Concerto di Sogni
Main sponsor: Ideal Gomma Sport Sas
Think and Make It!

Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor Concert of the World: English Version



 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Era de maggio
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
Anna Negev
Esploratore



1 Inseriti
100 Gold
6 Punti Rep.
Inserito - 16/09/2013 :  15:19:15  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Anna Negev
La penombra della stanza toccava gli oggetti ad uno ad uno, lasciando alla memoria le sfumature dei colori, la natura dei materiali ed i segni del tempo. Enzo è a casa da qualche giorno, sdraiato sul letto ripensa al sorriso della donna sfiorata in Hotel, un sorriso aperto e rassicurante, un sorriso che nulla pretendeva in cambio, unico conforto in quei momenti di silenzio. Non stava scappando, stava semplicemente dando una svolta alla sua vita che, alla soglia dei quaranta, ti presenta il conto. Enzo non era sazio, un conto senza il dolce può anche aspettare. Nell'aria un profumo di pane, sono le 12 e i vicini preparano il pranzo di ferragosto, si sentono dei passi sulle scale, un campanello che suona. La casa, la sua e di lei, non sembrava più la stessa da qualche mese, sfacciatamente trascurata che persino le piante sembravano risentirne, spente e tendenti ad un giallo sbiadito come le vecchie foto di famiglia. Lei era partita, Enzo l'aveva allontanata per sempre, prima esprimendo la gravità della situazione ma invocando la pausa salvatrice, madre dei "ci penserò tanto poi finisce naturalmente" , il giorno dopo, per telefono, con un secco - è finita!-. Ora si sentiva leggero, la musica riempiva gli spazi ed il cuore, le casse vibravano libere in sintonia con la sua mente. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei gli squilli sull'iphone, lontani come quei sei anni. Non ricordava più se si fossero amati, non ricordava più i suoi rari sorrisi, non ricordava più i suoi occhi innamorati e i suoi gesti d'affetto infantili , ricordava solo il nulla ed il suo tempo senza sogni. Se il suo sguardo distratto non avesse incrociato un paio di adidas abbandonate sotto uno sgabello, avrebbe potuto pensare persino ad un dormi veglia tormentato. Lei era partita, risoluta per gioco e incoerente come sempre, pensando a come sarebbe stato senza lui, senza qualcuno di così complicato e faticoso con cui condividere quell'unica vita a disposizione. Strano ma banale, pensiamo di essere speciali, diversi, migliori degli altri ma, nel momento in cui perdiamo le persone che amiamo, la mente richiama situazioni passate nascoste nella memoria, vivide e prepotenti riaffiorano, con colori ritoccati che quasi manca il respiro al pensiero di archiviarle come roba vecchia. Lei e le gocce di Enzo sul pavimento un mare di lacrime, lei e la musica di Enzo un concerto di lacrime, lei e quelle parole che feriscono, solo lacrime. Enzo risoluto per davvero, l'ha dimostrato tante volte, lei lo sa ma ha bisogno di sentirselo dire da un amico - non ti vuole più, è finita e non torna indietro - . Ancora lacrime, sempre più calde, proprio ora che aveva capito, che era disposta a rimettere in gioco il suo modo di affrontare la vita. Bastava poco, bastava un prima, bastava amarsi per poter amare. Troppo simili nel proprio egoismo e troppo diversi nella propria pigrizia. Troppo pochi i momenti ritagliati per loro due soltanto. Maledetta Milano e maledetta quella casa, lei e le sue lacrime da bambina continuavano a scorrere mentre il dito digitava i codici della carta di credito. Maledetta quella pesantezza perché la vita è pesante, mentre digitava il suo nome. Maledetti i sogni e i desideri se non ti permettono di essere migliore, maledetto il bianco ed il nero che mai si fonderanno in un grigio. Enzo era esausto, il viso di lei era uguale a tanti visi, lui voleva il sole di giugno, quello più lungo e quello più atteso; lei era esausta, il viso di Enzo era quello dell'ultima sera, il viso di chi ti disprezza e di chi ha deciso per tutti e due. Lei non vuole più nascondersi dietro le parole che feriscono, per una volta almeno vuole essere donna, riconquistare qualcosa di importante, corteggiarla e curarla come mai é stata capace di fare, questo sussurra mentre il dito digita invio e quel l'ultimo desiderio è stato espresso. Nell'imbarazzo di essere giudicata lei pensa ci sia ancora tanto da salvare, del loro amore e della loro vita, pensa che potranno veramente essere felici, loro due, finalmente una famiglia. Il desiderio di lei si chiama Enzo, quello di Enzo non ha ancora un nome... ci saranno altre lacrime ma addolcite da un'unica certezza, quella di averci provato senza rimpianti. Lei ed Il suo ultimo pensiero della notte, due caffè ed un cellulare che riproduce "Era de maggio" . Enzo dorme e sogna il sole di giugno....

Anna Negev

"Era de Maggio", nell'interpretazione di Roberto Murolo

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema Incorniciato Era de maggio
-----------------------------------------
Vai a:

Pagina Caricata in :1,27
Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2001-2021 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page