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 La mia Milano: l'omm de preja
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Elena Fiorentini
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Inserito - 20/04/2005 :  00:34:29  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
aggiornamenti
La mia Milano
El mè Milan, mi scuso on i milanesi per non avere mai corretto il titolo."Milano" è maschile, non avrei mai dovuto scrivere "la mia Milano"
A passeggio per le vie.

A teatro
L'altra sera, rientrando dal teatro Manzoni, ero scontenta.
Mi ero annoiata. La compagnia in cartellone era ottima, ma non era riuscita a catturare il pubblico con quel magico sortilegio che ci tiene con il fiato sospeso per timore che l'incanto s'interrompa.

Colpa forse del pubblico degli abbonati, molto maleducato?
Ero arrabbata davvero per i comportamento del pubblico grezzo.
Mi ero divertita di più durante gli spettacoli dati in un piccolo teatro a porta Romana, il Silvestrianum, dove gli abbonati erano molto più educati e rispettosi verso gli attori che potevano lavorare con tranquillità. Iniziai così a guardarmi intorno e ad ossrvare con attenzione la città che mi prve in via di trasformazione in peggio.

I negozi
Di questi tempi è anche più difficile anche trovare le belle cose, oggetti d'arredamento, capi d'abbigliamento di alta qualità, che a Milano ci sono ancora, ma quasi invisibili, riservati forse a clienti privilegiati.

Ultimamente vidi chiudere Picowa, Corsini, Sogàro ed eleganti negozi d'articoli sportivi.
Nei negozi più famosi rimasti aperti c'è un abbassamento della qualità, forse perché c'è meno denaro in giro.
Il lavoro precario, malgrado la spinta iniziale e l'assunzione di molti giovani, stenta a risolvere i problemi.

Palazzo reale
La città sembra opulenta, ma mostra segni di decadimento.
Anche la Piazza del Duomo è imbruttita , con un ulteriore imbarbarimento a partire dal 1938, con la distruzione di una intera ala di Palazzo Reale, il vecchio edificio nato come reggia, fatto costruire da Maria Teresa d'Austria per i suoi figli.

La "manica lunga" custodiva affreschi preziosi e venne demolita per costruire il brutto arengario, opera terminata nel 1943.
Lo scopo dell'arengario era di fornire uno spazio adeguato perché il dittatore potesse "arringare le folle oceaniche".

Piazza Cadorna e l'ago
La bella piazza Cadorna con gli eleganti palazzi di fine 1800 è stata recentemente adornata da un monumento di plasticaccia colorata e già scolorita, per non parlare delle strutture che tranciano il colpo d'occhio sulla piazza deturpandola.

Statue dimenticate - le sorelle Ghisini

Insieme ad un gruppo di monumenti, è stato messo a concorso il nome di alcune statue dimenticate. Non si vince nulla, ma si fa per puro piacere.
Tra i monumenti da rinominare c'è la grande Ruota in un giardinetto di piazza Meda,e , toccandola , si muove.

Anche le sorelle Ghisini nessuno sa più chi sono.
Sono le due sirenette, istallate sul ponte detto appunto "delle sirenette" he si trovava anitcamente a Porta Romana.
Ora è abbandonato al Parco Sempione e ogni tanto subisce qualche furto dei fregi.
Le sorelle Ghisini, le due staute, derivano il loro nome perché sono in ghisa ed era celebre la frase: " Ci diamo appuntamento davanti alle sorelle Ghisini?"
Io invece sarei propensa ad eliminere le fontane. Le considero allevamenti di zanzare, data la mia sofferenza per le punture dell'antipatico insetto e , in quanto a frsco, non so poi quanto ne trasmettano.

Il bando del concorso per rimominare i monumenti è sul corriere.it - Vivimilano

L'omm de preja - il Pasquino milanese

Tra i monumenti da rinominare c'è L'Omm de preja, che ha cambiato più di una volta il nome.

- Il testo dell'iscrizione in
http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=2594

I Milanesi negli ultimi due secoli l'hanno chiamata:

El sciur Carera, dal nome dell'iscrizione, Carere debet...trattandosi probabilmente un magistrato romano , rimasto sepolto sotto cumuli di terra per secoli.


Carere debet
omni vitio
qui in alterum dicere
paratum est

Ritrovato e ripulito, faceva bella mostra in Corsia dei Servi, poi fu spostato in alto, perchè i Milanesi mettevano ai suoi piedi bigliettini di protesta contro le varie ingiustizie sociali, traformandosi in una specie di Pasquino milanese.
Attualmente i Milanesi lo chiamato semplicemente l'Omm de preja, l'uomo di pietra.
Qualcuno vuole provare a dargli un nome nuovo?

Elena


brazir
Senatore


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Inserito - 20/04/2005 :  16:23:31  Mostra Profilo  Visita la Homepage di brazir  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a brazir
No penso di essere in grado di dare un nome nuovo all'Omm de preja.
Volevo solo soffermarmi un attimo sull'analisi che hai fatto di Milano.
Io ho solo 33 anni ma di cose ne ho viste cambiare parecchie e purtroppo mai in meglio.
E' vero MILAN L'E' PU' MILAN.
Io vivevo da piccolo nel quartiere stadera..
tutte quelle case popolari con le madonnine nei cortili, quell'aria di "ci conosciamo tutti", quelle porte sempre aperte nei ballatoi.
Ora se non c'è la porta blindata con doppi mandata...
Passo sempre vicino alla Chiesetta Rossa e alle cascine dove un tempo si è fermato Napoleone.
La chiesetta è sempre più in decadenza (anche se dicono che dentro ci siano affreschi bellissimi) e le cascine sono diventate la nuova Biblioteca.
Per carità nulla da dire sul recupero urbanistico però....
I navigli (specialmente il pavese) è sempre più "vuoto", senza acqua.
E' vero a volte si dice che Milano si sta "europizzando" ma quelle signore per la strada che CICIAREN IN DIALETT come mi mancano....

Br@zirVai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
Curatore


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Inserito - 11/08/2005 :  13:34:01  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Lassa pur ch'l mond el disa
ma Milan l'è on grand Milan
Porta Cicca e Bovisa
i dintorni hinn propi sann
...
porta Romana Bella
Porta Romana
....



La Milano che amiano noi, persone semplici, ma non banali, è ben rappresentata dalla canzone "Porta Romana". La musica è orecchiabile, il testo originale non è gran che, ma le nuove parole con la firma di Giorgio Gaber sembrano raccontare una fiaba di città, che si svolge tra le vecchie case di " ringhera" e di un mondo che sta scomparendo, con le sue tristezze, miserie e speranze.
Il mondo che si svolgeva tra le vecchie case di via Lamarmora, via Orti, corso di porta Romana, con il vecchio cinema Lux, 100 lire, due film, magari con rissa a coltelli o al cinemino lungo e stretto in corso Lodi, il Minerva dove si potevano , con lo stesso modico prezzo vedere film come "Grisby" con un mitico Jean Gabin e altri grandi capolavori della cinematografia internazionale.

Non importava se la zona era popolare, al pubblico veniva dato il meglio, magari con sedili di legno duri e scomodi...

Le vecchie case di ringhiera ora hanno cambiato padrone: acquistate, rinnovate e abbellite, qualora l'originale fosse molto scadente, vengono vendute e rivendute fino a far crescere i prezzi a cifre incredibili.

Milano era considerata la più bella città europea fino a non molto tempo fa, dagli urbanisti europei, la più vivibile, malgrado strane originalità e brutture come quella grande d'abitazione di Giò Ponti, soprannominata dai milanesi "la ca' brutta", nome ripreso e messo in bella evidenza sul cartello giallo davanti alla costruzione di via Turati.

Godiamoci le ultime ore della nostra amata e bella città e ascoltiamo Porta Romana con il testo di Giorgio Gaber e l'interpretazione di Pierluigi Fiorentini, che sta regalando a Concerto di Sogni delle vere e proprie chicche.
Aprite gli altoparlanto , se non l'avete ancora fatto, e ascoltate.
Le parole , la foto e il commento di Pierluigi possono essere lette in "Musica e canzoni" con il titolo "Porta Romana", inserito da Pierluigi.
Ciao a tutti
Elena F.

Edited by - Elena Fiorentini on 11/08/2005 13:39:30Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
Curatore


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Inserito - 07/11/2008 :  14:52:35  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Dopo quattro anni

Sono già passati quattro anni da quando scrissi queste parole. la mia città è cambiata, non so se in peggio o in meglio, ma la trasformazione è profonda.

Ho visitato la Rinascente ritrutturata da poco.
Finalmente è stato rifatto l'impianto di aerazione e si respira.

Salgo direttamente all'ultimo piano, temendo di ricevere gli spruzzi delli decine di prove di profumi di alta classe offerte da elegnati e premurosi commessi.

All'ultimo piano c'è il ristornate "alle guglie" che nei giorni di sole apre le porte del terrazzo per pranzare all'aria in compagnia dei più straordinari commensali immaginabili. Sono le statue del Duomo, che sembra che ci guardino tra una guglia, un ricamo e un fiore di pietra.

Non sono alla mia portata i prezzi, cresciuti in modo spropositato, ma mi è permesso guardarmi intorno e gustare un aèperitivo poco interessante. Faccio dietro front per osservare meglio l'ambiente completamente ristrutturato, che offre una panoramica della gastronomia italiana.
Accanto ai vari settori, cioccolato, sushi, salumi di Parabiago, tartufi e funghi e ogni prelibatezza, ci sono tavolini dove sedersi per degustare le proposte dello stand.

E i turisti continueranno a venire solo per il Duomo, la Scala e la Rinascente?

Sembra che i prodotti ci siano ora sul mercato, rispetto a quattro anni fa; il mondo continua a girare e a trasformarsi per merito della laboriosità dei cittadini.
Vorrei acquistare un impermeabile di gabardine, ma non riesco a capire se esistono ancora, forse il gabardine appartiene al vecchio mondo; la città del nuovo mondo in continua trasformazione, anche se degradata sotto molti aspetti, è amata dalla grande maggioranza dei suoi abitanti e se mi si chiede se vale la pena di venirla a visitare, dico senz'altro di sì: ne vale la pena.


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