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 Il...diario
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luisa camponesco
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Inserito - 04/10/2004 :  15:34:01  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Il … diario


Silvia, quel giorno, uscì di corsa da casa, era già in ritardo, le lezioni all’università stavano per cominciare. Imboccò corso Garibaldi, e se la trovò improvvisamente davanti.
La bancherella occupava metà marciapiede, era una esposizione di libri, alcuni avevano la parvenza d’essere esemplari molto vecchi.
- Prego signorina! Veda se le interessa qualcosa. Ho edizioni anche molto pregiate.
Silvia non potè resistere alla tentazione e si fermò, i libri erano da sempre la sua passione. Incominciò ad osservarli, prenderli, accarezzarli, le rilegature erano veramente notevoli, alcuni in pelle pregiata con le incisioni in oro.
- Forse non posso permettermi di acquistarli – disse ad un tratto sospirando – chissà come sono costosi.
- Non sono costosi, hanno tutti il medesimo prezzo, 5 euro l’uno.
Un’espressione stupita si dipinse sul suo volto.
- 5 euro qualsiasi libro?
- Ha capito benissimo, non solo ma se acquisterà tre volumi, avrà in omaggio questo diario.
Mostrò un libretto, chiuso da un lucchetto, finemente decorato.
- Non mi sta prendendo in giro?
- Ho la faccia di una che scherza? – l’espressione della donna era risoluta e intimidì Silvia.
- Non volevo essere irrispettosa, ma ho pensato che questi volumi costassero molto di più.
- Allora ha deciso?
- Prendo questi
- Come le ho detto prima, con tre libri ha diritto anche al diario.
La donna incartò i volumi e Silvia pagò, ma prima che potesse andarsene la donna le raccomandò:
- Questo diario è molto particolare, se n’accorgerà. - Poi avvicinandosi all’orecchio le sussurrò – lei potrà scrivere quello che desidera accada il giorno dopo, ma stia attenta, usi saggezza, usi tanta saggezza.
Silvia sorrise pensando a quanta gente strana ci fosse al mondo, poi soddisfatta riprese la strada verso l’università.

- Silvia!! Che meraviglia di libri hai preso? Costeranno un patrimonio! – l’amica Gabriella ammirava i volumi
- Solo 5 euro al volume e se ne prendi tre hai in omaggio un diario come questo.
- Non ci credo
- Puoi verificarlo, la bancherella si trova in corso Garibaldi.
Senza nemmeno rispondere Gabriella, presa la borsetta, si precipitò in strada. Tornò due ore dopo, scura in volto.
- Se volevi prendermi in giro ci sei riuscita benissimo – non attese risposta e se n’andò indispettita.
Silvia non sapeva cosa pensare, ma decise di verificare di persona quindi ritornò in corso Garibaldi.
Non trovò più la bancherella dei libri ma solo una venditrice di fiori.
- Mi scusi, potrebbe dirmi dov’è andata la signora che vendeva libri? Poco fa era proprio lì dove ora c’è lei.
- Sono qui da questa mattina e le assicuro non c’è mai stato alcuno che vendesse libri. Vuole una rosa? Oppure un mazzolino di fiori di campo?
- Grazie e mi scusi – Silvia si allontanò, possibile che si fosse sbagliata, eppure era proprio in corso Garibaldi ne era certa. Guardò l’orologio si era fatto tardi, doveva tornare a casa, rimosse l’accaduto e si concentrò su ciò che doveva fare in serata.

Prima di coricarsi si rammentò del pacchetto di libri, non riusciva ancora a credere di essere in possesso di simili edizioni. Dopo averli messi nella libreria prese il diario e incominciò a scrivere quanto gli era accaduto nella giornata, certo che fare il diario alla sua età come una ragazzina… però poteva andar bene come agenda, quindi, in fondo alla pagina annotò gli impegni del giorno seguente.
Nella mattinata successiva si apprestò ad uscire e volle controllare l’ora degli appuntamenti, ma quando aprì il diario, con sua gran sorpresa, la pagina risultò bianca, solo in fondo alla pagina lesse gli impegni della giornata, di quanto accaduto il giorno precedente nulla. Eppure era sicura, aveva fatto una cronaca sintetica di quanto le era successo.
Ricordò allora le parole della venditrice di libri, “su questo diario lei potrà scrivere tutto quello che desidera accada il giorno dopo”. No, non poteva crederci probabilmente c’era una spiegazione logica, ma nonostante il suo scetticismo, annotò in fondo alla pagina un desiderio che accarezzava da tempo “ desidero che domani Giovanni mi inviti a colazione”.
Giovanni era il suo sogno segreto, bello intelligente e corteggiato da tutte ma non l’aveva mai degnata di uno sguardo, si dette della sciocca, ma in fondo che male c’era fantasticare un po’?
All’università, dove lavorava in segreteria, incominciò a scrivere alcune lettere e ad archiviare pratiche.
- Scusi se la disturbo, ho bisogno di una informazione!
Alzò gli occhi e dall’altra parte dello sportello scorse il bel viso di Giovanni. Si guardò attorno ma era sola in ufficio quella mattina, con un leggero rossore si alzò dalla scrivania.
- Come posso esserle utile? – il cuore le batteva talmente forte che temeva si sentisse.
- Ho bisogno di contattare il professor Acerri ma non ho il suo numero telefonico se lei gentilmente…
- Glielo cerco subito – lo interruppe sperando non notasse il suo imbarazzo.
- Non importa non mi serve ora, passerò più tardi, magari all’ora di pranzo… anzi, potrebbe farmi compagnia se le fa piacere.
L’invito la colse di sorpresa
- La ringrazio ma ho già un impegno – e subito si pentì.
- Allora sarà per la prossima volta – sembrava deluso.
Appena Giovanni se n’andò, Silvia andò subito a sfogliare il diario e in effetti la pagina non portava più alcuna annotazione era ancora bianca. Chiuse di colpo il libretto e lo nascose, avrebbe riflettuto a casa con calma.
Non era possibile che fosse capitato proprio a lei, cercava di rammentare le raccomandazioni ricevute, la responsabilità di stabilire il proprio futuro le toglieva il fiato. Di una cosa era certa, non avrebbe mai forzato qualcuno ad amarla. Stava ancora riflettendo quando il telefono squillò.
- Silvia – la voce della madre era rotta dal pianto.
- Cos’è accaduto? – era spaventata
- Papà ha avuto un infarto, ora è in rianimazione, io sono qui all’ospedale Civile
- Vengo subito mamma! – non riattaccò nemmeno la cornetta. Era già per le scale quando si fermò all’improvviso, prese il diario e scrisse “domani mio padre si riprenderà “
Le ore passavano lente, madre e figlia si tenevano per mano e pregavano, la notte non portò alcuna novità, ma al mattino un medico…
- Ho buone notizie, il signor Carli si è ripreso talmente bene che non è necessario portarlo in terapia intensiva, ma lo terremo comunque in osservazione per qualche giorno.
Silvia e sua madre si abbracciarono e senza farsi vedere la ragazza sbirciò il suo diario. La pagina era tornata bianca. Era consapevole di aver ricevuto un dono prezioso, l’avrebbe usato nel migliore dei modi. Qualche giorno dopo, mentre era nel suo ufficio si sentì chiamare.
- Buon giorno Silvia, si chiama Silvia vero? – Giovanni era lì proprio per lei – è libera per il pranzo oggi?
Silvia controllò subito il suo diario anche se era sicura di non aver scritto nulla al riguardo, in effetti la pagina era immacolata, quindi quell’invito non era una forzatura del destino. Finse di controllare la sua agenda.
- Oggi sono libera
- Benissimo allora andiamo, ho molta fame. - Cominciò così la loro bella e lunga storia.
-

Gli anni erano passati e molte le cose accadute, dal suo matrimonio con Giovanni erano nate due figlie, belle intelligenti e…insicure. Silvia scriveva con parsimonia su quel diario, temendo di stravolgere troppo gli eventi, si accontentava di piccoli desideri, o almeno potevano apparire tali.
- Mamma domani ho un esame non ce la farò!
Ed ecco Silvia scrivere sul diario un desiderio.
- Incredibile l’ho superato – la ragazza era ancora perplessa, ma Silvia custodiva il suo segreto.
- Silvia, spero proprio in quella promozione, sai risolveremmo un bel po’ di problemi – Giovanni aspirava a diventare capo-ufficio aveva lavorato molto per arrivare a quella meta. Sul suo diario, quel giorno, Silvia scrisse “domani Giovanni avrà la promozione”. Teneva quel libricino chiuso a chiave in un cassetto per timore che qualcuno lo scoprisse.
- Mamma! Come mai questo cassetto è chiuso? Mmm hai dei segreti ?
Sorridendo lasciava intendere, con fare scherzoso, di averne qualcuno, ma fortunatamente nessuno la prendeva sul serio. Il marito divenne capo-ufficio, le figlie si laurearono ed ognuna prese la propria strada.
La vita procedeva tranquillamente e il diario rimase chiuso nel cassetto per parecchio tempo, ma un giorno una delle figlie confidò alla mamma di desiderare un bambino, ma nonostante le cure cui si era sottoposta non succedeva nulla. Il dolore della giovane era tangibile, così Silvia riaprì il cassetto ed incominciò a scrivere nuovamente su quelle pagine e la mano le tremò leggermente.
-“ domani mia figlia si accorgerà di attendere un bambino”- lo richiuse e lo strinse al cuore prima di riporlo nel cassetto.
Il giorno seguente la figlia le telefonò molto emozionata.
- Mamma è accaduta una cosa fantastica, finalmente sarò mamma. Oggi il medico me lo ha confermato -
Ecco un altro piccolo miracolo compiuto dal quel magico diario. Silvia non era mai riuscita a comprendere perché fosse stata scelta proprio lei quel giorno di tanti anni fa, ma aveva ricevuto un dono unico, preziosissimo e di questo sarebbe stata eternamente grata, ma si poneva ora la domanda a chi un giorno lo avrebbe lasciato.


Passeggiava nel parco quella mattina di primavera, era serena e tranquilla, aveva avuto una vita felice e fortunata sua nipote la raggiunse.
- Nonna ti accompagno per un po’ ho bisogno di parlarti, sai con te mi è sempre riuscito comunicare, molto più che con la mamma.
Silvia guardò il bel viso preoccupato di quell’amata nipote, voleva bene anche agli altri naturalmente, ma Marta era diversa era particolare, sensibile e generosa e il solo fatto che avesse un problema la metteva in ansia.
- Dimmi cos’hai bambina! – la chiamava ancora bambina anche se ora era una giovane donna.
- Nonna, sai bene quanto mamma e papà desiderino che accetti quel posto in ospedale, in fondo sono un bravo medico – lo disse con una punta d’orgoglio
- E’ una bellissima opportunità Marta ma…
- Nonna c’è tanta gente che soffre nel mondo e non c’è nessuno che si occupi di loro.
Silvia incominciò a capire e un nodo le strinse la gola.
- Ho chiesto di entrare nell’organizzazione dei medici senza frontiere, ma sono sicura che i miei genitori mi ostacoleranno.
- Ma andrai lontano, non ti vedremo più…
- Nonna io sarò sempre con voi anche se fossi all’altro capo del mondo. Aiutami a convincere la mamma, a te darà ascolto lo so bene.
- Non preoccuparti Marta, se è questo quello che vuoi nessuno ti fermerà.
- Grazie nonna ti voglio un mondo di bene – la baciò sulle guance e si allontanò col suo passo leggero, quasi saltellando.
Silvia sospirò, dopo molte riflessioni prese la decisione più dolorosa della sua vita, estrasse dalla borsa il suo diario ed incominciò a scrivere.
- “Domani Marta realizzerà il suo sogno” – avrebbe voluto cancellare subito quello che aveva scritto, ma sapeva bene che non era possibile. Chiuse il diario, si sedette su di una panchina e pianse silenziosamente.

- Hai fatto buon uso del tuo diario - quella voce improvvisa la distolse dai suoi pensieri.
La donna della bancarella dei libri era lì davanti a lei esattamente come l’aveva conosciuta, il tempo sembrava non fosse trascorso.
- Ora non ti serve più, devi ridarmelo – tese la mano e Silvia meccanicamente glielo porse.

^^^^^^^^^^^

- Abbiamo edizioni interessanti ed alcune anche rare – la venditrice di libri con la sua bancarella all’inizio di corso Garibaldi si rivolse al giovanotto che si mostrava molto interessato
- Chissà come sono costosi – rispose il giovane
- Il prezzo è 5 euro per ciascun volume e se ne acquista tre …… avrà in omaggio anche questo bel diario.





   
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