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 L%27amore e il computer
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Gabriella Cuscinà
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Inserito - 26/10/2005 :  19:06:43  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Gabriella Cuscinà Invia un Messaggio Privato a Gabriella Cuscinà
L’amore e il computer

Rachele era sposata da molti anni e suo marito l’aveva lasciata perché adescato, via e-mail, da un’altra donna d’origine cubana. Sembrava proprio la famosa realtà romanzesca. Lei aveva temuto il momento in cui il marito sarebbe andato in pensione, perché allora avrebbe cominciato a oziare tutto il giorno. Questo marito, molti anni prima, era stato colpito da un raro virus che gli aveva paralizzato le gambe. Curato e assistito dai migliori specialisti, dopo varie vicissitudini e sofferenze, era riuscito a evitare la sedia a rotelle, ma non aveva recuperato il completo uso delle gambe. Era rimasto con la massa muscolare debolissima. Camminando, claudicava e aveva sempre bisogno di un appoggio per alzarsi. La moglie si era rassegnata a quello stato di cose. Nei primi momenti si era disperata, senza darglielo a vedere. Poi aveva cercato di stimolarlo a fare fisioterapia perché camminasse meglio. Lui invece si era lasciato andare e si era adagiato su quella sua parziale guarigione. D’altra parte era troppo pigro e indolente per impegnarsi a fondo. Avrebbe dovuto soffrire ancora e impiegare ogni minuto libero in qualche istituto di rieducazione motoria.
Non lo aveva fatto. Aveva preferito rimanere così, parzialmente risanato, ma comunque disabile.
Avevano avuto due figli che adesso erano già grandi. Il maggiore era cresciuto con quel padre handicappato, ma premurosissimo verso la famiglia. I due si erano voluti un gran bene e sembrava che lui stravedesse per la moglie. Verso i figli poi aveva un attaccamento particolare, era sempre ansioso, preoccupato e quasi assillante. Si comportava in un modo morboso. Lei lo aveva sempre assistito, accudito. Aveva sopportato e tollerato tutto. E così erano trascorsi gli anni sino al giorno del pensionamento. Poi d’improvviso tutto cambiò. Aveva riscosso un centinaio di milioni di buonuscita e assaporava questo come un gratificante evento della sua esistenza. Ma il vero colpo di scena doveva ancora arrivare. Come la moglie aveva temuto, cominciò ad oziare e prese a stare eternamente al computer. Si muoveva e si alzava solo per mangiare. Trascorreva ore sempre collegato telematicamente. Faceva tardi pure la notte. Non si coricava per continuare a restare collegato.
Un comportamento strano ed insolito, in lui così metodico! Trattava la moglie malissimo e con aggressività, non aveva più nessuna attenzione ed affettuosità. Cominciò a partire da solo.
L’ennesima volta che partì, Rachele ebbe la netta sensazione e poi la certezza che insieme a lui ci fosse un’altra donna. Cosa fare? Come doveva comportarsi la poveretta? C’era in gioco tutta una vita. Quella passata, che sarebbe stata buttata alle spalle, con un colpo di spugna, cancellata, annullata. E poi c’era la vita futura, quella sua e dei figli.
Cominciò a ricordare le volte in cui il marito era stato caustico, pungente e scostante. Dunque non era vero amore, o se lo era stato, forse nei primi anni. Era stata solo convivenza pacifica, basata sulla convenienza e l’interesse. Chi l’avrebbe mai detto! Sembrava tanto innamorato della moglie! Adesso pensava di poterla tradire, tanto non se ne sarebbe accorta.
E lei doveva sopportare pazientemente o fargli capire che sapeva tutto e separarsi. La coscienza! Era solo una parola in casi come questo! Come poteva, la poveretta, far finta di niente? Tutto in lei si rivoltava. Perdonarlo? Sì forse, col tempo l’avrebbe pure perdonato, ma adesso sarebbe stata solo ipocrisia. Il dolore era cocente, la sconfitta ed il senso di frustrazione indicibile! Si era rivelato tutto inutile: tutti quegli anni di sacrifici, trascorsi con affetto ed abnegazione. Per chi? Perché?
Prese a ricordare tutte le volte in cui, al computer, collegato telematicamente, le aveva nascosto con chi stesse comunicando. Già, forse aveva conosciuto proprio in quel modo un’altra donna. Se ne era innamorato. Ma queste sono cose che succedono solo nei film! No. Evidentemente no. Succedono anche nella vita di tutti i giorni. Quando era partito l’ultima volta, aveva poi telefonato per comunicare che stava rientrando, ma la consorte gli aveva detto perentoriamente che doveva andare da un’altra parte, non più a casa. Ormai sapeva tutto. Lui non se lo sarebbe mai aspettato! Da quel momento, non si erano più parlati.
Ogni contatto tra loro si era esaurito, se non per rivedersi dagli avvocati e in tribunale, per la separazione legale.
Il marito volle giustificarsi con amici e parenti, cercando di screditare la moglie. Le addossò tutte le colpe. Cominciò a dire che lei non lo aveva mai aiutato a guarire, che si vergognava della sua invalidità. Si era preparato il nuovo terreno sotto i piedi. Aveva detto a tutti che da solo non poteva stare e che aveva bisogno di una compagnia.
Difatti dopo poco tempo, arrivò da Cuba una signora non molto giovane, dalla pelle ambrata, bassina e paffutella. Un tipo insignificante. Ma guarda che caso! L’aveva trovata subito la compagnia!
Quella donna proveniva da Cuba, un paese povero, da dove si cerca di andare via, costretti dalla fame. E brava la cubana! Aveva trovato il pollo! Però, era forse solo un cattivo pensiero della moglie. Forse la poverina si era innamorata di lui via e-mail. Amore a prima vista! Aveva perso la testa per quel signore handicappato, che si muoveva con difficoltà. Certo che con lui, poteva mangiare tutti i giorni.
Dopo la separazione legale, i due colombi erano andati a vivere insieme.
I colpi di scena non erano però finiti! Trascorsi pochi mesi, si seppe che la cubana era incinta. Per i figli fu un colpo tremendo. Stentavano a crederci.
La moglie invece assorbì bene il colpo, perché quella nuova realtà tagliava definitivamente i legami tra lei e il marito. Aveva riacquistato il suo antico smalto e il suo carattere allegro. Era ritornata estroversa, socievole.
Alcuni mesi dopo, i figlioli ricevettero una telefonata dal padre che annunciava la nascita di un fratellino. Chi l’avrebbe mai detto! Un fratello indesiderato! Metà italiano e metà cubano. Già odiato povero bambino! Inconsapevole prodotto dell’umana leggerezza! E forse strumento dell’umano interesse.

Gabriella Cuscinà

   
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