale diversa, che vorremmo si diffondesse quanto possibile, vorremmo che nascessero milioni di concerti su internet per rendere evidente la scelta che una societa' si puo' costruire.

Una societa', ma dove?
Per le ragioni sopra esposte potete immaginare che internet ed il suo virtuale e' l'ultimo luogo al mondo che ci interessi e quindi come societa' da costruire noi intendiamo l'utilizzo del mezzo di internet, ma per calarci nella realta'. Avrete letto quante occasioni reali vengano continuamente proposte, siamo in contatto con diversi centri culturali per allestire presentazioni reali del nostro spazio. Avrete verificato che ci sono piu' di 500 persone registrate, piu' di 200 amici hanno scritto e le pagine lette sono migliaia ogni giorno.

Il nostro spazio, per fare che cosa?
La frase con cui abbordiamo chiunque ci capiti a tiro, scegliendo ovviamente persone che riconosciamo respingere la violenza, e' :"hai una poesia o un racconto nel cassetto?"
Non solo, i forum che raccolgono le poesie e i racconti sono stati addirittura definiti "gallerie artistiche", dietro prezioso suggerimento di esperti che si occupano di arte nella societa', proprio per garantire ai poeti e scrittori che i loro scritti sono "opere d'arte" e pertanto il messaggio che un'opera d'arte vuol trasmettere non e' soggetto a discussione, ma puo' spingere, come avviene in qualsiasi manifestazione artistica reale, a dialogare dei concetti che l'opera propone, e questo nelle altre aree che concerto mette a diposizione. Voglio dire che se in una opera viene descritta la paura, sarebbe bello aprire sulle altre aree un dialogo sulla paura, sulla proposta dell'opera d'arte, non sull'opera stessa e sull'autore evidentemente.

I vari forum di riflessione che affiancano le gallerie d'arte sono parte della proposta artistica, nel senso che trattandosi di una rivista letteraria privilegiamo gli scritti che comunicano, ma evidentemente ospitiamo scritti che richiedono consigli e aprono un dialogo, questo intendiamo come comunita' che pero' nasce a fianco della rivista letteraria, non al posto della rivista letteraria.

Ma esiste una differenza tra dialogo e mero sfogo, io posso trasmettere una mia sofferenza una volta oppure quanto basta per farla comprendere, ma sarebbe un errore utilizzare lo schermo come se fosse uno psicoanalista silenzioso che mi ascolta parlare. Perche' la realta' e' che io mi trovo in un luogo insieme a centinaia e centinaia di persone e che quindi e' piu' utile universalizzare e non personalizzare, altrimenti il mio messaggio si perde.

Concerto ha una grande fortuna, di essere frequentato, perche' cosi' desideriamo, da persone reali, che lo utilizzano prima di tutto in funzione artistica, e poi anche per funzione di luogo di amicizia certo, ma c'e' un ma...questo ma e' il giusto equilibrio che deve consentire il raggiungimento dell'obiettivo di concerto e l'obiettivo di concerto e' invitare a scrivere il maggior numero di persone possibile, duecento scritti di una sola persona non sono l'obiettivo, lo sono duecento scritti di duecento persone diverse, e' importante scrivere, ma come apprendere a condividere se non si legge anche?

Il racconto, la poesia. Io sono convinto che siano tra i massimi mezzi di espressione, con un racconto e una poesia si riesce a far riflettere il lettore per una vita, uno scritto che sia solo uno sfogo puo' non raggiungere l'obiettivo, anzi, spesso allontana invece di avvicinare.

Dunque e' necessario per ciascuno di noi trovare l'equilibrio nell'uso di questo prezioso e a tratti incredibile progetto reale su supporto telematico, e' necessario sentirsi come se si fosse non su internet, ma a tavola con persone che vediamo, con l'equilibrio primario che disponiamo quando siamo consapevoli di non essere solo dietro ad uno schermo, ma in presenza di altre persone.

L'equilibrio, non e' facile, concerto non e' facile, non e' facile scriverci, e' una crescita.
L'equilibrio tra racconto, poesia, sfogo dell'animo, un mix che deve essere non solo capace di farci descrivere e di farci ascoltare, ma deve essere capace di invogliare quella grande parte delle persone, io credo che sia la maggiorparte, lo devo sperare, dobbiamo agire come se cosi' fosse, quella grande parte delle persone che ha poesie e racconti nel cassetto, ma non aveva luogo, non aveva voce, non aveva forza, non aveva coraggio per condividerle, per farle apparire.

Dunque la poesia, il racconto, la letteratura sono alla base dell'idea di concerto.

Il resto dei forum e' amicizia, e' vero e ci deve essere, altrimenti il racconto e la poesia sarebbero esempi sterili di arte che non comunica, ma l'idea positiva di concerto deve essere mantenuta, ognuno di noi deve sapere quando cio' che scrive di diverso da poesia o racconto sta per superare di importanza o per spazio nella rivista quella che e' letteratura, propria letteratura. Quando questo avviene, non ci dobbiamo porre la questione se il luogo allora non ci permette di aprirci come vogliamo, ma ci dobbiamo porre la questione che il luogo non va' modificato, non va' sostituito il suo spirito. Esiste la posta elettronica, esiste il telefono, esistono gli incontri, lo schermo non puo' essere considerato il mezzo principale, qui si impara anche a dialogare, ma guai se si cominciasse a considerare che lo schermo sia l'unico o piu' importante mezzo di dialogo.

I grandi artisti in ogni tempo hanno saputo descrivere gioia e sofferenza e amore attraverso l'arte, noi non siamo grandi artisti, siamo persone di tutti i giorni che hanno costruito un luogo in cui ognuno puo' essere un piccolo artista del tempo libero. I grandi artisti di ogni tempo ci hanno permesso, con le loro opere, di conoscere il loro tempo. Noi siamo solo piccoli artisti e credo che saremmo felici se un giorno le espressioni letterarie del nostro animo, gioia, sofferenza e amore, sapranno raccontare il nostro mondo a chi ci leggera' nei tempi futuri, quando concerto sara' un ricordo, un bel ricordo, un luogo dove tornare a leggere perche' raccontavamo davvero, senza prevaricare e senza essere tiranni con noi stessi.

Fino a dove lo schermo, quanto e quando aprirsi, non come sfogo ma come trasmissione, amici, e' qualcosa che non posso spiegarvi, ma che sono sicuro ognuno di voi potra' sentire nel proprio animo, se accettera' di essere parte dell'esperimento di concerto.

Sapete, ho assistito una volta attonito su internet a discussioni su che cosa e' considerabile come violenza, un limite che ciascuno innalzava a seconda delle proprie personali convinzioni, discorrere oggi qui su concerto dei limiti di internet, come specchio del nostro animo, e' un piacere.

Mi raccomando allora, sfogarsi non e' concerto, su concerto si parla, si propone, si racconta, si usano i tempi e i silenzi per permettere agli altri di comprendere i nostri messaggi, mandarne cento uguali serve solamente a non farne leggere neppure uno, provate a pensarci, proviamo, ognuno di noi, a metterci sempre dalla parte di chi legge e non solo di noi stessi che scriviamo.

Questo e' il trucco, affinche' concerto di sogni non sia internet e affinche' rimanga un luogo di cui avere nostalgia, nostalgia degli altri.

Forse che un giorno vedra' la luce la compilation Concerto Mix?

Un caro saluto dalla municipalita' di Concerto City.


   
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