Concerto di Sogni
Main sponsor: Ideal Gomma Sport Sas
Think and Make It!

Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor Concert of the World: English Version



 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 L'ultimo treno
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
luisa camponesco
Curatore


Italy
1907 Inseriti
385 Gold
2262 Punti Rep.
Inserito - 06/09/2005 :  15:25:40  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

L'ultimo treno


Un altro giorno era finito, uguale al precedente, Terry di sdraiò sul divano e si mise ad osservare il soffitto. C’erano delle piccole crepe nell’intonaco, lei le contava e socchiudendo gli occhi le misurava. Era un modo come un altro per non pensare, per non pensare alla vita monotona e insulsa che conduceva. L’appartamento poco più grande di un fazzoletto conteneva tutto ciò che possedeva, una piccola camera, un cucinotto, e un soggiorno o almeno così sembrava. Il telefono squillò facendola sobbalzare. Chi mai poteva essere a quell’ora?
- Terry!! Sono nei pasticci. – la voce di sua sorella non prometteva nulla di buono
- Cosa succede July?
- Mi hanno dato proprio ora i biglietti per il concerto, è per stasera, ma la babysitter non può venire, dai Terry fammelo questo favore, è solo per un paio d’ore…
Lo sapeva bene Terry che le due ore di July diventavano spesso e volentieri quattro.
- A che ora devo venire? – non sapeva dire di no, anche perché amava moltissimo la sua nipotina
- Anche subito se puoi, sei un tesoro Terry non lo dimenticherò.
Avrebbe dimenticato presto, ne era consapevole Terry deponendo la cornetta, ma in fondo non doveva far nulla di particolare quella sera, come del resto tutte le altre sere.
Mise un libro nella borsa, prese le chiavi della macchina e uscì.
- Ohhh questa sera, finalmente la vedo uscire, si diverta! – la portinaia era di buon umore e la salutò con un sorriso compiaciuto.
Già si diverta, che ironia, Terry non ricordava l’ultima volta che era uscita in compagnia e si era divertita sul serio, forse in una vita precedente. Guidava con prudenza specialmente di sera, dopo quella sera…
Presa da quei ricordi lo vide solo all’ultimo minuto, frenò, l’impatto fu lieve ma l’uomo cadde. No! Non poteva essere accaduto ancora, non dopo quella volta. Rimase impietrita con le mani artigliate al volante, mentre alcuni passanti accorrevano.
- Signorina si sente male? – qualcuno apri la portiera
- Meglio che scenda.
Come un automa scese dall’auto, era come rivivere un incubo.
- Questa volta le è andata bene – le batterono una mano sulla spalla - su, su animo!!
L’uomo si stava rialzando e si massaggiava una gamba.
- Ma dove aveva la testa? Per poco non mi ammazzava!
Terry aprì la bocca ma non uscì nessun suono e scoppiò in lacrime.
- Le donne! Stai a vedere che adesso la colpa è mia! – con la mano si spazzolò la giacca e raccolse la ventiquattrore.
- E così ho perso anche il treno. – continuò.
Ma l’espressione addolorata di Terry lo rabbonì.
- Credo che lei stia peggio di me. Andiamo a berci qualcosa di forte. - la prese sottobraccio e la condusse in un vicino bar.
- Ehi ehi quello investito sono io! Si calmi ora – le porse un fazzoletto –
Terry accennò un sorriso.
- Non ho parole, sono mortificata, se vuole lo accompagno al pronto soccorso…
- Lasci perdere, è andata bene. Poiché ho perso il treno il minimo che lei possa fare è tenermi compagnia per la prossima ora.
- Oh mio Dio – esclamò Terry - dimenticavo July
- Chi è July?
- Mia sorella devo tenerle la bambina, mi spiace ma devo andare. – si alzò in fretta e gli tese la mano
- Pazienza per stasera, ma non creda di cavarsela così! Il mio nome è Tom.
- Il mio è Terry, tanto piacere.

Si salutarono, Terry risalì sull’auto e si diresse verso la casa della sorella.
Parcheggiò ma non scese subito, si appoggiò allo schienale, il cuore batteva come un tamburo, il respiro faticoso, improvvisamente ritornò con la mente a quella sera da incubo.
Aveva bevuto troppo, le avevano raccomandato di non guidare, ma lei ridendo rispose che era assolutamente sobria e partì senza ascoltare nessuno. Prese la curva in velocità, perse il controllo e finì sul marciapiede, investendo una donna che passava di là. Non ci fu nulla da fare, non valse nemmeno il soccorso immediato, la donna morì in ospedale lasciando un figlio di pochi mesi.
Poi il processo, il ritiro della patente per un anno e la vita ricominciò ma Terry non se lo perdonò più.
- TERRYY!!!! – la voce della sorella la riscosse - è un’ora che ti sto aspettando!
- Scusa July ho avuto un contrattempo.-
- Sei pallida, non stai bene?
- No! È tutto a posto –
La sorella sospirò sollevata, le mandò un bacio con la punta delle dita e se ne andò. Terry si affacciò alla porta della cameretta per controllare la bambina, poi si preparò una tisana calda. Quella sera fece una analisi della sua vita di come fosse cambiata dopo l’incidente.
Non aveva voluto vedere più nessuno, aveva cambiato appartamento, lavoro, avrebbe cambiato anche città se avesse potuto, ma la sorella le aveva chiesto di aiutarla e lei non aveva saputo dire di no.
July, dopo il divorzio, conduceva una vita brillante, sempre fuori alla sera tra concerti e feste, e approfittava della disponibilità della sorella .
Il giorno seguente Terry, inquieta, girovagò con la macchina fino a trovarsi dinnanzi a quel bar, ed entrò.
- Cosa posso servirle? – la interrogò il barista.
Si dette della sciocca, cosa ci faceva lì? Cosa sperava? Stava per uscire quando…
- Salve!! È un piacere rivederla! Si ricorda di me? Sono Tom.
- Ohh mi scusi ero sopra pensiero. Come va?- gli tese la mano titubante
- Non male grazie. Cosa ne dice di un aperitivo?
Incominciarono a parlare ed il tempo volò.
- Oh mamma mia come si è fatto tardi, tra venti minuti passerà l’ultimo treno della giornata. Senta non vorrei sembrare invadente, ma mi piacerebbe incontrarla ancora. Cosa ne dice?
La proposta colse di sorpresa Terry e la sua titubanza, però, fu presa come una risposta negativa.
- Mi scusi faccia finta che non abbia parlato. – Tom si avviò verso l’uscita
- Tom!! Sii.
- Siii!! – Tom fece un salto dalla gioia e quasi inciampò suscitando il sorriso della donna.
Terry alzò il braccio in segno di saluto si sentì leggera e finalmente serena.
Si rividero la sera successiva e molte altre sere, e col tempo si scoprirono innamorati.
- Credo dovremmo prendere una decisione – disse Tom una sera
- Una decisione? – fece eco Terry
- Non mi accontento più di incontri serali, voglio qualcosa di più stabile, voglio vivere con te.
Terry su sentì sopraffare dall’emozione, aveva fantasticato su questa possibilità, ma sentirsela proporre era tutta un’altra cosa.
- Il mio appartamento è piccolissimo
- Ma non il mio! – rispose Tom – ho molte camere e anche un bel giardino, faresti la pendolare come me, almeno per il momento.
Progettarono la loro vita insieme e si salutarono con la promessa di valutare seriamente la proposta.
Quella sera Terry si confidò con sorella convinta del suo sostegno.
- Ma sei impazzita? Chi è costui? Ma poi lo conosci veramente?
Terry non si aspettava una simile reazione, la sorella era furiosa, invece di essere felice per lei.
- A proposito dimenticavo, stasera ho una cena di lavoro, dovrai rimanere con la bambina.
- Ma stasera ho l’appuntamento con Tom…
- Non dirmi che è più importante di tua nipote! – rispose July inviperita
Era come se vedesse la sorella per la prima volta, persino l’espressione del volto era mutata.
Telefonò a Tom per dirgli che dovevano rimandare l’incontro.
- Ma non capisci? Tua sorella vuole che tu sia sempre a sua disposizione. Non vuole che tu abbia una vita tua, gli fai comodo…
- Non è vero! – balbettò Terry
- Come vuoi Terry, decidi tu cosa vuoi fare della tua vita. Comunque sai dove trovarmi.
Non si videro per parecchio tempo, Terry faceva la spola da casa sua a quella di July sempre piena di impegni.
Tom gli mancava, ma quella sera, entrando in casa della sorella, ascoltò, inavvertitamente una conversazione telefonica.
- Certo che posso venire…baby-sitter? Macche c’è mia sorella! Lei non ha niente di meglio da fare. Ciao, vado a preparare la valigia.
- Dove devi andare? - chiese
- Ohh non ti ho sentito entrare, ma ti avrei lasciato un biglietto. Sai un viaggio di lavoro ..starò via qualche giorno...
- Allora cercati una baby-sitter!
- Come?
- Hai capito benissimo. – Terry fece dietro-front lasciando July sbigottita.
Corse a perdifiato, con il cuore in tumulto, ma come poteva essere stata così cieca! L’egoismo di July rischiava di rovinarle la vita e nonostante il bene che voleva alla nipotina, ora doveva pensare anche a sé stessa.
Si fermò dinnanzi alla stazione, trasse un sospiro di sollievo, era ancora in tempo. Guai se l’avesse perso, non se lo sarebbe più perdonato, perché quello era … il suo ultimo treno.







Luisa Camponesco

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema L'importanza di scrivere
Tema Fiabe dal mondo - Le due sorelle
Tema Incorniciato Lungo il fiume 
Tema Crocchette di verdura
Tema Chutney di podina
Tema Incorniciato Effetti speciali 
Tema perchè amo scrivere
Tema I più visti della settimana
Tema Ci risentiamo!
Tema Ma sarà vero?
Tema Incorniciato Slot machine 
Tema presentazione
Tema MI PRESENTO
Tema Incorniciato In fondo alla strada
Tema X Men contro il Codice da Vinci
Tema I miti che non muoiono
Tema Chi non muore si rivede...
Tema Incorniciato Valzer lento 
Tema Per chi ama il cioccolato
Tema Salve....
-----------------------------------------
Vai a:

Pagina Caricata in :1,88
Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2001-2021 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page