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redazione_cds
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Inserito - 10/08/2003 :  12:25:21  Mostra Profilo  Visita la Homepage di redazione_cds Invia un Messaggio Privato a redazione_cds
Fermatevi.
Buttate la testa indietro e pensate a questi anni passati.
Momenti piacevoli, tristi, sensazioni stupende, amare; una risata in
compagnia di un buon amico, una soddisfazione seguita da una delusione, e
da una soddisfazione e ancora una delusione.
Sono in molti a definire questa vita una catena composta da tante perline:
ognuna contiene un ricordo, un pezzettino della nostra esistenza; tutti,
prima o poi, si accorgono che questa catena non è mai lunga abbastanza. Ed
è allora che più che i bei momenti, a sorpresa, si rimpiangono quelli sprecati.
Quante volte, chi a casa, chi sui banchi di scuola, al lavoro, nel pieno di
una serata noiosa guardando l’orologio abbiamo pensato: “ ma il tempo non
passa mai?”
E chi un in quel momento può immaginare che prima o poi rimpiangerà di
aver incitato lo scorrere del tempo?
<<La vita è troppo breve >>, è un detto ormai divenuto classico. I più
pensano sia dovuto ai ritmi frenetici di questa caotica vita moderna.
Una vita agevolata da mille e più invenzioni, dalla lavatrice al cancello
elettrico, dall’autoradio al cellulare, ai mass madia.
Il mondo di oggi ci presenta una realtà mai stabile, nulla, ora è uguale a
come era un minuto fa. La tecnologia varia da un giorno all’altro, e noi,
seduti nel nostro focolare domestico, ci troviamo involontariamente ad
essere partecipi di tutti questi continui cambiamenti.
Di fronte a questo irrefrenabile progresso, a mezzi come internet, dove
foto, filmati ed informazioni viaggiano da un continente all’altro alla
velocità della luce, questa vita sembra essere una non vita.
Questi ritmi velocissimi,ci agevolano ma un po’ anche spaventano perché
non appartengono all’uomo, non sono umani.
E Allora non via è mai capitato di avere dubbi sulla vostra esistenza?
Di domandarvi “ e se in realtà io fossi un abitante di un altro pianeta. Di
un mondo dove il tempo scorre diversamente, dove un’ora dura un anno intero
e, arrivata la notte, le persone dormono per quelli che da noi sono
settanti anni che per loro sono solo una manciata di giorni?
E se questa, che io credo essere la mia vita, fosse solo un sogno? E un
domani mi sveglierò nell’altro pianeta? >>
Sembra fantascienza ma chi può dire di non aver mai pensato di NON stare
vivendo?
Prima o poi chiunque riflette su qualcosa di lontanamente simile.
E’ un po’ come la comune incredulità che si prova pensando all’universo: “
come può essere infinito?”
La mia mente non riesce ad immaginare qualcosa che non abbia mai fine; se
proviamo però a convincerci del contrario, ovvero che sia finito, ci
domandiamo”e dopo cosa c’è?” Ed immaginiamo quest’universo come un enorme
scatola, ai suoi lati cosa c’è? Il nulla?
Ed è strano perché neanche quest’ipotesi la nostra mente, assai limitata,
riesce ad accettare.
Ed allora quale sarà la verità?
E’ finito o infinito?
Perché mi trovo su questo pianeta, ha un senso la mia esistenza?
Sono vivo solo per caso?
Sono interrogativi vecchi quanto la terra. Invano cercavano una risposta
gli antichi filosofi, invano quelli latini, invano nel 1500, e così via
sino a giorni nostri.
Poi, chissà perché sono domande che ci poniamo ora, ma fra dieci minuti già
saranno sparite dalla nostra mente.
<<II a v t a p e i >>, ovvero “tutto scorre”. Il buon Eraclito non mentiva.
Probabilmente scompaiono perché ognuno di noi inconsciamente si dà delle
risposte, cerca di stabilire degli elementi, all’interno della propria
vita, che al contrario del materialismo di questa nostra caduca esistenza
terrena, siano immutabili ed indiscutibili. Ecco che ci affidiamo alla
religione.
La maggior parte della popolazione del nostro pianeta crede in un Dio.
Che si chiami Allah, Cristo o Buddha, ha sempre tre caratteristiche: eterno
( e non immortale) Onnipotente, e Perfetto.
Agli inizi del 1600 Cartesio, filosofo europeo, dimostrò la sua esistenza e
quella di Dio con la celebre formula << Ego Cogito, ergo sum, sive
existo >> ovvero << io penso, dunque sono>>.
Egli sosteneva che un uomo è in grado avere dubbi su ogni cosa esistente
tranne che sul fatto che in quel momento stia dubitando. E per poter
dubitare è necessario esistere. Quindi quest’uomo esiste.
Il problema dell’esistenza di Dio è proposto come diretta conseguenza del
dubbio. Nelle Meditazioni Cartesio enuncia la terza prova dell’esistenza di
Dio: l’esistenza è una perfezione, Dio è essere perfetto e quindi esiste.
Certo, al giorno d’oggi nessuno cerca di convincersi della propria
esistenza per vie così astratte.
La nostra società è avanzata, all’insegna sì del progresso ma anche del
consumismo.
Il filosofo dei nostri giorni è quadrato, si rivela a noi per mezzo di pile
o corrente: la televisione.
La filosofia che ci propone è << lavorate,guadagnate, comprate e vi
sentirete vivi >>.
Come succedeva nel 1600 dove la popolazione ascoltava e, non essendo in
grado di ribattere, accettava, la situazione non è cambiata.
La storia,come affermava Machiavelli è ciclica, tutto ciò che è stato, è
oggi, tutto ciò che è oggi sarà il prossimo domani.
Ed ecco, la televisione propone prototipi di vita da troppi accettati e
condivisi. E allora ecco che ci si convince che per sentirsi vivi e vivere
bene è necessario essere magri e piacenti.
E subito le ragazzine, quattordicenni o quindicenni si mettono a dieta. I
varietà e le soap-opere tanto amate dai ragazzi propongono un modello di
vita divertente, dove le preoccupazioni sono lontane, dove la vita è
semplice, dove i protagonisti non si crucciano dei piccoli problemi
quotidiani. Propongono una vita spensierata.
Ed ecco che qua e la spuntano come funghi le Discoteche. Per vivere senza
pensare si è disposti a tutto. C’è chi balla fino a notte fonda fino a
quando la sua mente è troppo esausta per pensare, chi chiude i propri
pensieri con una pastiglia, chi li affoga in una bottiglia.
Tutto per non pensare,per divertirsi ed avere meno inibizioni
nell’avvicinare l’altro sesso,perché ormai il divertimento spensierato che
fa sentire vivi passa anche e soprattutto per il sesso, e vale per ogni età.
Dalla bambina che a quattordici anni fa uso della pillola a chi,
sessantenne, tradisce la compagna di una vita con una prostituta.
Saranno in molti a giudicare quest’argomentazione terribile, ne sono
cosciente ma io, ragazza oggi e donna un domani, cresco con queste
convinzioni e con questi timori.
Timore che i miei figli un giorno crescano credendo che la vita vera sia
semplice e che vada vissuta senza porsi interrogativi. Che si aspettino un
futuro dalla strada spianata, non rendendosi conto che non sono questi i
valori che rendono una la vita, una vita.
Troppo pochi rispetto al passato sono i giovani che in un loro prossimo
futuro vedono una famiglia, sacrifici e facciano progetti a lungo termine.
I più vivono alla giornata, << oggi è oggi, al domani ci penserò domani >>
e di questo incolpano, superficialmente, i ritmi troppo incalzanti che
caratterizzano la nostra società, << colpa del progresso, diversamente dai
nostri padri ora abbiamo troppo poco tempo da vivere per sprecarlo
progettando o filosofeggiando>>. E’ la risposta più comune fra i giovani
d’oggi,.
Nel “De Brevitate vitae” il filosofo latino Seneca scriveva << Brevissima
ed ansiosissima è la vita di coloro che dimenticano il passato, che non si
curano del presente e temono il futuro e per questo non riflettono su esso:
giunti all’ultima ora, tardi comprendono, disgraziati, di essere stati
tanto tempo a non far nulla>>.
E Seneca ragazzi, è vissuto negli ultimi anni prima di Cristo.

Ambra C.

E.
Villeggiante


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Inserito - 10/08/2003 :  20:28:03  Mostra Profilo  Visita la Homepage di E. Invia un Messaggio Privato a E.
Non faccio parte del popolo dei discotecari e nemmeno mi riconosco in quella massa di "poveri" giovani da te descritta -poveracci, sì, è questo il profilo che ne delinei- ma leggendo i tuoi due pezzi (soprattutto l'altro) non posso fare a meno di provare ad esprimere le sensazioni che essi mi hanno suscitato. Che sono sensazioni di "non-convinzione", di parole belle sì, ma anche facili e retoriche se vuoi. Prima di tutto credo che non sia giusto giudicare così una generazione, dall'alto di non so quale presunzione, e che non basti citare autori vecchi e meno vecchi per potersi sentire "migliori" di chi magari al posto di leggere un libro ha guardato un programma leggero in tv. Essere belle persone dentro non si misura dalle volte in cui si va in discoteca o dai pantaloni che uno porta. E credo anche che la "colpa" di tutto ciò, se proprio non la vuoi dare ai tempi d'oggi ma imputare tutta a questi giovani senza cervello solo tv e moda, si possa almeno trovare a metà strada. Che si debba osservare, studiare, ricercarne le cause, i perchè. Infine -ma questa è una mia personale convinzione incondivisibile- solitamente "diffido" un pò di chi punta così il dito verso i giovani con toni di saggezza, specialmente se anch'esso giovane.
Che ognuno trovi la propria risposta, con i propri tempi.
E.
Ps: senza alcun tono polemico ovviamente, ma solo di riflessione per uno scambio di opinioni molto gradito.

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Inserito - 10/08/2003 :  21:13:47  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Admin Invia un Messaggio Privato a Admin
Spiego meglio quanto accaduto anche perche' non si vuole che "CNS" da area giornalistica si trasformi in area di dialogo come è ad esempio "Riflessioni".

E'stato chiesto ad Ambra di descrivere la "GSM Generation". Posto in questi termini l'articolo (di questo si tratta) non avrebbe potuto avere toni che lo connaturassero in modo diverso.. cosi' come se parlassimo della generazione del 68 o di quella Hippye o del periodo dei tamagochi, evidentemente un articolo di questo taglio "doveva" essere generalista..

Lo scopo di questi articoli è la creazione di una cultura dello scrivere secondo parametri che non sono quelli che oggi vediamo sulla stampa..

Il processo non puo' essere ne immediato ne semplice e ben ha fatto E. non sentendosi rappresentata a puntualizzarlo.. ma mi vien voglia di chiedere ad E. sapresti o vorresti scrivere un articolo dal titolo "GSM Generation" e come lo faresti? e' in questo senso che puo' avvenire un dialogo che possa essere scambio..

Io l'ho fatto cosi'.. tu come lo faresti? dalla visione diversa di argomenti che iniziano dallo stesso titolo potremo entrambi formarci una visione terza che avra' un pochino di entrambe.

Hai voglia di provare a scrivere un articolo E.? non una poesia.. o un racconto.. ma qualcosa che contenga un pochino dell'uno e dell'altro.. e racconti qualcosa..

La CNS e' a disposizione.. i pezzi devono essere mandati direttamente (e prima) a Redazione@concertodisogni.it e da quest'ultimi pubblicati.

Prossimi titoli.. la vicenda dei Pitbull, il caldo.. e le solite notizie che si vedono in TV però, speriamo, con uno stile diverso.. più "Concertodisogni"..

Un sorriso e buonaserata a tutti,
Redazione

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E.
Villeggiante


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Inserito - 11/08/2003 :  11:10:10  Mostra Profilo  Visita la Homepage di E. Invia un Messaggio Privato a E.
Molto volentieri.
Ci provo.
E.

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