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 I rischi di scrivere "Viva Israele"
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Roberto Mahlab
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Inserito - 21/07/2007 :  17:15:05  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Durante una delle molte presentazioni al pubblico del libro "Viva Israele", un giornalista fece osservare a Magdi Allam che non era facile trovare in Italia un musulmano che dicesse "Viva Israele", Magdi Allam ribattè che era difficile trovare un italiano anche non musulmano che in Italia dicesse "Viva Israele".
E, come volevasi dimostrare, è scattata la caccia a Magdi Allam, prima da parte di un esponente di uno dei partiti comunisti italiani con la richiesta al Corriere della Sera di licenziarlo e poi da parte di un nutrito gruppo di intellettuali italiani, che non gli perdonano il coraggio di quelle parole e addirittura lo accusano di “giornalismo tifoso” e di “imbarbarire l’informazione” e di “impostazione totalitaria” e via delirando, il manifesto contro Magdi Allam, che ha raccolto la bellezza di 230 firme è stato pubblicato da una rivista di area di sinistra che ha poi allargato la platea degli accusatori e delle accuse, un processo di stampo staliniano ad un grande giornalista diventato scomodo per chi pretende di avere il lume della verità assoluta.

Quanto sta accadendo è esaurientemente riportato nei seguenti editoriali :
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=110&id=21307

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2007/07_Luglio/19/petizione_libro_allam.shtml

Da parte di Concerto di Sogni, abbiamo in precedenza lodato il libro di Magdi Allam e dunque adesso non vogliamo tacere e volgere gli occhi.

Diverso tempo fa mi recai ad ascoltare una conferenza tenuta dallo scrittore israeliano Amos Oz, in occasione della pubblicazione in Italia del suo romanzo "Una storia di amore e di tenebra", l'autore tenne un discorso di ricostruzione storica e letteraria appassionante, con tono sereno, colloquiale, affascinò il pubblico.
Solo per pochi istanti la sua voce vibrò, quando dal pubblico ricevette una domanda sulla posizione critica dell'Europa verso Israele e lui, scrittore che in Israele si colloca alla sinistra, (con significato del tutto diverso dal concetto di "sinistra" in Italia), rispose che su un argomento gli arabi e gli israeliani avevano un parere comune, sulla non accettazione di qualsiasi intervento europeo con il ditino alzato, per dare lezioni ai popoli dell'area mediorientale.

Leggendo l'appello degli intellettuali italiani contro Magdi Allam, mi è parso di riconoscere il ditino alzato del cattedratico europeo che vuole insegnare a stare al mondo ai musulmani e agli ebrei, insegnare loro quello che possono dire o non dire anche di sè stessi, al solito facendosi accompagnare da centinaia di firme di persone superficiali e ideologiche.
Mi sono anche ricordato di una serata di presentazione della associazione "sinistra per Israele", il rappresentante di un partito della sinistra israeliana, dopo aver ascoltato incredulo i discorsi degli esponenti della sinistra italiana, si alzò e disse con durezza e rabbia :"ma invece di fare tante chiacchiere, quando nei vostri cortei, quelli della sinistra, bruciano le bandiere di Israele, voi dove vi nascondete?".

Eppure di nuovo gli intellettuali di sinistra italiana hanno apostrofato contemporaneamente arabi ed ebrei, nella persona di un musulmano che dice "Viva Israele". La gelosia verso una persona che,
per la sola colpa di essere musulmana, non ha il permesso degli accademici di confutare tesi ideologiche e rovesciare fantasie da lungo tempo affermate come verità. Magdi Allam è colpevole di lesa maestà.

E chi si permette di smantellare tali verità, viene immediatamente messo all’indice come eretico, fatto inquietante perché Magdi Allam vive scortato dalla polizia proprio a seguito degli articoli di denuncia che ha scritto sulla scoperta di intrecci perversi delle organizzazioni integraliste islamiche in Italia, su di lui pende una condanna a morte emessa dai terroristi islamici, ecco che la caccia aperta contro di lui dagli intellettuali italiani assume contorni oscuri e inaccettabili.

Se analizziamo i nomi dei firmatari dell'appello contro la persona di Magdi Allam e contro il suo libro, ci accorgiamo che alcuni sono studiosi, di diverse discipline, solitamente posati e attenti, altri sono persone di una faziosità nota da tempo, ma può parere strano che la loro furia si sia abbattuta su “Viva Israele” e il suo autore unicamente perchè un musulmano si è permesso non solo di rompere un tabù, Israele, ma anche di indicare con dovizia di particolari e prove la presa di possesso della voce dell'islam italiano da parte di gruppi minoritari e non disponibili ad accettare le regole e le leggi di una società liberale.

Evidentemente lo scontro con Magdi Allam si è svolto su un piano non immediatamente percettibile ed ha la sua ragione di essere relativamente al giudizio sui Fratelli Musulmani, una delle entità politiche più integraliste e fanatiche del mondo islamico, la Storia è una sequenza dei loro misfatti e l'organizzazione dei Fratelli Musulmani è anche lo spauracchio di tutti i governi arabi, hamas ne è una diretta propaggine. In Italia l'organizzazione è rappresentata nell’Ucoii che, non si sa perchè, è coccolata dai nostri governi sempre pronti a chinare il capo di fronte ai violenti, tra le proteste degli altri enti musulmani che hanno più volte edotto lo stato italiano sulle tendenze del gruppo e sul fatto che le moschee che il gruppo presiede sono centri di indottrinamento integralista e di raccolta terroristica. I critici delle tesi di Magdi Allam ritengono invece che non sia l'intero gruppo a dover essere imputato, ma che in esso risiedano forze da coltivare e che non sono completamente fondamentaliste. Questa è la materia del contendere. Ma la Storia, a mio avviso, fino ad ora dà ragione alle tesi di Magdi Allam e non alle ricostruzioni "possibili o probabili" degli studiosi autori del grave appello e degli articoli proposti dalla rivista “reset”, la posizione degli intellettuali che attaccano Magdi Allam intende rafforzare la presa di un gruppo che è considerato come la "cupola" dell'integralismo, in pratica sostenere che in fondo in fondo in una organizzazione fondamentalista non tutto è da buttare, equivale alla posizione di chi legittima hamas, noto refrain degli esponenti del governo italiano.

Magdi Allam vuole sostenere che siamo in guerra, che il nemico vuole soppiantarci e sterminarci e che non ha senso andare ad autoconvincersi che esista ragionevolezza laddove ragionevolezza non c'è, ma c'è solo fanatismo. Lo scontro tra Magdi Allam e gli intellettuali è divenuto lo scontro storico dei nostri tempi, le loro tesi sono il cuneo a seguito del quale la porta potrebbe essere sfondata. Ecco perchè un contrasto apparentemente sui grandi sistemi e relegato alle accademie di pensiero si è trasformato in uno scontro di tale portata nazionale. L’offensiva contro Magdi Allam ha parecchio debordato dai limiti stretti dell'argomento e ha coinvolto una serie di cofirmatari che sottoscrivono contro Magdi Allam un testo piuttosto pericoloso e che certamente contribuisce a far diventare una voragine quello che poteva essere solo un dibattito seppur acceso tra due punti di vista. Perchè sostengo che si è aperta una voragine : perchè in definitiva Magdi Allam è stato relegato a portavoce dei tifosi di Israele, mentre i firmatari dell'appello si sono autoincensati di essere i portatori dell'unica "verità" e la persona e non solo le tesi di Magdi Allam è il nemico da additare al pubblico disprezzo e da distruggere.

Siamo sotto attacco da parte di un esercito integralista islamico che ripete ossessivamente una linea strategica estremamente chiara, la distruzione di cristiani, ebrei e musulmani “apostati”, nel senso di non integralisti, la distruzione dell’occidente e della sua democrazia e di Israele, la schiavitù della donna, il dominio totalitario sui paesi musulmani, un esercito che ha l'appoggio in Europa di ideologie opportunistiche, proprio come la seconda guerra mondiale trovò l'alleanza tra la Germania nazista e la Russia sovietica, il patto hitler-stalin per la spartizione della Polonia fu il via libera dell'attacco della Germania all'occidente a cui seguì la conquista dell’altra metà della Polonia da parte dei sovietici. La seconda guerra mondiale è vero che ebbe il suo seme nella conferenza di Monaco del 1938, ma ebbe la scintilla nel patto del 26 agosto dell'anno successivo tra le due potenze totalitarie. L'Europa potè sopravvivere nella vergogna a Monaco 1938, ma non potè sopravvivere al patto nazisovietico del 1939.

Quale è allora la similitudine con il feroce dibattito intellettuale a cui stiamo assistendo tra Magdi Allam e i suoi cacciatori? Anche allora ci fu chi disse :"ma in fondo il nazismo qualcosa di buono lo avrà pure" e poi "ma in fondo il comunismo non è tutto da buttare" e "se insistiamo troppo rischiamo di isolare hitler e di costringerlo ad usare la forza". Sono gli stessi discorsi di oggi, possono essere comprensibili partendo da un punto di vista, se io mi vedo arrivare contro una nube nera, è umano che la mia prima reazione sarà cercare la parte buona della nuvola nera e, anche se la parte buona non esiste perchè la nuvola mi vuole uccidere, mi autoconvincerò che non lo farebbe mai, perchè sarò tentato di considerare che la nuvola nera abbia il mio stesso percorso razionale che non consente a nessuno di uccidere chicchessia.

Ovviamente gli storici sensati che si addentrano correttamente nella psiche delle ideologie totalitarie smentiscono che le nuvole nere abbiano lo stesso percorso logico e cartesiano del pensiero delle persone normali. La logica di hitler non era cartesiana, era meinkampfiana, la logica di stalin era comunista, la logica degli integralisti islamici è coranica in senso fondamentalista. Ma se io, occidentale, pretendo che hitler abbia la mia logica, come stalin, come hamas, allora sono un fesso e un incapace di accettare la realtà. So bene che l'incapacità dell'accettazione della realtà, quando non causata da una comunanza di vedute con gli obiettivi delle nubi nere o da opportunismo, è provocata da una umanissima paura e da una umanissima questione :"ok, ho scoperto che la nube nera non è razionale e mi vuole mangiare, chiudo gli occhi e aspetto che passa? oppure devo gettare alle ortiche l'intera costruzione morale della mia vita e devo imbracciare il fucile e attaccare prima che mi mangi?".

Quando Chamberlain e Daladier furono acclamati al ritorno in patria da Monaco nel 1938 come salvatori della pace perchè avevano accontentato hitler gettandogli nelle fauci la Cecoslovacchia, essi sapevano benissimo che, più che per aver salvato la "pace", venivano acclamati dal sollievo delle loro opinioni pubbliche terrorizzate da che cosa sarebbe avvenuto se non ci si fosse piegati ai desideri di hitler, ovviamente è umano che ogni essere umano, se può evitare la propria possibile distruzione, cerchi di evitarla. La mia considerazione non vuole essere certo in difesa di un simile atteggiamento, ma di fatto è comprensibile. Ecco che, proseguendo nel ragionamento, possiamo elaborare che la guerra di Magdi Allam, obbligato a farla, non è la guerra degli intellettuali da salotto che non vogliono essere obbligati a farla per non perdere le comodità della vita di ogni giorno, ecco che la resistenza della Cecoslovacchia nel 1938 non era la guerra degli occidentali che non volevano "morire per Praga", ecco che anche dopo l'attacco della Germania alla Polonia l'opinione pubblica europea si chiese "perchè morire per Danzica" e fu solo la forza morale dell'Inghilterra che pose il paletto di che cosa era accettabile e di che cosa non lo era più e le democrazie entrarono in guerra, ma era troppo tardi, in un anno, da Monaco 1938, la potenza militare di hitler non era più arginabile. E così oggi, "perchè morire per Israele?", “perché rischiare gli attentati di al qaeda o di hamas o l’inimicizia di hezbollah?”. Di qui lo slancio alle più improbabili acrobazie per autoconvincersi che dopo tutto hamas non è il demonio, che hezbollah vale un invito a cena, che con i talebani si deve trattare, che non ha senso perdere i contratti con l'Iran e che del genocidio delle popolazioni musulmane ad opera dei terroristi integralisti islamici è meglio non parlare e che ai Fratelli Musulmani conviene inchinarsi. Ed ecco perchè la guerra di Israele non è la guerra dell'Europa, ecco perchè la guerra di Magdi Allam non è la guerra dei firmatari dell’attacco. Per puro spirito di sopravvivenza oppure per opportunismo è umano non sentirsi vincolati a partecipare alla tragedia altrui.

Che cosa non funziona in questo razionalissimo convincimento : il fatto che non è vero che si possa accontentare qualsiasi nube nera di modo che ci lasci in pace, Winston Churchill disse bene "stiamo cercando di nutrire il coccodrillo nella speranza di essere gli ultimi ad essere mangiati". Il grande dibattito nelle democrazie è quindi tra coloro che sostengono che fino a che il coccodrillo arriverà vicino a noi, sarà diventato civilizzato e tra coloro che sostengono che dare da mangiare preda dopo preda al coccodrillo non solo lo renderà sempre più affamato, sempre più convinto che il suo modo di rapportarsi sia quello vittorioso, ma gli permetterà di ottenere il tempo necessario ad affilare in tale modo i suoi dentoni tanto da diventare invincibile, fino a che, quando arriverà per mangiare noi, non potremo fermarlo. Nei prossimi mesi una situazione simile si proporrà : attaccare preventivamente l'Iran prima che si doti e quindi tiri l'atomica oppure offrire all'Iran prede dopo prede sperando di ammansirlo? La guerra di sopravvivenza delle prede predestinate non è la guerra di chi cerca di ammansire il coccodrillo, ecco la ragione della rottura all’interno delle società occidentali, rottura che non può avere riparo e che è il prodromo di avvenimenti drammatici che imporranno a ciascuno di noi di prendere una posizione, di entrare comunque in guerra, la guerra tra chi ciba il coccodrillo e tra chi si rende conto di essere la prossima preda e contrasta il coccodrillo. Una guerra civile all'interno della società minacciata.

E, per quanto poco possa valere l’opinione degli editori del nostro piccolo Concerto di Sogni, viva Israele, viva Magdi Allam, viva il diritto di Israele alla vita, viva il diritto di Magdi Allam di continuare ad illuminarci con la sua saggezza e la sua conoscenza.

Roberto Mahlab


   
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