Concerto di Sogni
Main sponsor: Ideal Gomma Sport Sas
Think and Make It!

Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor Concert of the World: English Version



 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 I Soli di Isfar
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
luisa camponesco
Curatore


Italy
1907 Inseriti
385 Gold
2262 Punti Rep.
Inserito - 31/08/2004 :  20:11:03  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Soli di Isfar

I due soli illuminavano l’intero pianeta, pianeta sul quale non scendeva mai la notte. La vegetazione aveva un color ocra, tutto aveva questo colore. L’acqua era un bene prezioso, tanto prezioso che il suo furto era punito severamente. La vita in superficie non era facile a causa delle elevate temperature. Gli animali avevano sviluppato corazze protettive, ma per gli isfariani la faccenda era diversa. Salivano in superficie con particolari tute e occhiali protettivi, era sempre stato così fin da quando il pianeta era stato colonizzato, migliaia di rivoluzioni prima. La superficie poi si era riscaldata a tal punto che si era resa necessaria la costruzione di città sotterranee.
La maggior parte della popolazione non aveva mai visto i due soli. Solo i tecnici e gli scienziati avevano questa possibilità, quando i soli erano al “tramonto”. Non era un vero e proprio tramonto ma si trovavano sulla linea dell’orizzonte, uno a levante l’altro a ponente e la luce era più tenue. In alcuni periodi del ciclo planetario si intravedevano due costellazioni. La costellazione di Umàr e quella di Ulàr che circondavano il sistema isfariano come una corona ed erano oggetto di studi e rilevazioni periodiche.
Kalìk stava proiettando la costellazione di Ulàr nella stanza della Simulazione quando Laira lo raggiunse
- Qualche novità?
Kalìk spense il maxivideo
- Nessuna - rispose - poi la guardò - sei stata nella vasca dei sogni?
Laira alzò le spalle
- So che non approvi, ma lo faccio con uno scopo ben preciso e presto saprai il perché.
Le vasche dei sogni erano state introdotte un centinaio di Rivoluzioni prima (anni terrestri) e consistevano in casse con chiusura ermetica, collegate all’esterno con una serie di condotti di aerazione, poi alcuni elettrodi venivano collocati alla base della nuca per stimolare una particolare zona della corteccia celebrale. Una volta impostato il programma, il sogno aveva inizio. Ognuno poteva essere protagonista di fantastiche avventure, questo era un modo per sfuggire alla sgradita e difficile realtà di quel mondo sotterraneo.
Kalìk pensava che le vasche dei sogni fossero solo una perdita di tempo, c’erano cose più importanti a cui pensare, come il controllo delle riserve idriche.

- Siamo scesi ancora di quattro Zone, se andiamo avanti di questo passo fra due Rivoluzioni avremo grossi problemi - Kalik era preoccupato, ne avrebbe parlato al Coralium.
Mentre faceva le sue considerazioni, Laira, nella sua vasca dei sogni stava volando in un cielo amaranto ed udì la voce di Horm “il colonizzatore” che narrava la storia di un mondo lontano e della gente che l’abitava, del pianeta d’origine della loro gente.
- Tutto è scritto nei Libri Antichi perché nessuno dimentichi - questa frase colpì Laira che si scollegò prima del termine, anche se i suoi sogni erano sempre brevi. La conseguenza pericolosa di una di una prolungata permanenza nelle vasche era la dipendenza, alcuni dovevano essere estratti con la forza ed essere rieducati alla vita reale.
Nei Libri Antichi, come diceva Horm, era conservata la memoria e forse, pensava Laira, anche la soluzione ai problemi di Isfar. Si diresse verso l’archivioteca, non aveva l’autorizzazione all’accesso, solo i componenti del Coralium e Kalik.
Doveva assolutamente entrare in quel locale e collegarsi alla Memoria. Convincere Kalik non sarebbe stato facile.

- Devo ammettere che la cena è deliziosa e questo mi fa sospettare che c’è una contropartita - Kalik rivolse uno sguardo interrogativo a Laira.
- Tu sospetti sempre di tutto
- Non è vero ma ti conosco bene
- Volevo solo raccontarti uno strano sogno. Ti prego non arrabbiarti e ascoltami. “stavo volando in un cielo colorato e un vento caldo mi avvolgeva, quando la voce di un colonizzatore di nome Horm ha incominciato a narrare anche di un pianeta che chiama Agùa completamente ricoperto d’acqua...
- Un momento - la interruppe Kalik - come sai di Horm? Ti sei inserita nella archivioteca ?
- Noo! Lo so che è proibito, non saprei dire com’è accaduto, ma ho udito la voce di Horm. Dobbiamo cercare nelle Memorie, sono sicura che la soluzione al problema di Isfar sia prorpio lì.
L’espressione incredula dell’uomo la offese e la fece ammutolire.

Kalik, pensieroso, percorrendo i lunghi corridoi, passò dinnanzi al settore delle vasche dei sogni. Si soffermò ad osservare le centinaia di isfariani, persi in chissà in quali mondi e un pensiero gli attraversò la mente “se Laira avesse ragione?”.
Si diresse a grandi passi verso l’archivioteca, digitò il suo codice ed entrò.
Da parecchio ormai nessuno vi entrava, anche i membri del Coralium preferivano sognare, tutti avrebbero presto dimenticato l’esistenza dei Libri Antichi.
Si sedette dinnanzi al memoschermo ed incominciò la ricerca.
Dopo un po’ trovò la Memoria di Horm e la faccenda divenne più interessante.
Le immagini oleografiche cominciarono a formarsi, Horm, capelli bianchi e barba fluente mostrò pianeti sconosciuti e fra questi Agùa e i suoi straordinari abitanti acquatici. La scena cambiò e si vide come i colonizzatori avessero appreso il modo di produrre acqua e trasformare un pianeta come Isfar in un giardino con fiumi che sotto la luce dei due soli parevano colate d’oro. Purtroppo mancava nella narrazione la parte relativa alla tecnica per giungere a tali risultati . Il controllo del clima era ormai una conoscenza perduta, ma il riscoprirla equivaleva alla salvezza di Isfar e dei suoi abitanti.

Nell’immensa sala che ospitava il Coralium, Kalik espose il suo progetto, trovare Agùa e apprendere le tecniche per il controllo climatico. Un mormorio di stupore si levò dai consiglieri
- Come faresti a trovare Agùa?
- Seguirò il percorso tracciato da Horm
- E con quale mezzo pensi di andare?
- Nel vecchio spazioporto c’è ancora una nave stellare
- Ma è un rottame - sbottò uno dei consiglieri
- Potremmo ripararla e metterla in grado di decollare
- Ma in questo modo sottrarresti risorse preziose a Isfar
- Non ci sono alternative, le risorse d’acqua sono al limite e quelle alimentari pure, in questo modo avremmo almeno una opportunità di salvezza - Kalik sperava di essere convincente
- Ti comunicheremo al più presto la nostra decisioni - così si concluse il Coralium
Laira preoccupata cercò Kalik
- Verrò con te.
- Non se ne parla nemmeno.
- Non dimenticare che sono stata io a suggerirti di consultare le Memorie di Horm, quindi ho il diritto di venire con te.
Kalik non rispose e accelerò il passo verso il suo alloggio. Camminò nervosamente per un tempo che gli parve infinito quando il comunicatore interno lampeggiò segno che una decisione era stata presa.
Con i battiti accelerati si diresse verso la Grande Sala, Laira lo rincorse ma non le fu permesso di entrare.
- Abbiamo valutato con attenzione quanto ci hai detto e alla luce dell’attuale situazione non abbiamo trovato altre soluzioni, quindi permetteremo il viaggio alla ricerca di Agùa. Ma se non tornerai prima della seconda Rivoluzione, al sorgere del sole di Ponente, Isfar sarà perduta e con essa anche i suoi abitanti. Sei pronto ad assumerti questa responsabilità?
Calò il silenzio
- Sono pronto - mormorò con un fil di voce Kalik - SONO PRONTO - ripetè urlando
I componenti il Coralium si alzarono e abbassando il capo lasciarono la Grande Sala.
Kalik rimase solo e poco dopo sentì il peso della responsabilità che si era assunto e si mise a tremare.
Da lontano Laira lo osservava, avrebbe voluto correre da lui, abbracciarlo invece si allontanò senza farsi vedere.

Mentre l’opera di riparazione della nave procedeva, Kalik trascorreva il suo tempo a studiare le memorie di Horm finchè ebbe un’intuizione. Alcuni passi dei Libri Antichi descrivevano una costellazione che corrispondeva alla costellazione di Ulàr. Agùa si trovava all’interno della stessa. Per la prima volta Kalik provò un senso di soddisfazione, ora aveva una traccia da seguire.

Arrivò il giorno della partenza.
- Aumentate la potenza a G3, molto bene ora a G4
- Surriscaldamento nella zona motori - l’allarme risuonò in tutta la nave
- Isolate i settori 2 e 3
Gli ordini si susseguivano a ritmo incalzante. Kalik sul ponte di comando non toglieva gli occhi dal pannello di controllo
- Perdiamo potenza!
- Toglietela dalle aree non vitali.
La nave ebbe un sussulto e riprese stabilità. Kalik era pensieroso quando sentì un rumore provenire da un pannello d’aerazione. Con cautela tolse i ganci e aprì il portello.
- LAIRA!! - urlò - cosa ci fai qui?
Laira sorrise imbarazzata
- Esci subito! Ma ti rendi conto del rischio che hai corso? Sono già abbastanza preoccupato e adesso mi trovo un problema in più.
- Sono venuta per darti una mano - rispose Laira
Kalik scollò il capo e controllò nuovamente le mappe stellari
- Non arriveremo mai a Agùa - disse sconsolato
- Ti sbagli un modo c’è, ho riletto le Memorie e so che esiste un passaggio
- Ma di cosa stai parlando? Per raggiungere quella costellazione ci vorrebbe un’eternità
- Il passaggio è proprio qua - Laira indicò un punto sulla mappa - un corridoio fra due stelle
- Ma usciremo di rotta di 90 gradi! - replicò Kalik
- Fidati! A meno che tu non abbia un’altra soluzione - Laira aveva parlato con un tono sicuro e deciso. Dopo un attimo di esitazione l’uomo prese i comandi
- Rotta 90 gradi est di Umàr
La nave cambiò direzione con tutta la potenza che possedeva, se avessero sbagliato sarebbe stata la fine.
- Ecco ora si dovrebbe vedere il passaggio.
Una macchia simile ad un buco nero era proprio innanzi a loro. Tutti gli strumenti della plancia smisero di funzionare e il buio fu totale. Era forse la fine?
All’improvviso l’universo riapparve con miriadi di stelle sconosciute, ma dinnanzi a loro un pianeta azzurro, Agùa.
Man mano la nave si avvicinava il pianeta si ingrandiva fino a riempire lo schermo
- Punti di atterraggio?
- Solo due lembi di terra ai poli
- Andiamo a nord - disse Laira
- Preparate una nanosfera! - ordinò Kalik
- Coraggio vieni anche tu - disse rivolto a Laire che non se lo fece ripetere due volte.
La nanosfera si posò dolcemente sulla terra, l’aria era respirabile anche se con una concentrazione d’azoto maggiore,
- E adesso? - domandò Kalik
- Adesso aspettiamo - rispose Laira
Trascorse un po’ di tempo, ma ad un tratto l’acqua si increspò e una creatura emerse.
Una lunga cresta blu partiva dal centro della fronte e seguendo il dorso terminava in una estremità affusolata, membrane palmate sostituivano gli arti, gli occhi erano rotondi e di un verde brillante.
- HORM! - gridò Laira facendo un passo avanti.
La creatura scomparve nell’acqua.
- L’hai spaventata - rimproverò Kalik, ma subito dopo una moltitudine di esseri raggiunse la terra. Kalik e Laira indietreggiarono impauriti.
In mezzo agli acquatici si fece largo una creatura diversa, munita di vari tentacoli, alcuni di essi stringevano un contenitore sigillato che posò ai piedi di Laira, poi com’erano apparsi scomparvero nelle profondità oceaniche.
- E’ inutile rimanere qui, sapevano il motivo del nostro arrivo e questa è la loro risposta.
Sulla nave, dopo aver impostato le coordinate per il ritorno, ruppero i sigilli ed esaminarono il contenuto della cassetta.
- Incredibile - esclamò Laira - è la parte mancante delle Memorie. Lessero avidamente, mentre la nave sfrecciava verso Isfar, alla fine si lasciarono andare increduli sulle loro poltroncine.
- Non l’avrei mai immaginato, Isfar possiede un solo vero sole, l’altro è una stella artificiale costruita dai colonizzatori per bonificare il pianeta. Col tempo, però, il rimedio si è rivelato un problema e nel frattempo i colonizzatori scomparsi e la memoria perduta.
- Ma ora sappiam come fare!
- Si Laira è vero, ora sappiamo come spegnere il sole artificiale.

All’inizio della seconda Rivoluzione, sulle colline di Isfar, Kalik e Laira videro per la prima volta il sole tramontare, la notte scendere sul pianeta, il cielo riempirsi di miriadi di stelle luminose e splendenti come gioielli.
Ma nessuno, proprio nessuno seppe spiegare come Horm “il colonizzatore” fosse un giorno apparso nel sogno di Laira.



   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema Incorniciato Il canto di Selim 
Tema Incorniciato Innamorarsi
Tema Incorniciato Uno sguardo sul ponte 
Tema Fiabe dal mondo - L'onestà premia
Tema Sotto vuoto?
Tema Bimba cade dalla finestra - illesa
Tema Fiabe dal mondo - La furba scimmetta
Tema Pensando alla primavera
Tema Incorniciato La sottile linea 
Tema Un compleanno davvero speciale!
Tema La piccola chat
Tema Un pensiero per te
Tema Incorniciato Un milione d'anni fa 
Tema Il coniglietto Pasquino
Tema Buona Pasqua
Tema Due scrittrici, due stili
Tema La Banda della Pimpinella
Tema Incorniciato Il canto del menestrello
Tema L'importanza di scrivere
Tema Fiabe dal mondo - Le due sorelle
-----------------------------------------
Vai a:

Pagina Caricata in :2,31
Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2001-2021 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page