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Beppe Andrianò
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Inserito - 22/01/2002 :  09:05:49  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe Andrianò  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe Andrianò
Tronfio, agitando le ditine sulla sua tastiera unta stava un tiranno virtuale.

Egli, tutto concentrato ad angustiare giorno per giorno quanti malauguratamente si trovassero, tapini incauti, a transitare nel suo regno non prestava attenzione ai segnali della sua deturpata anima.

Una mattina di un giorno qualsiasi alzandosi mollemente dallo scranno dove si era abbandonato la notte prima non si accorse dello strappo.

E giorni passarono.. lo strappo aumentava ma il tiranno, miope ai richiami delle persone normali, non se ne avvedeva.

Un giorno un bimbo dal viso triste, forse un figlio dimenticato dal tiranno, si trovo proprio di fronte allo scranno del tiranno..

Con suo stupore si accorse che vi era qualcosa di luccicante appoggiato, come una coperta vecchia, ai piedi dello scranno..

Il bambino non sapeva cosa fosse, non aveva mai visto prima un "anima".. la raccolse e la portò via con se..

Il popolo di quello sfortunato regno aveva raggiunto il limite di sopportazione, il tiranno fuori di senno applicava regole mai create e richiedeva balzelli fuori da ogni logica..

Il bimbo sorrideva nel guardare l'anima luccicante, aveva qualcosa di famigliare per lui, si divertiva a correre nei prati usando l'anima come una sorta di acquilone..

Un sera di un giorno qualsiasi, a seguito forse delle maledizioni di tutto un popolo, il tiranno si ammalò..

Vennero chiamati medici da ogni regno, non si badò a spese ma nessuno sembrava trovare la cura fin quando arrivo' un mago con uno strano capello blu..

"Il tiranno è malato per via dello strappo." sentenziò... a questo punto i lacchè e gli ipnotizzati del potere ( ci sono in ogni regno dotato di tiranno) si chiesero cosa fosse mai questo strappo.. e siccome tra tutti mettevano insieme l'intelligenza di una pecora chiesero..." che strappo ?"

"Lo strappo più grande che qualsiasi uomo, tiranno o meno, possa sopportare.. quello tra essenza ed anima..." e continunò "il vostro tiranno un giorno ha strappato e lasciato la sua anima da qualche parte.. all'inizio non si sarà accorto preso negli automatismi dell'esercizio dei suoi poteri.."

"E cosa possiamo fare noi?" chiesero belando il coro dei senza spina dorsale.. "Dovrete ritrovare l'anima del tiranno.. e provare ad avvicinarla di nuovo a lui" ...

"Ma come è fatta un anima?" chiesero sempre più preoccupati, in coro, i servitori felici del tiranno...

"Dipende dall'uomo che è vissuto e nato con quell'anima.. a volte nera come la morte.. a volte luccicante.. a volte invisibile.."

E su queste parole il mago con il cappello blù.. sparì.

Il giorno dopo e molti giorni dopo vennero mandati soldati e scienziati in giro per il regno alla ricerca dell'anima del tiranno..

cercarono in ogni luogo anche in quelli ove il tiranno non andava mai perche' qualcuno disse che l'anima essendo leggera poteva esser stata portata via dal vento.. ma non sapendo cosa cercare ed essendosi diffusa la voce che l'anima poteva essere invisibile.. presto le ricerche perserò l'energia iniziale..

Il tiranno era sempre più malato.. riusciva comunque ad agitare un ditino sulla tastiera unta e dare i suoi comandi di morte.. questo gli procurava un sottile piacere che in qualche modo leniva i grandi dolori che, sopratutto di notte, lo assalivano appena chiudeva gli occhi..

Un pomeriggio di un giorno qualsiasi il tiranno mori'..

Un pomeriggio di un giorno qualsiasi un bambino mentre giocava con un acquilone lo vide cadere di colpo, come fosse finito il vento, e finire al centro del lago..

Il bambino si continuò a chiedere per anni cosa fosse successo al suo luccicante aquilone.. fin quando, una sera di un giorno qualsiasi, divenuto uomo incontro uno vecchio con una lunga barba bianca e un cappello blu..

"tu hai l'aspetto di un saggio che tutto conosce" chiese l'uomo che fù bambino... "io ho la curiosità donata dalla vita.." rispose il vecchio.. e continuò "sento che hai una domanda da lungo tempo... chiedi dunque"

"Ricordo, ma non sono più sicuro nemmeno del ricordo, che tanto tempo fa quando vi era ancora il regno del tiranno, giocavo con un bellissimo acquilone luccicante.. "

"Era a forma di cuore e aveva sottili bordi dorati?" chiese il vecchio..

"Si, si.. era cosi" rispose l'uomo che negli occhi ritornò bimbo..

"Era l'anima del tuo tiranno, tutti la cercarono ma nessuno la trovò e il tiranno dopo una lunga e dolorosa agonia morì..." disse il vecchio carezzandosi la barba..

l'uomo dagli occhi di bimbo si chiese se lui quindi era stato causa della morte del tiranno che alcuni dicono forse era addirittura stato suo padre... ma lui sapeva che questo non poteva essere vero.. suo padrè era stato lontano dalla nascita per lavoro... anche se non aveva mai saputo quale fosse questo lavoro..

"Non è colpa tua" disse ancora il vecchio "il tiranno aveva perso la sua anima e non avrebbe più potuto riunirsi ad essa, aveva strappato coscienza e anima. Equilibrio e rispetto non erano più in se.. non avrebbe mai potuto tornare ad essere uomo.."

"Ma perchè di colpo l'acquilone anima cadde cosi... " chiese l'uomo con voce da bimbo

"Perchè, morendo il tiranno l'anima, fu richiamata per accompagnarlo nel viaggio vero l'oscuro, per ricordargli ogni momento quale sarebbe stata la scelta giusta in ogni istante della sua vita, per sempre"..

E con queste parole il vecchio con la barba bianca e il cappello blu sparì..

La tastiera unta del tiranno giaceva ora da qualche parte del regno, dimenticata dagli uomini che scoprirono il piacere della liberà e della gioia.. e solo uno di questi sapeva ora la vera storia dell'anima del tiranno... ma dopo pochi anni anche lui cominciò a pensare si trattasse solo di una leggenda, forse di un sogno.

In qualche luogo oscuro esiste un uomo che fu tiranno che corre, saltando a piedi nudi, su unti ed acuti sassi cercando di inseguire un'anima luccicante che mai più potrà raggiungere.

Cappello Blu

   
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