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 La Montagna di San Siro - Blues
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Elena Fiorentini
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Inserito - 29/06/2005 :  10:53:51  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini

Il Monte Stella, la montagna di San Siro


...se ne sta riparlando

In questi giorni a Milano si sta riparlando della Montagna di San Siro, del degrado e dei poveretti che vivono giorno e notte accampati sotto un ponte, sfrattati senza possibilità di rientrare in alloggi,anche perchè spesso incapaci mentali, o con problemi di droga o altro.
Secondo le segnalazioni a proposito di una Associazione a tutela del Monte Stella, l'ambiente sia ancora peggiorato.

Il poeta e musicista milanese Nino Fabio Rossi, dedicò una canzone di cui scrisse anche le parole, dedicata alla storia della "montangetta", come i Milanesi chiamano bonariamente la loro unica montagna; l'altra è il Monte Merlo, ai giardini pubblici di porta Venezia, formata da una serie di roccette artificiali, gioia e delizia di aspiranti arrampicatori.

Come nacque il Monte Stella, la nostra montagnetta
San Siro, quartiere di Milano non lontano dalla strada del Sempione vanta una montagna a cui venne dato il nome Monte Stella.
I Milanesi, che sembra abbiano molta più fantasia di quanta ne vogliano ammettere, pensarono di utilizzare le macerie della ricostruzione per inventarsi una montagna un po' più alta e imponenete del Monte Merlo, dei Giardini Pubblici, formato dalle roccette artificiali a ridosso dei bastioni spagnoli dove ogni domenica pomeriggio si esibiva la banda dell'ATM.

E così, con pezzi di macerie dei bombardamenti della guerra, con la demolizioni di case dell'epoca della ricostruzione, alcune purtroppo veramente bellissime, come quelle di Corso Sempione, pian piano venne a crescere la collinetta dove a sera i Milanesi in vena di malinconie salgono a godersi il panorama tra le brume, riservando alle giornate di vento il più fantastico e intrigante panorama in compagnia della "Madonnina Tutta Dora".

L'area è stata piantumata a ciliegi giapponesi, cespugli e prati verdi. Se si vuole, Milano può offrire una strordinaria varietà di alberi, ma non ho idea di che cosa esattamente ci sia al Monte Stella, abitando da un'altra parte della città dove si può arrivare impiegando lo stesso tempo alle prime vere alture fuori città.

Negli anni in cui si portavano camionate di terra e macerie, venne scritto da Nino Fabio Rossi, cantautore meneghino, un piccolo blues dove la montagnetta viene definita ...Tomba di noster cà.

La montgna de San Sir

Pussee che on mont a l’è on monton de terra
che la natura in verd la quatarà.
Insci sarann sconduu i orror de guerra
e fra on quai ann nissun ricorderà

che quell che ciamen ’na montagna ormai
l’è fada de macerie e catanaj.
De nòster catanaj, de nòst casett
che anca a tocchej sortissen el sò effett.

Me te see bella in controlus stassera!
Te guardi e te me paret vera!
Te see costada lacrim e sospir
tomba di nòster cà, montagna de San Sir.

Per mett insemma tutta ’sta montagna
gh’emm vuu bisogn de Ingles e American:
Lor gh’hann miss tanti bomb e la vergogna
Num, sporch de sangh i tocch del nòst Milan.

La guerra l’è finida, tucc amis
desmenteghemm tuscòss, vivemm in pas!
Ma se combinazion ghe passi arent
la mia casetta la me torna in ment

Me te see bella in controlus stassera!
Te guardi e te me paret vera!
Te see costada lacrim e sospir
tomba di nòster cà, montagna de San Sir.

trad.
Piuttosto che un monte è un mucchio di terra/ che la natura di verde coprirà./ Così saranno nascosti gli orrori della guerra/ e fra qualche hanno nessuno ricorderà/che quella che chiamiamo una montagna ormai/ é fatta di macerie e oggetti.

Di oggetti, di casette, che anche a pezzi producono il loro effetto/.

Come sei bella in controluce questa sera!/Ti guardo e mi sembri vera!
Sei costata lacrime e sospiri, tomba delle nostre case, Montagna di San Siro.

Per mettere insieme tutta questa montagna,/ abbiamo avuto bisogno di Inglesi e Americani/:loro hanno messo tante bombe e la vergogna,/ noi spochi di sangue i pezzi della nostra Milano

La guerra è finita, tutti amici,/dimentichiamo tutto,viviamo in pace/ ma se per combinazione passo vicino,/ la mia casetta mi torna in mente/

Come sei bella in controluce questa sera!/Ti guardo e mi sembri vera!
Sei costata lacrime e sospiri, tamba delle nostre case, Montagna di San Siro

Elena Fiorentini

Elena Fiorentini
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Inserito - 29/06/2005 :  11:31:01  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Dal sito del Comune di Milano, alcuni dettagli
e la foto
Ideatore del Parco è l’architetto Piero Bottoni, che lo dedicò alla amata moglie Stella. Nel progetto originario del 1946, la “Montagnetta” avrebbe dovuto raggiungere quota 90 m., ma si è attestata sugli attuali 45 m. circa per problemi di spinte laterali del terreno che avrebbero interessato i vicini edifici di via Isernia. E’ sostanzialmente una collina artificiale piantumata, sorta con le macerie di edifici bombardati durante la Seconda Guerra Mondiale e di materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei Bastioni, spianati dopo il 1945.
Nell’area verso la scuola di Santa Maria Nascente è stata creata una zona boschiva, mentre la parte che si affaccia sulla via Isernia è a gradoni, realizzati con masselli di recupero di pavimentazioni stradali.

Confinante con il Parco si trova il Campo Sportivo XXV Aprile, provvisto di attrezzature per l’atletica leggera, di campi da tennis e di un bocciodromo.


Superficie 370000 mq.

Zona decentramento 8
Accessi: via Cimabue, via Sant’Elia, via Terzaghi, via Isernia
Mezzi pubblici: bus 68, MM1

Presenze arboree: olmo, robinia, quercia rossa, betulla, pioppo nero, acero, pioppo cipressino, platano, tiglio

Edited by - Elena Fiorentini on 29/06/2005 11:33:11Vai a Inizio Pagina

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Inserito - 02/07/2005 :  13:10:52  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Admin  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Admin
E io che avevo sempre pensato che la montagnetta fosse stata edificata con la costruzione del quartiere Gallaratese..

Grazie elena per aver ridato onore a questa montagna delle case dei milanesi.

Ciao
Beppe


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Elena Fiorentini
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Inserito - 02/03/2009 :  10:15:01  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini

Ho pubblicato il link su facebook e il signor Walter Oppizio mi invia alcune notizie da aggiungere, che accolgo volentieri.

Il progetto e la realizzazione del monte, a partire dal cumulo di macerie generate dai bombardamenti, sono opera collettiva della facoltà di architettura di Milano, nel quadro di un intervento più ampio che comprendeva il quartiere QT8. Il Rettore era l'architetto Piero Bottoni,(P.C.I) insigne urbanista, che fu per anni anche consigliere comunale a Milano, e battezzò il monte con il nome di sua moglie, Stella appunto (non ricordo ahimè il cognome) che in quanto di origine ebraica era stata catturata dai nazisti e quindi deportata ad Auschwitz, dove morì poco prima della liberazione.

Non ricordo esattamente dove, mi pare all'inizio della principale strada di accesso al monte, c'è una piccola targa che la ricorda.

Macerie di bombardamenti e demolizione dei bastioni (mura spagnole) fatta dopo il '45. Ho un libro di fotografie regalato dal comune di Milano nel 1955 agli scolari milanesi della quinta elementare, quelli nati come me nel 1945, per documentare i risultati dei primi dieci anni di ricostruzione, nel quale la montagnetta appare più o meno come è adesso. In quegli anni ancora non era cominciato in modo consistente il processo di demolizione/ricostruzione di cui parli.
(n.d.r. = infatti feci notare che le mie informazioni parlano solo di ricostruzione e demolizione nel dopoguerra).

Se ti capita, fai un giro alla montagnetta e cerca la targa di cui ti ho parlato. E' una cosa piccola, poco appariscente, ma, non so perchè, ogni volta che la vedo mi commuovo.

Ti riporto qua sotto un pensiero di Bottoni e qualche notiziola copiati ed incollati dal web.

«La prima ascensione alla montagna di Milano l'ho fatta in sogno... Se il Montestella è nato, ha cominciato a crescere, si è conformato, si è coperto di alberi e di erba, di viottoli e di strade, insomma è diventato qualcosa nella fisionomia della città, e se ora è in progressivo divenire, è perché fu un sogno ed una poesia e perché io vi ho creduto. Giacché sogno e poesia muovono, malgrado le apparenze, il mondo.»

Piero Bottoni

Nella zona nord-ovest di Milano, nel cuore del quartiere QT8, si erige il Montestella, noto ai milanesi come "La Montagnetta".
Nel paesaggio pianeggiante della città è l'unica altura di rilievo, ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta di una formazione naturale. È invece una collina artificiale piantumata, formata inizialmente con l'accumulo di macerie provocate dalle bombe della II Guerra Mondiale e con materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei bastioni, spianati dopo il 1945.

Ideatore del parco fu l'architetto Piero Bottoni, che lo dedicò alla moglie Stella, da cui appunto prende il nome. Secondo il progetto originario del 1946, la montagnetta avrebbe dovuto essere ancora più alta, ma a causa di spinte laterali del terreno che minavano la sicurezza dei vicini edifici, fu limitata agli attuali 170 metri sul livello del mare.

In You Tube ho trovato il blues cantato da Nanni Svampa, geniale interprete della musica meneghina degli ultimi quarant'anni.

http://www.youtube.com/watch?v=6FOXmR7vS5s


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