Renato Attolini
Senatore
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 Inserito - 23/01/2014 : 11:56:28
A Dicembre in Perù è Estate e in questa stagione siamo abituati ad andare al mare. Dopo aver chiesto informazioni qua e là, aver appurato che la spiaggia di Barranco, presso Lima, dove ci troviamo ospitati, non è un granché, otteniamo un’unanimità di consensi sulla località di Mancora, descritta da tutti come molto piacevole e con un mare a sentir dire, impareggiabile o quasi. Bene, la scelta è fatta, lì andremo e prima di Natale per non incontrare sovraffollamenti e anche per trascorrere la festività in famiglia. Unico problema è che dista più di mille chilometri da dove siamo e scartata l’ipotesi di andarci in aereo per i costi eccessivi, rimane solo l’alternativa del pullman.
Da chiarire che questi mezzi sono dotati di tutti i confort, i sedili sono reclinabili a 135 o 160 gradi e c’è abbastanza spazio tra una fila e l’altra. Tempo preventivato per il viaggio: circa 20 ore, in altre parole una pazzia o quasi. Ma tant’è in Italia non l’avremmo mai fatto anche per le numerose alternative che avremmo avuto a disposizione (auto, treno, voli low-cost…) ma in Perù si presentano solo due scelte e per non svenarci optiamo per la più economica.
Prenotiamo i biglietti presso un’agenzia di Miraflores, con l’intenzione di cercarci un albergo a destinazione e proprio all’ultimo secondo poco prima di uscire mi viene l’ idea di chiedere al titolare di darci qualche indirizzo dove alloggiare. Mossa che si rivelerà infelice ma tempo al tempo. Lui subito ci illustra questo hotel, un “po’ distante da Mancora ma tranquillo, in una zona dove il mare è calmo quasi senza onde. Dalla stazione dei pullman si prende un taxi che con pochi soles vi porta a destinazione”. Affare fatto.
Si parte da Lima verso le 16, i nostri posti sono al secondo piano del pullman e sono in primissima fila: davanti a noi solo la strada.
Il viaggio è abbastanza tranquillo e confortevole, dopotutto si percorre la Panamericana Norte che è tutta dritta, quindi non ci sono tornanti, curve e sobbalzi, come tre anni fa quando ci recammo a Cuzco percorrendo le Ande. Tra i numerosi film che sono trasmessi e qualche chiacchiera con il mio vicino di sedile che si qualifica come un addetto del Ministero della Cultura in viaggio verso Piura dove nei pressi è stata scoperta recentemente una cittadella Inca (di cui mi mostra una foto sul cellulare) più grande del Machu Pichu e che lì deve partecipare ai lavori, il tempo scorre veloce.
Una decina di chilometri prima di Mancora vedo le indicazioni per il nostro hotel e inizio a preoccuparmi. Ma è così distante dalla località turistica? Aspettiamo a preoccuparci, vedremo al momento.
Quando scendiamo dal pullman, veniamo letteralmente presi d’assalto da autisti di taxi, moto taxi, reclamizzatori di alberghi con foto alla mano.
Dal prezzo che ci chiedono per il taxi, 5/6 volte quanto ipotizzato dall’agenzia viaggi, ci rendiamo conto che l’hotel è parecchio distante. Stanchi e stremati più che dal viaggio dalla pressione assillante di chi ci propone a tutti i costi di trasportarci a destinazione, optiamo alla fine per due moto-taxi, meglio conosciuti come taxi-cholo. Altra mossa infelice.
I due mezzi lasciano la strada principale e ne imboccano una non asfaltata piena di buche e ostacoli vari. Dopo mezz’ora di un viaggio allucinante arriviamo impolverati dalla testa ai piedi, con le valigie che hanno cambiato colore (da nero a grigio-polvere).
Qui ci rendiamo conto della differenza che passa tra un posto tranquillo come ce lo avevano descritto e uno completamente isolato. Noi siamo nel secondo.
Con la voce che proviene da una bocca impastata di terra, mi annuncio alla reception e ci rechiamo alla camera. Beh a prima vista non sembra male: palme, spiaggia, piscina e soprattutto assoluta scarsezza di turisti. Saremo al massimo in dieci, quindi il nostro gruppo è già quasi la metà. Di fare il bagno in mare non se ne parla: tralasciando le onde piuttosto alte l’acqua è talmente fredda che probabilmente i pesci li pescheranno già surgelati. Il vento forte increspa anche la piscina per cui non ci resta che recarci al ristorante e qui abbiamo la sorpresa di trovare dei prezzi che neanche in Italia praticherebbero. D’altronde dovrebbe essere l’unico posto per rifocillarsi nel raggio di parecchi chilometri per cui prendere o lasciare, per meglio dire mangiare o digiunare. Scegliamo la prima ipotesi.
Il giorno dopo, decidiamo di sfidare l’Oceano Pacifico ma un’onda di non so quanti metri ci colpisce con tanta forza che battiamo rapidamente in ritirata.
A parte un ‘campesiño’ che affitta il suo cavallo per giri turistici incontriamo di sfuggita solo una giovane coppia di peruviani, sempre gentili e sorridenti. Forse sono in viaggio di nozze, forse sono amanti clandestini, di certo che si vedono pochissimo (e il posto è davvero piccolo) perché stanno quasi sempre in camera (questa è la ragione del loro sorriso perenne) e per loro è come essere in paradiso. A loro non interessa che gatti e cani si aggirino per l’albergo, salendo sui tavoli del ristorante e abbeverandosi alla piscina. A loro probabilmente non interessa se nelle camere s’incontrino ‘cucarachas’ (scarafaggi). A loro no, ma a noi sì. I tentativi di comunicare con l’agenzia di Lima per cambiare albergo falliscono per via dei collegamenti telefonici alquanto precari per cui arriva il giorno del ritorno e il posto si anima perché arriva un po’ più di gente. Ma ormai il breve soggiorno è finito. Chiamiamo un taxi e all’autista gli raccomando di tenere chiuse tutte le finestre dell’auto ma lui mi dice di non preoccuparmi in quanto prenderà la Panamericana. Il tipo è affabile e simpatico, ha vissuto tanto in Europa e chiacchierando così del più o del meno gli chiedo se il mare qui è sempre così agitato. Mi risponde che non sempre è così e che in altri mesi lo è molto di più tanto da impedire l’accesso alle spiagge. Mi consolo.
Arriviamo a Mancora e qui troviamo ristoranti a prezzi decisamente più abbordabili, negozi che vendono di tutto e gente ovunque, incontro anche degli italiani. A saperlo venivamo qua, ma la domanda è questa: come facevamo a saperlo? Dopotutto siamo a più di 10.000 km. da casa.
Ad ogni modo anche qui la spiaggia non regge il confronto neanche con la nostra Riviera Romagnola.
Conclusione finale: il Perù è un bellissimo paese per la Storia, le tradizioni, i costumi, i paesaggi naturali che lasciano senza fiato. Lima ma di più Cuzco e il Machu Pichu , Arequipa, Huaraz, Nazca e via discorrendo meritano una visita senza dimenticare la gustosissima cucina. Ma per quanto riguarda l’aspetto balneare, soprattutto per chi viene dall’Italia o dalla Grecia senza scomodare i Caraibi o quant’altro, beh è meglio lasciar stare.
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Natale in Perù - Il Perù balneare
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