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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 La cartomante
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Gabriella Cuscinà
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Inserito - 05/05/2003 :  08:50:00  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Gabriella Cuscinà Invia un Messaggio Privato a Gabriella Cuscinà

La Cartomante

Laura e Ottavio erano una coppia assai affiatata. Tubavano come due piccioni in amore. Vivevano in perfetta simbiosi. Pendevano l’uno dalle labbra dell’altro.
Si capivano con un solo sguardo e vivevano in perfetta armonia.
Anni addietro, s’erano conosciuti in un modo davvero singolare.
Laura aveva una sorella minore di nome Cristina, che era diventata assidua e fanatica spettatrice di una trasmissione televisiva mandata in onda da una TV locale. Questa faceva assistere ogni pomeriggio alle performance di una cartomante molto convincente e carismatica che prediceva il futuro, faceva le carte, smorfiava i sogni e via di seguito. Appariva a mezzo busto davanti un tavolo su cui erano posate carte da gioco, tarocchi, amuleti.
Gli spettatori potevano telefonarle e mettersi in comunicazione con lei durante la trasmissione. Le esponevano i propri dubbi esistenziali, i problemi, facevano domande sul proprio futuro.
La cartomante rispondeva a tutto con sicurezza e pareva che l’avvenire non celasse per lei alcun mistero.
Cristina le telefonava in continuazione e subordinava ogni sua azione ai consigli della donna. Credeva in lei con fiducia assoluta.
Le ragazze erano orfane di madre e il padre era sempre fuori a lavorare.
Laura aveva cominciato a preoccuparsi di questo atteggiamento maniacale della sorella che si rivelava dipendente, in tutto, dalle parole di quella donna. Aveva cercato di dissuaderla, ma con scarsi risultati. Le diceva che era assurdo stare ad ascoltare una ciarlatana, ma Cristina rispondeva che la cartomante la capiva, la guidava, si compenetrava nei suoi problemi come nessun altro. La consigliava bene, le prediceva cali della libido o giornate dagli influssi astrali negativi. Le parlava con accenti materni ed affettuosi, l’ascoltava con attenzione e partecipazione.
Ogni tentativo per convincerla della dabbenaggine del suo comportamento era stato inutile.
Pensò di chiedere informazioni sulla cartomante alla emittente locale e le fu fornito l’indirizzo civico.
Così un bel giorno, Laura bussò alla porta di una vecchia casa e le venne ad aprire un giovane alto ed aitante. Aveva i capelli lisci e folti, due spalle da corazziere e gli occhi dall’espressione sagace.
Restò a guardarlo ammutolita e le parve di non aver visto nulla di più bello nella sua vita. Anche il ragazzo la guardava incantato. Lauretta era un tipo alla Sabrina Ferilli e non poteva passare inosservata.
Trascorsero alcuni secondi senza che nessuno dei due riuscisse a parlare, poi aveva chiesto della cartomante ed aveva saputo che lui era il figlio.
Quando le fu davanti, la sedicente astrologa le sembrò un essere rozzo e insignificante, ma comunque le espresse le sue rimostranze e perplessità nei riguardi della sorella.
Agnese, la cartomante, ricordò perfettamente e individuò subito a chi Laura alludesse, e disse che la voce di Cristina le aveva fatto pensare ad una ragazza molto sola. Che aveva cercato di aiutarla e confortarla in qualche modo.
Laura ribatté che invece la stava plagiando, che la suggestionava sino a toglierle ogni capacità di autonomia e di autodecisione.
L’altra si alterò assicurando che non faceva nulla di male e che invece aveva cercato di consigliarla bene, di metterla in guardia contro i malintenzionati.
Insomma la discussione aveva assunto dei toni accesi.
“Cara signorina, quella sua povera sorella è senza madre e cerca qualcuno che l’aiuti. Non sa come comportarsi con gli uomini e nella vostra famiglia non trova alcun conforto.”
“Lei è una ciarlatana e si approfitta di una ragazzina. La mia è una famiglia apposto e lei non può dare giudizi su chi non conosce.”
“Se io sono una ciarlatana lei è una cafona e viene a dire a me quello che devo fare!”
Questo scambio d’improperi sarebbe andato avanti per un pezzo se Ottavio, che sino a quel momento era stato presente e non aveva proferito verbo, non fosse intervenuto dicendo che la madre, per l’avvenire, si sarebbe fatta i fatti suoi e non avrebbe più dato ascolto alle telefonate di Cristina.
Infatti così avvenne.
Però in seguito il giovane cominciò a fare una corte sfrenata a Laura. La seguiva, le telefonava, voleva vederla, le dava appuntamenti.
La ragazza lo aveva rifiutato, memore di chi fosse figlio. Ma il suo cuore batteva forte ogni volta che lo sentiva o lo intravedeva.
Una mattina aveva ricevuto una telefonata di Agnese.
“Signorina sono io, mi perdoni se la disturbo. Sa, lo faccio per mio figlio. Poverino non vive più. Lo vedo triste e affranto. E’ innamorato cotto di lei. Noi siamo povera gente, ma non pensi che io sia disonesta. Ho sfacchinato tutta la vita, signorina. Mio marito mi ha abbandonata quando Ottavio era neonato. Ho fatto la fame per fare studiare mio figlio.”
“Tutto questo mi dispiace signora, però non credo che Ottavio sia un ragazzo adatto a me.”
Laura aveva ribattuto senza riflettere.
“Ci pensi signorina. Lo so che spesso noi cartomanti siamo considerati dei ladri e dei truffatori, ma non è sempre così. Io cerco di fare con coscienza il mio lavoro. Non ho mai rubato niente a nessuno. Lei non creda nella cartomanzia, però attraverso essa, io sono riuscita ad aiutare tanta gente, mi creda. Mio figlio è ufficiale dei Corazzieri. Gli dia ascolto, la prego. E’ un bravissimo ragazzo.”
Dopo pochi mesi, Laura e Ottavio s’erano sposati e solo a matrimonio avvenuto, Cristina aveva saputo di chi lui fosse figlio e perché non aveva più potuto parlare con la sua benamata cartomante.
Alcuni anni dopo, al battesimo del loro primo figlio, Ottavio presentò alla cognata un suo collega. Fu amore a prima vista. Anche Cristina si sposò e visse felice e contenta.
Agnese ancora oggi quando parla in televisione, racconta e porta ad esempio il caso di una ragazza sola e senza madre che grazie a lei aveva trovato l’amore della sua vita.


Gabriella Cuscinà

   
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